Renzi. i pm di Potenza non arriveranno a sentenza
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Matteo Renzi. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 5 APR. (AGI) - "Se e' reato sbloccare le opere pubbliche, io sto commettendo reato. Continueremo a sbloccare le opere". Matteo Renzi apre la direzione Pd con lo stesso profilo scelto sin dall'inizio dell'affaire Guidi e la sua relazione si dedica quasi integralmente agli sviluppi dell'inchiesta di Potenza. E non potrebbe essere diversamente, anche perche' contemporaneamente i giornalisti sono assiepati all'ingresso del ministero delle Riforme, dove i magistrati potentini si sono recati per ascoltare Maria Elena Boschi come persona informata sui fatti.
Un faccia a faccia durato piu' di un'ora e mezza. Incontro, ha detto il procuratore Luigi Gai, "necessario". Nessuna dichiarazione invece da parte del ministro per i Rapporti con il Parlamento, che ha pero' scelto di lasciare la sede del ministero affrontando le telecamere con un largo sorriso.
Si torna al Nazareno e alla relazione di Renzi. "Se si decide che un'opera va fatta nel 1989 lo scandalo non e' che quell'emendamento e' stato approvato ma che si sono buttare delle occasioni", dice allora Renzi che spiega di difendere "gli investimenti dell'Eni" cui chiede "di continuare a investire in Italia" e ricorda di essere "andato in Parlamento a difendere l'amministratore delegato di Eni perche' gode della mia stima". "Chiedo alla magistratura italiana di indagare", e' il messaggio che arriva oggi dal segretario Pd, e presidente del Consiglio, che ironizza sul fatto che "ci sono state indagini sul petrolio in Basilicata con la stessa cadenza delle Olimpiadi: 2000-2004-2008. Ci sono stati anche arresti, ma non si e' arrivati mai a sentenza". "Un Paese civile e' un Paese che va a sentenza", rimarca Renzi che rivendica di non parlare di legittimo impedimento o prescrizione, ma di sentenze per dire no alla "demagogia per la quale tutti siamo uguali".
Parole cui si rifara' in sede di replica per far notare che "della lunga introduzione che ho fatto, i giornalisti hanno riportato 'Renzi attacca i magistrati'. Non ho attaccato i magistrati: ho chiesto di andare a sentenza", puntualizza l'inquilino di Palazzo Chigi. Una precisazione, sempre nel corso della direzione, da Michele Emiliano: "Il problema e' che qualche ora fa una sentenza e' arrivata. Sul centro oli di Viggiano. Praticamente sulla stessa cosa, con gli stessi dirigenti, ovviamente sono cambiate le persone, che sono state condannate a sette anni. Mica a una settimana".
Intanto le opposizioni lavorano alla stesura delle annunciate mozioni di sfiducia. Una mozione verra' presentata domani a Palazzo Madama, si apprende in ambienti parlamentari, da Forza Italia. Su questa si raccoglierebbe il consenso, e la firma, della Lega Nord di Matteo Salvini. Alle limature finali sta lavorando anche M5S per depositare la sua.
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