Renzi "parte Pd si sfila? Ce ne faremo una ragione"
Renzi al rientro a Roma. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 21 APR. (AGI) - "Ormai non è più una novità " nel Partito democratico "c'è una parte che fa opposizione su tutto. Ce ne faremo una ragione": con queste parole Matteo Renzi ha replicato dal Messico alla decisione dei big della minoranza del partito di non firmare per il referendum costituzionale di ottobre. Renzi ha osservato che "non e' una novita', su alcune questioni si possono avere opinioni diverse, e nel Pd c'e' una parte che ormai fa opposizione su tutto.
Ne dobbiamo prendere atto". Il premier ha quindi ricordato che "la scelta del referendum era stata presa tutti insieme, ma se qualcuno ha cambiato idea mi dispiace. Cio' pero' non conta, perche' tutti insieme andremo a chiedere il consenso dei cittadini". Tra i pezzi grossi del Pd che non hanno firmato ci sono Pier Luigi Bersani, Roberto Speranza e Gianni Cuperlo, i quali ritengono che per "galateo istituzionale" era più opportuno che fossero solo le opposizioni a depositare le firme in Cassazione. Bersani ha anche sollecitato una riforma elettorale perchè, come sostengono in molti nella minoranza dem, la riforma costituzionale non può coesistere con l'Italicum. Intanto martedì le opposizioni hanno presentato le firme con il senatore Antonino D'Alì per Forza Italia, Loredana De Petris per Sel, Vito Crimi per i 5Stelle, il leghista Gian Marco Centinaio e Cinzia Bonfrisco per il gruppo di Fitto. In totale 103 firme, ben oltre le 65 necessarie per presentare la richiesta. Lo stesso Crimi ha affermeto che "questo referendum non è una gentile concessione del governo come vuole fare credere Renzi, ma lo prevede la nostra Costituzione perché non è stata raggiunta in Parlamento la maggioranza dei 2/3".
Tornando alla visita in Messico, Renzi, ricevuto dal presidente, Enrique Pena Nieto, ha sottolineato che "e' un Paese importantissimo che con le riforme" portate avanti dal suo leader "sta investendo molto nel futuro, ed e' un momento di particolare intensita' per i nostri rapporti". Il presidente del Consiglio ha sottolineato che tra qualche mese e' prevista la visita di stato del presidente della Repubblica, a meta' giugno verra' inaugurato il volo diretto Roma-Citta' del Messico, e "noi siamo qui con gli amministratori delegati delle principali aziende per continuare una operazione di investimenti nel Paese". Renzi ha ricordato che Eni ha gia' vinto la gara Oil&Gas, Enel si e' aggiudicata quella per le rinnovabili mentre altre aziende come Pirelli e Ferrero sono attive e interessate a intensificare i loro investimenti". "Tutto cio' - ha aggiunto - dimostra che l'Italia e il Messico lavorano per fare molte cose assieme e noi siamo qui proprio per farle".
Ne dobbiamo prendere atto". Il premier ha quindi ricordato che "la scelta del referendum era stata presa tutti insieme, ma se qualcuno ha cambiato idea mi dispiace. Cio' pero' non conta, perche' tutti insieme andremo a chiedere il consenso dei cittadini". Tra i pezzi grossi del Pd che non hanno firmato ci sono Pier Luigi Bersani, Roberto Speranza e Gianni Cuperlo, i quali ritengono che per "galateo istituzionale" era più opportuno che fossero solo le opposizioni a depositare le firme in Cassazione. Bersani ha anche sollecitato una riforma elettorale perchè, come sostengono in molti nella minoranza dem, la riforma costituzionale non può coesistere con l'Italicum. Intanto martedì le opposizioni hanno presentato le firme con il senatore Antonino D'Alì per Forza Italia, Loredana De Petris per Sel, Vito Crimi per i 5Stelle, il leghista Gian Marco Centinaio e Cinzia Bonfrisco per il gruppo di Fitto. In totale 103 firme, ben oltre le 65 necessarie per presentare la richiesta. Lo stesso Crimi ha affermeto che "questo referendum non è una gentile concessione del governo come vuole fare credere Renzi, ma lo prevede la nostra Costituzione perché non è stata raggiunta in Parlamento la maggioranza dei 2/3".
Tornando alla visita in Messico, Renzi, ricevuto dal presidente, Enrique Pena Nieto, ha sottolineato che "e' un Paese importantissimo che con le riforme" portate avanti dal suo leader "sta investendo molto nel futuro, ed e' un momento di particolare intensita' per i nostri rapporti". Il presidente del Consiglio ha sottolineato che tra qualche mese e' prevista la visita di stato del presidente della Repubblica, a meta' giugno verra' inaugurato il volo diretto Roma-Citta' del Messico, e "noi siamo qui con gli amministratori delegati delle principali aziende per continuare una operazione di investimenti nel Paese". Renzi ha ricordato che Eni ha gia' vinto la gara Oil&Gas, Enel si e' aggiudicata quella per le rinnovabili mentre altre aziende come Pirelli e Ferrero sono attive e interessate a intensificare i loro investimenti". "Tutto cio' - ha aggiunto - dimostra che l'Italia e il Messico lavorano per fare molte cose assieme e noi siamo qui proprio per farle".
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