Spettacolo. Al Teatro Di Cagno con il “Priqueco” trionfano la baresità e i valori della tradizione [FOTO]
Una immagine dello spettacolo (foto S. Damiani) |
di Maria Caravella
BARI, 7 GEN. - Quando non ci si adatta ai tempi, quasi sempre si rischia di diventare dei perdenti. E’ il caso di Tommaso (Nicola Pignataro) il quale non riesce più a svolgere con successo la sua attività di carrozziere. Le leggi del consumismo hanno ormai trasformato il modo di lavorare del nostro brav’uomo. Purtroppo suo malgrado riparare diventa un’arte impossibile, non si riescono ad ammortizzare i costi, diventa più economico sostituire. Tutto è compiuterizzato e il nostro Tommaso che non intende affatto piegarsi alla modernità non riesce più a svolgere il ruolo di carrozziere, tradizionalmente inteso. Il nostro protagonista rifiuta di adeguarsi ai tempi e per questo la sua attività va inesorabilmente in crisi. Stiamo parlando del “Priqueco”in scena con successo al Teatro Di Cagno di Bari, testo e regia del decano della comicità nostrana: Nicola Pignataro . La divertente performance narra delle vicende familiari dell’onesto e ingenuo carrozziere, di sua moglie Lucia (Annalena Cardesio) e sua figlia Rosetta (Ileana Pepe), innamorata di Ciccillo (Franco De Giglio) apprendista carrozziere, spiantato e poco incline al lavoro. A corteggiare Rosetta c’è anche Pompilio ( Gianni Laporta) ricco rampollo di una famiglia di imprenditori locali, il quale consapevole dell’indigenza della famiglia di Rosetta cerca di corrompere i futuri suoceri con promesse di benessere economico e doni, a cui la signora Lucia si dimostra molto sensibile, assaporando così per la figlia un futuro roseo (con i soldi), quello che non ha potuto realizzare lei sposando Tommaso. Suo marito si oppone anch’egli al matrimonio con Ciccillo, sapendo quest’ultimo essere suo figlio illegittimo, nato da una passionale relazione avuta in Grecia dove si era recato ad un convegno per carrozzieri. Spiega così il “Priqueco”a sua moglie e le chiede di capire, ma a sua volta Lucia gli racconta che quando lui era partito in Grecia e l’aveva affidata al suo migliore amico, quest’ultimo “non le aveva fatto mancare proprio nulla” e pertanto Rosetta non era figlia sua … così di rimando chiede a lui altrettanta comprensione …….. Nel frattempo Ciccillo diventato ricco attraverso un biglietto della lotteria perso anni prima dallo stesso Tommaso, si finge povero per verificare l’onestà dell’amore nei suoi confronti da parte di Rosetta……. Alla fine come nelle favole tutto finisce bene e l’onestà trionfa. Sulla scena, stravince un cast affiatato e amatissimo dagli appassionati del teatro dialettale e non solo: Nicola Pignataro, Annalena Cardesio, Franco De Giglio, Ileana Pepe e Gianni Laporta, i quali padroni incontrastati di un linguaggio comico, lineare e tradizionale affascinano il pubblico che ride con gusto e applaude divertito.
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