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Bari. "La scuola " di Orlando porta in scena problematiche di grande attualità

Una immagine dello spettacolo. (foto M. C:) ndr.

di Maria Caravella

BARI, 29 MAR. - "La scuola" con Orlando e Massironi è andato in scena con successo al Teatro Petruzzelli di Bari. Una commedia che ha fatto epoca, uno spaccato del mondo della scuola ancora di grande attualità. Silvio Orlando:, ha deciso di riportare in scena dopo diversi anni "lo spettacolo più importante della sua carriera" Nel '92 Daniele Luchetti diresse Silvio Orlando nello spettacolo teatrale "Sottobanco" di Domenico Starnone, lo show ebbe grande successo tanto da venir preso a modello, creando una serie di episodi sia per la tv che per il cinema. Nel '95 infatti, fu proprio Luchetti a realizzarne un film dal titolo "La scuola", in cui dava una visione della scuola di allora, con le sue problematiche e le sue realtà, che purtroppo non sono granché cambiate. Dopo circa vent'anni, un cast talentuoso e dinamico con in testa lo stesso Orlando, grintoso come sempre e poco scalfito dal tempo, ha riportato con successo sulle scene questo spettacolo, ritenuto dallo stesso Orlando e dal suo affezionato pubblico il più importante della sua carriera. "La scuola", in scena per due serate al politeama barese ha riscontrato un notevole consenso di pubblico. Nella collaudata performance Silvio Orlando interpreta il professor Cozzolino, un docente dedito alla scuola e molto stimato dai suoi alunni, circondato però da colleghi furbetti e maldestri spesso incapaci di svolgere il proprio lavoro e lontani mille miglia dal mondo degli adolescenti. A completare l'opera un preside inadeguato, di una ignoranza proverbiale. Lo spettacolo si pone spietato nel condannare l'arroganza e la superficialità dei protagonisti ma nel contempo mantiene toni ironici e lievi. Vengono messi a confronto realtà agli antipodi differenti per cultura e punti di vista in cui la scuola viene raccontata attraverso innumerevoli inquietudini, ma sempre con un sorriso. Sul palcoscenico del Petruzzelli di Bari è andata in scena una commedia dalle caratteristiche autentiche, una cosi, non la si vedeva da tempo, leggera ma allo stesso tempo con parecchie sfumature amare. Oltre ad Orlando - Cozzolino, c'è l'ingegnere arraffone interpretato da Antonio Petrocelli, con il doppio lavoro e un pò don Giovanni con alunne a colleghe; c'è anche il prof di religione (Vittorio Ciorcalo) che emana cattivo odore non solo dal corpo ma anche dall'anima ; poi c'è il docente di francese interpretato da Roberto Nobile convinto che studio e cultura non possono essere elargiti a tutti. Cè poi la professoressa di Storia dell'Arte alias Maria Laura Rondanini, una docente poco vicina ai propri allievi. La sola ad essere in sintonia con l'indole di Cozzolino è l'insegnante di ragioneria interpretata da Marina Massironi, l'unica ad essere innamorata del proprio lavoro. Come ciliegina sulla torta c'è Roberto Citran ad interpretare un preside screanzato e facilone di un liceo romano. A vent'anni di distanza ci ritroviamo in un istituto nel quale nascono amicizie e sbocciano i primi amori, ma anche dove ci sono numerosi conflitti . Gli scrutini qui non indicano solto l'andamento scolastico, ma divengono lo specchio della realtà scolastica. Gli insegnanti sono costretti a confrontarsi con le fragilità dell'universo studentesco e l'attualità di certi temi oggi è più che mai al centro di accese discussioni insolute , per arrivare alla centralità del ruolo degli stessi docenti. Più di tutto si parla di istruzione e di come il modo di insegnare è cambiato, di come il ruolo educativo nella scuola si modifica a seconda dei tempi ma soprattutto degli insegnanti. Uno spettacolo importante capace di portare con levità sul palcoscenico problematiche di tutto rispetto con ironia e solidità capaci di conquistare il pubblico di ogni età.






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