Teatro. Con "Cirino e Marilda non si può fare" la Marchesini ha rincontrato il pubblico barese
Una immagine della rappresentazione. (foto) ndr. |
di Maria Caravella
BARI, 8 MAR. - Con due uniche date al Teatro Petruzzelli di Bari, inserite nel programma del Teatro pubblico pugliese, la poliedrica e tenace Anna Marchesini, nella sua esclusiva interpretazione, è riuscita a portare in scena in un monologo i numerosi volti dei personaggi protagonisti dello spettacolo "Cirino e Marilda non si può fare".
Tutti ricordiamo la Marchesini raggiante e seguitissima nei suoi personaggi più celebri: la Cecata, la signora Flora e la Lollobrigida; siamo tra gli anni ottanta e novanta periodo in cui Anna Marchesini, all'apice della carriera con il Trio Solenghi, Marchesini, Lopez recitava in tv e a teatro. Il “Trio” poi dopo varie vicissitudini si è sciolto e lei ha continuato il suo percorso, collezionando sempre grandi successi.
Il tempo trascorso sembra lunghissimo e Anna Marchesini oggi si presenta in modo diverso da allora. E' molto provata e logorata dalla malattia ma non sopraffatta. Quando il sipario del politeama barese si apre, lei è già seduta con il leggio davanti. Appare tesa e sofferente, ma l'entusiasmo non l'abbandona. Per i cultori del teatro comico Anna Marchesini è un' istituzione, pertanto il modo differente di porgersi produce nel suo amato pubblico slanci di affetto e grande commozione ma soprattutto ammirazione per una donna che in virtù dell'amore per il suo lavoro ha saputo riproporsi in un ruolo differente e con grande dignità.
Lo spettacolo andato in scena al Teatro Petruzzelli "Cirino e Marilda non si può fare", altro non è che una lettura scenica che si avvale di tutti gli ingredienti del Teatro di narrazione. Si tratta di un racconto scritto dalla Marchesini e inserito nel libro “Moscerine”.
Nonostante i segni della malattia
il talento di questa grande attrice e importante autrice di testi dalla sottile ironia si estrinseca inesorabilmente. Ad accompagnare, intervallando la lettura con intermezzi musicali è I'indovinato trio Aire de Mar, abile nell' evidenziare i momenti più significativi della narrazione. La Marchesini racconta la storia di Cirino Pascarella, il quale sembra ormai guardare dal di fuori la sua monotona esistenza, parcheggiato dopo la pensione in un alberghetto piccolo e mediocre consumato ormai solo da una triste solitudine. Olimpia, la padrona della pensione, interpretata dalla Marchesini con un divertentissimo accento del centro Italia, cerca di trovare tutti gli espedienti per convincerlo a sposare sua figlia Marilda; ma l'uomo un bel giorno inaspettatamente scompare, imbarcandosi su una nave per una destinazione ignota. Un finale inaspettato dove a cambiare le sorti di Cirino è bastato l'esempio di un giovane del palazzo di fronte che ha contribuito a sconfiggere tutte le sue paure e proiettarlo verso un futuro libero e inaspettato.
Una storia interessante e dinamica scritta in modo accurato da Anna Marchesini, la quale evidenzia in questo testo una scelta elegante della forma ma soprattutto grande originalità nei contenuti specie negli effetti sorpresa del finale in cui si intravede l'imprevedibilità del destino umano e sopratutto il desiderio di riscatto da parte di chi si sente ai margini della società, ma poi all'improvviso come per incanto una folgorazione improvvisa e inaspettata spalanca nuovi orizzonti proiettati verso vie di libertà in un futuro mai più auspicato.
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