Spazio pubblicità disponibile

Ultim'Ora

Libri. “Caffè amaro”, storie scavate nella Storia Simonetta Agnello Hornby

La copertina del libro (foto) ndr.
di Redazione

FOGGIA, 20 MAG. - Lunedì 23 maggio, ore 19, in Piazza U. Giordano. Torna la rassegna “Libri e dialoghi”. Una delle scrittrici più importanti e amate in Italia presenta il suo nuovo romanzo.

"La lunga gestazione ha permesso a ‪‎Caffè amaro‬ di crescere e trasformarsi, di divagare e poi ritrovare la sua strada: quella di una grande passione tra due giovani diversi per razza e religione ma legati uno all’altra come trizze ’i fimmina. Incapaci di dimenticarsi".‬ È la stessa autrice, Simonetta Agnello Hornby, a parlare della sua ultima prova letteraria, attesa dal grande pubblico di lettori come ogni suo romanzo sin dai tempi de La Mennulara, capolavoro tradotto praticamente in tutto il mondo e ancora oggi tra i libri più letti in Italia. Lunedì 23 maggio, alle ore 19, l’autrice siciliana incontra il pubblico di Foggia, in Piazza U. Giordano, ospite di rilievo del ciclo di incontri a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Foggia e della libreria Ubik, dal titolo “Libri e dialoghi”. Dopo Lorenzo Marone infatti, una delle scrittrici più amate in Italia è chiamata a conversare con il direttore artistico della Ubik, Michele Trecca, in merito al suo ultimissimo romanzo, Caffè amaro (Feltrinelli, 2016). Quello con Simonetta Agnello Hornby  è il secondo appuntamento di una serie di incontri che, da maggio a luglio, porteranno nel centro cittadino alcuni dei nomi più interessanti del panorama culturale nazionale. In caso di maltempo, l’incontro avrà luogo all’interno della libreria Ubik.

Caffè amaro (Feltrinelli, maggio 2016; 352 pagine). "Ho avuto una vita modesta. Sposata stravergine, mai baciata, sono stata con mio marito vent'anni. Credo nel matrimonio: se uno riesce deve stare assieme per la vita. Io sono una che non c'è riuscita". Gli occhi grandi e profondi a forma di mandorla, il volto dai tratti regolari, i folti capelli castani: la bellezza di Maria è di quelle che gettano una malìa su chi vi posi lo sguardo, proprio come accade a Pietro Sala – che se ne innamora a prima vista e chiede la sua mano senza curarsi della dote – e, in maniera meno evidente, all’amico Giosuè, che è stato cresciuto dal padre di lei e che Maria considera una sorta di fratello maggiore. Maria ha solo quindici anni, Pietro trentaquattro; lui è un facoltoso bonvivant che ama i viaggi, il gioco d’azzardo e le donne; lei proviene da una famiglia socialista di grandi ideali ma di mezzi limitati. Eppure, il matrimonio con Pietro si rivela una scelta felice: fuori dalle mura familiari, Maria scopre un senso più ampio dell’esistenza, una libertà di vivere che coincide con una profonda percezione del diritto al piacere e a piacere. Attraverso l’eros, a cui Pietro la inizia con sapida naturalezza, arriva per lei la conoscenza di sé e dei propri desideri, nonché l’apertura al bello e a un personalissimo sentimento della giustizia. Durante una vacanza a Tripoli, complice il deserto, Maria scopre anche di cosa è fatto il rapporto che, fino ad allora oscuramente, l’ha legata a Giosuè. Comincia una rovente storia d’amore che copre più di vent’anni di incontri, di separazioni, di convegni clandestini in attesa di una nuova pace. Dai Fasci siciliani all’ascesa del fascismo, dalle leggi razziali alla Seconda guerra mondiale e agli spaventosi bombardamenti che sventrano Palermo, Simonetta Agnello Hornby insegue la sua protagonista, facendo della sua storia e delle sue scelte non convenzionali la storia di un segmento decisivo della Sicilia e dell’Italia.

Simonetta Agnello Hornby. Nata a Palermo, vive dal 1972 a Londra, dove ha svolto la professione di avvocato dei minori ed è stata per otto anni presidente part time dello Special Educational Needs and Disability Tribunal. Ha pubblicato con Feltrinelli La Mennulara (2002), La zia marchesa (2004), Boccamurata (2007), Vento scomposto (2009), La monaca (2010), La cucina del buon gusto (con Maria Rosario Lazzati, 2012), Il veleno dell’oleandro (2013), Il male che si deve raccontare (con Marina Calloni, 2013), Via XX Settembre (2013) e Caffè amaro (2016). Ha inoltre pubblicato: Camera oscura (Skira, 2010), Un filo d’olio (Sellerio, 2011), La pecora di Pasqua (con Chiara Agnello; Slow Food, 2012), La mia Londra e Il pranzo di Mosè (Giunti, 2014). I suoi romanzi sono stati tradotti in tutto il mondo e hanno vinto numerosi premi.





Nessun commento