Bari. Torna in carcere il giovane affiliato al clan Di Cosola, scarcerato un mese dopo l’operazione 'Pilastro' [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO]
Operazione 'Pilasstro'' dei cc. |
di Redazione
BARI, 13 GEN. - È tornato in carcere il pregiudicato 23enne di Ceglie del Campo, Michele Consalvo, affiliato al clan mafioso dei “Di Cosola”, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, con l’accusa di “associazione di tipo mafioso”.
Il giovane, arrestato dai Carabinieri lo scorso 21 aprile, a seguito dell’operazione “Pilastro”, che aveva, di fatto, quasi annientato il clan Di Cosola, portando dietro le sbarre ben 64 affiliati, tra cui l’omonimo boss fondatore Antonio, fu scarcerato il mese successivo, dopo che il Tribunale di Bari aveva accolto l’istanza del riesame da lui proposta, annullando in parte l’ordinanza in questione, per insufficienza dei gravi indizi di colpevolezza.
I riscontri del prosieguo delle indagini scaturite dalle circostanze riferite dai collaboratori di giustizia, che hanno intrapreso tale scelta dopo il blitz della primavera scorsa, hanno ulteriormente avvalorato quanto già contestato con il primo provvedimento, ovvero l’affiliazione del Consalvo al clan Di Cosola, con il grado di terza o di quarta, con compiti operativi nel settore delle estorsioni sui cantieri, del narcotraffico e delle armi.
BARI: LA MARIJUANA? SI DEGUSTA ANCHE COL LECCA LECCA! SCOPERTA IN UN LOCALE UNA MINISERRA. TROVATO ANCHE OLTRE UN CHILO DI HASHISH
Una vera e propria mini serra per piantare marijuana quella trovata in un locale preso in affitto da alcuni giovani, in via Ravanas, nel quartiere Libertà, scoperta dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bari. Dovranno ora difendersi dall’accusa di produzione, coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti, tre pregiudicati baresi, di 27, 22 e 19 anni, arrestati l’altro pomeriggio. I militari, insospettiti da uno strano viavai di giovani provenienti dalla palazzina, si sono appostati in zona ed i risultati positivi non si sono fatti attendere. Appena si è presentata l’occasione, hanno fatto irruzione, accedendo in un locale seminterrato dello stabile. All’interno hanno fermato i tre mentre si adoperavano nel piantare dei bulbi di piante di marijuana. L’ispezione del locale ha infatti permesso di rinvenire una mini serra, dotata di una grossa lampada alogena, pronta a riscaldare 17 bulbi di piante di marijuana, pronti per essere piantati in altrettanti vasetti in plastica, mentre, in un cassetto di un mobile, sono stati scovati 10 panetti di hashish per 1,100 kg complessivi, 100 grammi di marijuana confezionata in dosi pronte allo spaccio, un sacco contenente 10 kg di concime, 5 flaconi di fertilizzante e persino un lecca lecca al gusto di marijuana. Inevitabili, a questo punto, le manette ai polsi degli improvvisati coltivatori, che, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. La droga, i bubi e quant’altro rinvenuto, sono stati sequestrati.
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Una vera e propria mini serra per piantare marijuana quella trovata in un locale preso in affitto da alcuni giovani, in via Ravanas, nel quartiere Libertà, scoperta dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bari. Dovranno ora difendersi dall’accusa di produzione, coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti, tre pregiudicati baresi, di 27, 22 e 19 anni, arrestati l’altro pomeriggio. I militari, insospettiti da uno strano viavai di giovani provenienti dalla palazzina, si sono appostati in zona ed i risultati positivi non si sono fatti attendere. Appena si è presentata l’occasione, hanno fatto irruzione, accedendo in un locale seminterrato dello stabile. All’interno hanno fermato i tre mentre si adoperavano nel piantare dei bulbi di piante di marijuana. L’ispezione del locale ha infatti permesso di rinvenire una mini serra, dotata di una grossa lampada alogena, pronta a riscaldare 17 bulbi di piante di marijuana, pronti per essere piantati in altrettanti vasetti in plastica, mentre, in un cassetto di un mobile, sono stati scovati 10 panetti di hashish per 1,100 kg complessivi, 100 grammi di marijuana confezionata in dosi pronte allo spaccio, un sacco contenente 10 kg di concime, 5 flaconi di fertilizzante e persino un lecca lecca al gusto di marijuana. Inevitabili, a questo punto, le manette ai polsi degli improvvisati coltivatori, che, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. La droga, i bubi e quant’altro rinvenuto, sono stati sequestrati.
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