Foggia. Estorsione, arrestati due aguzzini incastrati dalla vittima [Video]
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La Questura di Foggia (foto) ndr. |
di Nico Baratta
FOGGIA, 17 MAG. - La notizia era già nota da ieri, 16 maggio 2016, quando la Questura di Foggia, con una nota stampa, ha comunicato agli organi d’informazione la cattura di due foggiani per il reato di estorsione. Stamani in conferenza stampa sia il Questore Piernicola Silvis, sia i poliziotti della Squadra Mobile di Foggia che hanno operato all’arresto hanno fornito i dettagli dell’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia.
A finire con le manette ai polsi due foggiani già noti alle Forze dell’Ordine. Si tratta di L. F., 38 anni già in regime di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, e L. L. G. di 26 anni, con precedenti penali per reati contro il patrimonio.
I dettagli sembrano essere sempre gli stessi, pretesa di soldi a fronte di fornire la loro sicurezza, per non intercorrere in spiacevoli sorprese. Questa volta, però, c’è una variante. I due estorsori pretendevano settemila euro, rateizzati con quote da 500 euro. Il tutto poiché dicevano che erano “creditori” nei confronti della vittima, un credito immaginario pensando alla pretesa e poi al reato commesso. «Estorsione-rapina» come l’ha definita il Questore di Foggia, Piernicola Silvis, giacché a chi veniva “offerta” la protezione non era né un imprenditore, né un commerciante, come accade nelle dinamiche taglieggiatrici del racket. Difatti, la vittima taglieggiata è un lavoratore dipendente, che abita nell’area cittadina del suo stesso aguzzino che avendo un cognome noto nell’alveo della mala locale, ma non assoggettabile all’analogo panorama, credevano di ottenere “benefici”. «Si tratta di una operazione importante - ha spiegato il Questore – che bene evidenzia come, se le persone denunciano, le cose vanno in porto».
Tutto parte dal lontano 2011, quando la vittima fu costretta a sborsare soldi estorti dopo minacce. L’attività estorsiva durò fino al 2014. Ma questa volta la vittima non ci stava più a rimpinguare le casse di una mala che al tempo fu una delle più cruente della famigerata “Società Foggiana”. La vittima ha avvisato le Forze dell’Ordine che subito hanno architettato la trappola ai danni dei due taglieggiatori. Prima i pedinamenti, poi le riprese con microcamere installate nel luogo pubblico dove avvenivano gli incontri con il malcapitato. E sabato 14 maggio 2016 è scattata l’operazione di arresto. Con a solita tecnica della simulazione per la consegna dei soldi, 500 euro, la vittima ha incontrato i due estorsori. Nel momento in cui avveniva la consegna e perciò con i soldi tra le mani, i poliziotti della Mobile di Foggia sono intervenuti, sorprendendo i due in flagranza di reato, arrestandoli.
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