Trani (Bat). Le cave sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri. Dieci denunce. Sequestrati due siti [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO] [VIDEO]
![]() |
L'area sequestrata. (foto cc.) ndr. |
di Redazione
TRANI (BT), 11 MAR. (C. St.) - Dieci persone denunciate per reati in materia ambientale e paesaggistica, connessi all’esercizio delle attività estrattive nelle campagne tranesi e due siti sequestrati.
È il bilancio di un’operazione condotta l’altra mattina dai Carabinieri della Compagnia di Trani e del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, durante l’esecuzione di controlli effettuati nell’ambito della c.d. “campagna cave“, predisposta nel territorio della Regione Puglia, al fine di verificare la rispondenza delle attività estrattive a canoni di legalità, nonché l’efficacia delle misure adoperate per recuperare le aree interessate dalla coltivazione delle cave, compiuti con il concorso di personale dell’Ufficio Attività Estrattive Regionale, dell’ARPA Puglia e dell’Autorità Di Bacino. I controlli hanno riguardato una pluralità di siti, nei quali, nel passato più o meno recente, è stata effettuata attività di estrazione di materiale calcareo e lapideo.
Pur riscontrando un generale stallo dei lavori, in due siti, entrambi posti all’interno e a ridosso dell’area di “Lama Paterno”, a cavallo tra i comuni di Trani e Bisceglie, sono scattati i sigilli con finalità probatoria: ben 60mila i metri quadrati complessivi sequestrati dai Carabinieri. All’esito delle rilevazioni, effettuate anche mediante l’ausilio di droni e conseguenti riprese foto e video geolocalizzate, è emerso difatti l’esercizio abusivo dell’attività, poiché svolta in aree non autorizzate, ovvero a ridosso del greto di un torrente occasionale sito in area sottoposta a vincolo paesaggistico e gravato da elevata pericolosità idrogeologica.
Spregiudicata l’azione posta in essere in una delle cave oggetto di contestazioni: all’esame della stessa, gli operanti hanno di fatti accertato l’esecuzione di lavori ad una distanza ridotta dalla linea ferroviaria Bari – Foggia, fatto che di per sé – come accertato da ingegneri delle Ferrovie dello Stato intervenuti sul posto – pur non costituendo un pericolo attuale per la circolazione, di fatto impone la necessità di eseguire dei lavori di consolidamento, finalizzati a scongiurare il pericolo di instabilità nel lungo periodo.
In tutti i casi è stata infine rilevata l’esecuzione di attività di scavo a profondità vietate e tali da far affiorare acque di presumibile provenienza sotterranea. L’eventuale inquinamento della falda acquifera è oggetto di analisi qualitativa in corso d’opera. Informata la Procura della Repubblica di Trani, i dieci denunciati, proprietari e conduttori dell’attività di scavo, dovranno ora rispondere, secondo le rispettive responsabilità, di attentato alla sicurezza dei trasporti, inquinamento ambientale, distruzione o deterioramento di habitat all’interno di sito protetto, nonché dell’esecuzione di opere in assenza di autorizzazione o in difformità ad essa.
![]() |
Gli arnesi sequestrati. (foto cc.) ndr. |
MOLFETTA (BA): TENTA UN FURTO IN PESCHERIA. ARRESTATO UN 58ENNE
È stato bloccato dai Carabinieri subito dopo aver scardinato con una grossa tronchese la porta del deposito di una pescheria.
È successo l’altra notte a Molfetta, dove i militari hanno arrestato un pregiudicato 58enne del luogo, con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso e ricettazione.
Durante un servizio di perlustrazione, una “gazzella” dell’Arma, in transito da piazza Paradiso, ha sorpreso due individui mentre erano indaffarati nello scardinare la porta d’ingresso del deposito di una pescheria, utilizzando un piede di porco.
Uno dei due, accortosi dei militari, è riuscito a dileguarsi facendo perdere le tracce, mentre il complice è stato immediatamente bloccato.
Sul posto, i militari hanno rinvenuto, oltre ad un piede di porco e ad una grossa tronchese, anche un piccone, un’ascia, alcuni cacciaviti di grosse dimensioni, arnesi artigianali ed un paio di torce elettriche, tutto sequestrato.
Gli accertamenti effettuati nell’immediatezza dei fatti e il tipo di arnesi rinvenuti in quel luogo hanno indotto i militari ad ipotizzare che i ladri, una volta entrati nel locale, avrebbero dovuto aprirsi un varco praticando un buco alla parete, per poi avere accesso all’attigua pescheria.
Inoltre, la Lancia Y10, rinvenuta nella disponibilità del 58enne, è risultata essere il provento di un furto denunciato a Bisceglie il mese scorso.
Scattato l’arresto, l’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, è stato condotto in carcere.
Sono invece tuttora in corso accertamenti volti all’identificazione del complice riuscito a dileguarsi.
![]() |
La droga sequestrata. (foto cc.) ndr. |
GRAVINA IN PUGLIA (BA): COCAINA E HASHISH IN CASA. PRESI DUE FRATELLI
Nascondevano in casa cocaina e hashish. Lo hanno scoperto l’altra sera i Carabinieri di Gravina in Puglia, che hanno arrestato due fratelli di 27 e 25 anni, del posto, accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari, durante uno specifico servizio, appostatisi nei pressi dell’abitazione di uno dei due fratelli, ubicata in via Girolamo Bruno, hanno notato un sospetto viavai di giovani provenire dalla stessa.
Approfittando dell’ingresso nello stabile di uno di uno di questi, i Carabinieri vi hanno fatto irruzione ed hanno compiuto una perquisizione.
Durante le operazioni, sul tavolo del cucinino, hanno rinvenuto due panetti di hashish da 100 grammi ciascuno, un coltello sporco della stessa sostanze e un rotolo di nastro isolante. Nell’adiacente ripostiglio, invece, i militari hanno scovato ulteriore panetto di hashish dello stesso peso, mentre su di uno scaffale è stato rinvenuto un involucro contenente 50 grammi di cocaina e una busta in cellophane contenente sostanza da taglio, oltre a due bilancini elettronici di precisione. Un foglio di carta contenente nominativi e cifre espresse in euro, ovvero la lista dello spaccio, è stato infine trovato nelle tasche del 25enne.
Immediatamente sono scattate le manette ai polsi dei due fratelli, che, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.
La droga e il materiale utile al confezionamento delle dosi, invece, sono stati sequestrati.
Nessun commento