Cronaca. Latitante dedito all'assalto dei portavalori arrestato dalla Polizia di Foggia e dallo SCO [Video]
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Durante la conferenza stampa (foto) ndr. |
di Nico Baratta
FOGGIA, 8 GIU. (C. St.) - Era in compagnia di una donna e i suoi tre figli quando la Squadra Mobile di Foggia e del Servizio Centrale Operativo hanno proceduto alla cattura del latitante S. P. classe 1976. Difatti S. P. si nascondeva all’interno di una casa cantoniera ubicata nelle campagne di Stornara (FG), lungo la SS 16. Ieri mattina gli agenti delle Forze dell’Ordine, dopo un’attenta e minuziosa attività tecnica e di osservazione, hanno tratto in arresto il latitante. In un primo momento S. P. ha tentato la fuga ma si è dovuto arrendere dopo aver constatato che le vie di fuga “offerte” dal casolare erano state tutte piantonate dagli agenti della Polizia. All’interno del casolare gli agenti, dopo un’accurata perquisizione, hanno rinvenuto molto materiale specifico per gli assalti a portavalori, poi sequestrato. C’era di tutto, tre mototroncatrici circolari e quattro relativi dischi, quattro saldatori a gas, numerosi martelli infrangi vetro, martelli, seghetti, scalpelli, piedi di porco, torce, pinze e cacciaviti vari, una rete metallica a bande chiodate. Inoltre, il S. P. era dotato di numerosissimi cellulari con relative schede telefoniche, altrettante radio ricetrasmittenti, abbattitori di frequenze, varie porta targhe in plastica nonché targhe di nazionalità tedesca, alcuni fogli riportanti una serie di scritte riferite a località e tempi di percorrenza e la somma di denaro pari a € 2.020,00. Insomma, un vero arsenale specifico a chi è veterano dell’attività d’assalto ai portavalori. Tuttavia non sono state rinvenute armi, forse (ndr.) conservate in altro luogo da altri affiliati alla mala.
L’indagine e la cattura del S. P. è la risultante di un’intensa attività d’indagine svolta dalla Polizia lungo tutto il tratto adriatico della penisola italiana. Difatti al latitante in oggetto pendeva un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bologna in data 29.09.2015, per l’espiazione della pena di anni 17 mesi 4 e giorni 11 di reclusione. Il S. P. potrebbe essere uno degli elementi apicali delle bande criminali cerignolane dedite agli assalti a portavalori, le stesse che assaltarono nel giugno 2008 un portavalori sulla A14 nei pressi di Castel Pietro Terme, nei pressi di Bologna, dove furono esplosi più di 60 colpi d’arma da fuoco tra mitra, pistole e kalashnikov, impossessandosi di oltre 3 milioni di euro e tentarono il colpo anche nell’ottobre dello stesso anno a Forlì senza riuscirvi.
Per la cronaca, oltre al proseguimento delle indagini, le tre persone trovate in compagnia del S. P. sono state denunciate per favoreggiamento. La notizia era stata diffusa ieri agli organi di stampa e solo oggi durante la conferenza si sono appresi i dettagli, inquietanti e che lasciano presagire a una minuziosa e attenta attività d’indagine che potrebbe portare nelle Patrie Galere altri componenti della banda. I ricordi ci riportano all’assalto del caveau foggiano della NP Service cui la Polizia ha escluso ogni collegamento con l’attuale arresto.
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