Teatro. Divertimento e riflessioni sulla quotidianità, con “Gambacorta, un vampiro a Bari”, in scena al Teatro Bravò.
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Una immagine dello spettacolo. (foto M. C.) ndr. |
di Maria Caravella
BARI, 20 MAG. - Sold out per “Gambacorta, un vampiro a Bari”, spettacolo originale e divertente in scena al Bravò ad opera della compagnia Time for Smile, un cast di talentuosi attori con un leader d'eccezione: il divertentissimo Gennaro De Santis interprete di Gambacorta, un vampiro catapultato dopo trecento anni di forzato letargo nella Bari degli anni duemila, il quale diventerà involontariamente protagonista di rocambolesche avventure. Al suo fianco la procace sorella Elvira detta “la vampira cozzala”, interpretata dalla pimpante Maria Paola Cozzi. Appena risvegliati i nostri vampiri si ritrovano in quella che era stata la loro casa, ma ahimè i malcapitati si rendono conto che ad abitare la loro antica dimora c'è una famiglia, ovviamente barese, il cui capo famiglia è la signora Addolorata, una simpaticissima Rosa Ungaro, che per tutto il corso della messinscena cercherà di difendere la casa, il bene più solido della sua famiglia, composta dal figlio “vacantino grande” Mimmo, lo spassoso Giuseppe De Sario, dalla figlia all'ultima moda fagogitata dall'uso del cellulare Carletta (Annamaria Marseglia) e da Filomena, ragazza grandicella in cerca di marito, interpretata egregiamente da Eleonora Volpe. Frequenta la casa della signora Addolorata Enrico De Gemmis, venditore di arredi per il bagno, detti volgarmente "cessi"al secolo un esilarante Giovanni Delle Foglie il quale trova ogni occasione per piazzare i suoi prodotti utilizzando slogan divertenti che divertono moltissimo il pubblico. I due vampiri cominciano subito a mettere in atto una strategia per riappropriarsi della casa pensando di uccidere gli attuali occupanti. A questo punto i piani d Gambacorta vengono sovvertiti e l"imprevisto prende il sopravvento. Il nostro vampiro, dopo trecento anni di astinenza, soccombe alle astuzie femminili e dimostra tutta la "sua umanità" mostrandosi alquanto sprovveduto.
La performance messa in scena da De Santis dalla struttura lineare ma di effetto, porta sul palcoscenico molto della Baresità non solo nell'idioma dialettale ma soprattutto negli stereotipi e tradizioni del nostro culto del quotidiano, come ad esempio la difesa dei valori, della casa e dei membri della famiglia. La protezione dei più deboli e ahimè la ricerca di un marito per la figlia, comunque esso sia, anche vampiro, purché quest'ultima non resti zitella. Secondo l'autore è importante oltre il recupero delle nostre tradizioni e del nostro dialetto veicolare valori sani e se questo lo si riesce a fare tra le più matte risate è da ritenersi davvero un successo.
Si ricorda che l a compagnia tornerà in scena a Bari al Teatro Bravò, via Stoppelli 18, sabato 21 e sabato 28 maggio.
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