Birra Morena - Birra Winner

Ultim'Ora

Bari. Duro colpo inferto alla criminalità organizzata [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO] [VIDEO]

Bari. Duro colpo alla criminalità organizzata. (foto cc.) ndr.

di Redazione

BARI, 9 MAR. - A poca distanza dalla sua recente scarcerazione, arrestato nuovamente il boss dei boss Savino Parisi. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Appello di Bari, su richiesta della locale Procura Generale della Repubblica. Si tratta di una vicenda estorsiva, scoperta dai Carabinieri, consumata nel 2009 ai danni di due grossi imprenditori edili della provincia, mediante il pagamento di ben 100 mila euro in orologi di pregio ed altri gioielli. Nella tarda serata di ieri, i militari dell’Arma hanno nuovamente fatto scattare le manette ai polsi di Savino Parisi, il boss dei boss di Japigia, popoloso quartiere del capoluogo. Seppure i fatti risalgano al 2009, il provvedimento cautelare, emesso dall’Autorità Giudiziaria, è frutto di una mai interrotta pressione dei Carabinieri sul potente clan Parisi, da cui sono emersi la non esclusione delle esigenze cautelari ed il pericolo di reiterazione del grave delitto contestato, che hanno fatto ritenere sussistente la necessità dell’odierno provvedimento cautelare in carcere. La vicenda è appunto del 2009, quando il potente boss, appena uscito dal carcere, si interessò fattivamente di una implacabile storia di usura, praticata, tra l’altro, da elementi del suo clan ai danni di due importanti imprenditori di Triggiano (BA). Nell’occasione, recandosi personalmente dalle vittime, avrebbe assicurato, mediante la sua intercessione, la cessazione della vessazione usuraria e la sospensione degli insostenibili interessi praticati (ben quasi il 500%). L’usura ebbe infatti termine, ma, in cambio, il boss avrebbe ricevuto preziosi ed orologi di lusso per un valore totale di circa 100 mila euro.


 

La droga sequestrata. (foto cc.) ndr.
CORATO (BT): SMANTELLATO GRUPPO DI PUSHERS DI COCAINA CHE SI AVVALEVA ANCHE DI DONNE PER SPACCIARE. SETTE GLI ARRESTI 

Alle prime ore del mattino, i Carabinieri della Stazione di Corato coadiuvati da quelli della Compagnia di Trani e di Barletta, hanno arrestato sette persone, accusate di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, dopo una prolungata attività d’indagine, già avviata nel dicembre 2014 e perdurata per larga parte dello scorso anno. Tutto ha avuto inizio dall’analisi delle relazioni di un pregiudicato, detenuto agli arresti domiciliari, principale indagato nell’ambito del presente procedimento penale e già noto alle forze dell’ordine per una serie di reati della stessa natura. Il frequente via vai di persone nei pressi dell’abitazione, molte di queste in atteggiamento di palese attesa e gli spostamenti sospetti dei familiari, hanno consentito di stabilire come la droga, detenuta e spacciata presso le abitazioni dell’arrestato domiciliare o di insospettabili fiancheggiatori, fosse ceduta con frequenza alternata, normalmente correlata al grado di timore dei correi di essere tratti in arresto, avvalendosi sempre e comunque anche della collaborazione di alcune donne. Emblematica l’astuzia di una di queste, capace di far svanire più volte un ovulo contenente stupefacente, occultandolo ora nelle cavità corporee, ora all’interno della propria borsa, proprio mentre era in corso un accertamento sanitario richiesto dai Carabinieri per verificare lo spaccio di stupefacenti. Incuranti dei frequenti controlli e degli arresti effettuati dai Carabinieri nella fase investigativa, i componenti del gruppo riuscivano comunque a guadagnare illecitamente anche 400 euro al giorno. I destinatari delle odierne misure, cinque uomini, di età compresa fra i 21 e 41 anni, due dei quali già reclusi per altre motivazioni e due donne, di 31 e 34 anni, , sono stati condotti tutti presso le case circondariali maschile e femminile di Trani, fatta eccezione per uno di essi, nei confronti dei quali è stata disposta l’applicazione della misura degli arresti domiciliari.






Nessun commento