Bari. Concorso per avvocati. Agli arresti domiciliari un avvocato e due funzionarie dell’ Universita’ degli Studi
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L'univesrsità degli Studi di Bari. (foto) ndr. |
di Redazione
BARI, 15 APR. (C. St.) - Nelle prime ore di questa mattina, militari del Comando Provinciale Carabinieri di
Bari hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti
domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura, nei
confronti di LAQUALE Annunziata, funzionaria dell’Università degli Studi “Aldo
Moro” (oggi in pensione per raggiunti limiti di età), di LOSITO Innocenza,
responsabile dell’ Unità di controllo dell’ADISU Puglia (Agenzia Regionale per il
Diritto allo Studio Universitario) e di COLELLA Giuseppe, avvocato del foro di
Bari, persone sottoposte ad indagine in quanto ritenute responsabili di far parte di
un’organizzazione che ha consentito ad alcuni candidati alle prove scritte di esame
per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato, sessione 2014/2015, di
procurarsi e presentare elaborati altrui.
La complessa attività investigativa dell’Arma - svolta su delega di questa Procura - ha
consentito di accertare come, mediante un’articolata rete di rapporti interpersonali e
di comunicazioni telefoniche e telematiche a mezzo “whatsapp”, un “gruppo di
lavoro” riunito in un appartamento adibito a “centrale operativa” agiva, con la
collaborazione del professionista e di altri esperti in materie giuridiche, redigendo gli
elaborati di esame che venivano successivamente introdotti nei padiglioni della Fiera
del Levante ove si svolgevano le prove scritte e consegnati ad alcuni degli
esaminandi.
Nel mese di dicembre 2014, proprio in concomitanza con lo svolgimento della prova
scritta, i Carabinieri, rilevando condotte anomale da parte dei componenti della
commissione e delle funzionarie dell’Università, intervennero sequestrando gli
smartphone in uso a queste ultime che recavano le foto delle tracce d’esame in
precedenza ricevute, nonché numerosi elaborati introdotti abusivamente all’interno del luogo di esame da parte dell’organizzazione.
Gli indagati sono complessivamente diciotto, tra avvocati, membri della commissione, funzionari universitari ed aspiranti avvocati. Essi rispondono a vario titolo dei reati di falsa attribuzione di un lavoro altrui, falso ideologico, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, corruzione e truffa aggravata ai danni dello Stato.
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