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Bari. Porto di Bari: Arrestato cittadino albanese 28enne dalla Gdf

Arrestato cittadino albanese 28enne dalla Gdf. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 12 MAG. (C. St.) - Nell’ambito dei servizi di rafforzamento dei controlli di sicurezza effettuati nell’area portuale cittadina, i finanzieri del Gruppo Bari, in collaborazione con il personale della Polizia di Frontiera hanno sottoposto a controllo una “Mercedes”, con targa italiana, appena sbarcata dalla motonave “Rigel” proveniente dall’Albania. L’autovettura, con a bordo 5 persone, ha insospettito i militari che hanno, così, deciso di effettuare un controllo più approfondito. Tale attività ha permesso di identificare in uno dei passeggeri HAKANI Buljan, 28enne albanese, che da riscontri presso le banche dati in uso al Corpo, è risultato essere già stato espulso, mediante accompagnamento coatto, dal territorio nazionale, con divieto di rientro. Il clandestino albanese è stato, quindi, tratto in arresto ed associato presso la Casa Circondariale di Bari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. 

BARI: CONCLUSE LE INDAGINI NEI CONFRONTI DI DUE MEDICI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE CHE, IN REGIME DI INTRAMOENIA, NON RILASCIAVANO ALCUNA RICEVUTA PER LE PROPRIE PRESTAZIONI 

Su richiesta della Procura della Repubblica di Bari, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributari di Bari hanno notificato l’Avviso di conclusione delle indagini – emesso dal Sostituto Procuratore dott. Gaetano de Bari - nei confronti di due medici del Servizio Sanitario, accusati di non emettere ricevute per le proprie prestazioni professionali. I due professionisti, in servizio presso il Policlinico di Bari, sono stati oggetto, nel corso del 2014, di un ispezione amministrativa da parte delle Fiamme Gialle, nell'ambito di un piano di interventi mirato al controllo della spesa sanitaria, anche ai sensi della convenzione stipulata tra la Regione ed il Comando Regionale Puglia della Guardia di Finanza. I medici erano autorizzati dal Policlinico ad esercitare l'attività libero-professionale in regime c.d. di “intramoenia allargata” (cioè presso studi privati al di fuori delle mura ospedaliere). E’ stato accertato che i due non avevano emesso numerose ricevute sanitarie a fronte delle somme percepite per prestazioni professionali eseguite nei confronti del pubblico, trattenendo l'intera somma riscossa, non dichiarandola al Fisco e omettendo di versare la quota dovuta all’Ente ospedaliero. Per tale motivo, i finanzieri hanno segnalato la condotta fraudolenta alla Procura della Repubblica per le ipotesi di peculato (art. 314 c.p.) e truffa (art. 640 2° comma c.p.), che ha chiuso le indagini, confermando le accuse. Ai due medici sono stati contestati oltre 73.000,00 euro a titolo di somme percepite illecitamente (tra compensi in nero, quota di denaro non versata al Policlinico e somme stipendiali non spettanti), ed è stata, inoltre, notiziata la Procura Regionale della Corte dei Conti per il correlato “danno erariale”, informando, nel contempo, lo stesso Ente ospedaliero per il recupero delle somme illecitamente riscosse.





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