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Teatro. Al Teatro Forma, con i Promessi Sposi di Vito Rago, la Storia è sul palcoscenico

Una immagine dello spettacolo. (foto M. C.) ndr.

di Redazione

BARI, 31 MAG. - E' ormai dal 3 gennaio 2016 che il musicol I Promessi Sposi diretto da Vito Rago fa tappa tra i numerosi teatri della provincia di Bari. L'opera portata in scena con successo dalla compagnia TUTTINSCENA interpretato da Donato Didonna e Mariarosaria Ingravallo nei panni di Renzo e Lucia oltre ad un cast formato da più di 40 artisti compreso un corpo di ballo parte integrante del musicol, ha consolidato con un tutto esaurito il suo successo presso il teatro Forma di Bari. Al termine dello spettacolo abbiamo incontrato Vito Rago che volentieri ha risposto alle nostre domande: 

D. - Com'è nata l'idea di riscrittura dei Promessi Sposi? 

R. - In primis nasce dall'esigenza di unire tante menti e tanti cuori che si chiamano giovani, quale miglior modo se non quello di coinvolgerli in un musical? per eccellenza uno spettacolo completo a livello artistico in quanto interazione di danza, canto e recitazione. Cio ha dato a tutti la possibilità di partecipare in relazione ai propri talenti divenendo protagonisti sia a livello artistico che sociale. Reduci lo scorso anno del musical "Romeo e Giulietta" quest'anno, dopo aver analizzato con una commissione, diverse opzioni, la scelta è ricaduta sui Promessi Sposi un bellissimo connubio tra storia e poesia, una storia d'amore intramontabile, per tanti aspetti, sempre attuale. 

D. - E' stato impegnativo gestire un cast così numeroso? 

R. - Più che impegnativo direi che è stata una gran bella sfida. Non è facile, gestire 50 persone diverse tra loro, ma se il tutto viene fatto con umiltà, professionalità e maturità, le sfide si possono vincere. Per scelta del direttivo, "Tuttinscena Cultura e Spettacolo" non si fanno provini per entrare, non si paga nessuna quota associativa, ma il tutto è a carico dell'associazione (al contrario di altre realtà locali, dove si paga profumatamente). Il direttivo si autofinanzia per portare avanti le attività, e con questo sistema la nostra realtà è diventata una piccola "accademia" teatrale in cui usufruiamo anche di figure estere, come coreografi, maestri di musica, insegnanti di dizione, scenografi che ci aiutano a crescere sempre più. 

D. - Che significato ha "portare la storia sul palcoscenico" 

R. - Un grande significato e soprattutto tanta responsabilità. Raccontare un classico come "I Promessi Sposi" è divulgare la storia. Purtroppo tanti giovani "odiano" la Storia perchè la trovano" noiosa", magari trasformata in un musical, con l'ausilio della danza, della musica e della messinscena può diventare più accattivante. Manzoni diceva che la Storia ha il compito di descrivere gli avvenimenti, noi pensiamo di averlo fatto, attraverso un mezzo di comunicazione efficace: il teatro. 

D. - Com'è scaturita l'idea nel lontano 1994 di metter su una compagnia che si occupasse di teatro sociale? 

R. - E' nato tutto per gioco, facevamo teatro senza alcuna pretesa in un ambiente parrocchiale di Mola. Tutto ciò col tempo è diventato una bella realtà professionalmente efficace, con una sua autonomia e con uno statuto, diventando un' associazione di promozione sociale. 

D.- Chi fa parte di TUTTINSCENA? 

R.- Numerose persone di diverse fasce di età. 

D.- Su quali principi si fonda? 

R. - Su principi cristiani ed in particolare sugli insegnamenti di Don Bosco “educare in positivo attraverso l’impiego di nobili arti, quali la danza, la musica e il teatro". 

D. - Perchè teatro sociale? 

R. - Significa fare teatro "fuori" dal teatro, lo spettacolo vero e proprio deve iniziare non nel momento in cui si apre il sipario ma nel momento in cui si apre. I grandi attori sicuramente hanno una tecnica teatrale perfetta, i nostri ragazzi hanno qualcosa che va oltre che si chiama CUORE! 

D. - In questo periodo di particolari ristrettezze soprattutto per l'ambito riguardante"cultura e spettacolì" da chi state ricevendo aiuti? 

R. - Riceviamo aiuti da tutti coloro che vengono a vedere i nostri spettacoli, i quali non sono solo spettatori ma parte integrante della nostra famiglia "Tuttinscena". Grazie a loro riusciamo a recuperare, almeno in parte, le numerose spese. Poi ci sono gli amici sponsor e coloro che nell'anonimato non fanno mai mancare il loro prezioso sostegno. E' proprio vero che ci sono state ristrettezze riguardanti il settore "Cultura e Spettacolo" anzi nel mio paese, nel comune di Mola, si sono invertiti un po i ruoli, in quanto almeno la mia associazione ha ottenuto, si, il patrocinio ma GRATUITO senza ricevere alcun contributo comunale e ha pagato "a caro prezzo" tutti i contenitori culturali sia per le prove che per la messa in scena dello spettacolo nonostante partecipavamo alle iniziative del Natale Molese organizzato dallo stesso Comune, in parole abbiamo "lavorato" e abbiamo "aiutato" noi le casse comunali sia economicamente che attraverso la cultura sempre pagata da noi, con il nostro lavoro ed impegno nel campo sociale. Ecco il motivo per cui nel mio paese fare cultura costa, tanto, e sinceramente non so se questo vale per tutti. 

D. - Quali sono i progetti a lungo e a breve termine per l'ormai consolidato gruppo di Tuttinscena? 

R. - Visto il grande successo ottenuto con il musical dei "Promessi Sposi" nostra intenzione è continuare con altre repliche, specie dopo aver avuto il grande onore di essere stati oggetto di una puntata di RAI GULP. Altri progetti: un laboratorio di teatro urbano per bambini e ragazzi, una nuova commedia teatrale in vernacolo e un nuovo musical, fortemente voluto dai nostri ragazzi, dal soggetto già individuato, che coinvolgerà tutti, grandi e piccoli.





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