Taranto. Cittadini cloroformizzati dalle emissioni odorigene
di Daniele Lo Cascio
TARANTO, 6 MAR. - Presso l’ex ospedale Testa a Taranto Arpa Puglia ha diffuso sabato mattina i dati dell’ultimo semestre del 2014 e del primo 2015 relativi campionamento olfattivo del progetto ORDOTEL, un progetto di cittadinanza attiva iniziato nel 2013 nel quale dei cittadini volontari (recettori), attraverso una semplice telefonata, nei momenti in cui avvertono un “disagio olfattivo”, attivano il campionamento dell’aria grazie a due centraline poste l’una in piazza Garibaldi, l’altra presso l’ospedale SS.Annunziata. Il dislocamento di tali centraline segue la linea del vento che normalmente soffia dall’area industriale verso la città . Per l’anno 2015 le segnalazioni sono state ben 487, di queste solo 55 di livello 1 (odore “appena percettibile”), 161 di livello 2 (odore “persistente”) e ben 271 di livello tre (odore “molto forte”). In apertura della comunicazione dei dati ai recettori, il direttore uscente dott. Assennato ha detto come questi ultimi dieci anni di attività di Arpa Puglia rappresentano il meglio della ricerca in campo ambientale e sanitario ma che per la vastità della portata di tali problematiche, ne Arpa ne Asl possono non solo risolvere, ma neppure affrontare tali problemi. “L’Arpa – ha continuato Assennato – per ben funzionare deve essere autonoma, autorevole, trasparente e inclusiva (Ministero Ambiente e Salute) spesso però proprio la mancanza di fondi e di strumentazioni, l’atteggiamento avverso di tali ministeri, riduce di fatto la portata del suo operato. L’Arpa non da delle verità ma solo evidenze scientifiche”ha poi concluso Assennato. Dalla rilevazione dei dati è stato possibile dimostrare la corrispondenza tra le percezioni dei cittadini e le emissioni odorigene provenienti dalla Raffineria ENI di Taranto. Si tratta di composti a base di benzopirene, acido solfidrico, idrogeno solforato, mercaptani e tioeteri, sostanze che provocano immediatamente una molestia olfattiva agendo sull’ipotalamo all’essere percepite ma che subito dopo anestetizzano l’olfatto continuando, silenti a produrre danni quali fenomeni irritativi agli occhi e alle mucose. Si tratta dello stesso gruppo di sostanze che venivano usate nelle camere a gas di recente memoria ha ricordato il dottor Roberto Giua, direttore del Centro Regionale Aria di Arpa Puglia sottolineando come le cose sono destinate ad aggravarsi con l’avvento del progetto Tempa Rossa, che porterà a Taranto lo stoccaggio e la lavorazione di petrolio della Val D’Agri, definito “ impuro e di bassa qualità ”. Le evidenze scientifiche presentate sono state pubblicate sulla rivista “International Journal of Environmental Research and Public Health”, in un articolo dal titolo “Automated Collection of Real-Time Alerts of Citizens as a Useful Tool to Continuously Monitor Malodorous Emissions”a firma di Magda Brattoli, Antonio Mazzone, Roberto Giua, Giorgio Assennato e Gianluigi De Gennaro.
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