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Petrolio: Ottolenghi, settore merita piu' attenzione

Guido ottolenghi. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 23 GIU. (AGI) - "L'industria petrolifera italiana ha investito pesantemente per adeguarsi alle norme piu' severe del mondo, ha combattuto con concorrenti sempre piu' lontani (e meno soggetti a norme restrittive), ha ristrutturato la propria produzione chiudendo molte raffinerie, ha valorizzato la propria logistica riducendone i costi e rendendola sempre piu' aperta". A rivendicare gli sforzi e i meriti del settore e' Guido Ottolenghi, presidente di Confindustria Ravenna, secondo cui "la capacita' e le competenze dell'industria petrolifera sono ancora preziose, perche' il petrolio e i suoi derivati resteranno per alcuni decenni un punto cardinale dello sviluppo energetico ed economico del nostro Paese e dell'Europa". Per questo, ha affermato intervenendo all'assemblea dell'Unione petrolifera, "il sistema di produzione, logistica e distribuzione merita una migliore comprensione e attenzione da parte delle istituzioni". Ottolenghi ha ammesso che "ancora molto si dovra' fare in termini di efficientamento dei fattori produttivi e di consumo dell'energia e ulteriori azioni di riqualificazione delle strutture saranno necessarie per conformarsi alle modifiche nella domanda". E tuttavia, ha rilevato, bisogna "avere la consapevolezza e l'onesta' intellettuale nel riconoscere la valenza strategica dell'industria petrolifera, cosa che raramente accade soprattutto da parte dell'opinione pubblica". Nel corso del suo intervento, il direttore generale e amministratore delegato di Petrolifera Italo Rumena, ha ricordato come il comparto abbia "un peso rilevante sull'economia italiana, sia in termini economici che occupazionali: ha un fatturato superiore ai 100 miliardi di euro; contribuisce alle entrate dello Stato con oltre 40 miliardi tra accise e Iva; impiega direttamente 20.000 persone e altre 130.000 nell'indotto, con elevate competenze e professionalita'; distribuisce ogni giorno oltre 100 milioni di litri di carburanti; vanta una rete logistica distribuita capillarmente sul territorio con 21.000 punti vendita, 600 depositi e circa 3000 km di oleodotti". Si tratta, ha concluso, di "una filiera di fondamentale importanza strategica".





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