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Ruvo di Puglia (Ba). Beccato a coltivare droga in casa. Arrestato [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO]

Arrestato per droga dai cc a Ruvo. (foto cc.) ndr.

di Redazione

RUVO DI PUGLIA (BA), 6 GIU. (C. St.) - I Carabinieri della Stazione di Ruvo di Puglia hanno tratto in arresto un 34enne, di professione calciatore e già noto alle forze dell’ordine, per aver violato la normativa sugli stupefacenti. I fatti oggetto di contestazione sono avvenuti ieri mattina: nel corso di un normale servizio di controllo del territorio nell’ambito del quale il personale era impegnato a verificare la sussistenza di allacci abusivi alla rete elettrica aerea, i militari hanno notato la presenza di vegetali che, per conformazione delle foglie e modalità di coltura, pur se a distanza, apparivano sospetti. Approfondita la verifica, gli operanti rinvenivano dapprima cinque piante di cannabis indica in pieno sviluppo, coltivate all’interno di vasi posti su di un terrazzo; successivamente, effettuata una perquisizione personale e domiciliare, sorprendevano il malfattore in possesso di ulteriori 28 grammi circa di hashish ed altro materiale per il confezionamento dello stupefacente. Accompagnato dapprima presso la Stazione Carabinieri di Ruvo di Puglia per gli accertamenti necessari all’identificazione, non potendosi ritenere che per modalità del possesso e quantitativo si trattasse di una condotta amministrativamente rilevante quale consumo personale, l’uomo veniva dichiarato in stato di arresto e tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari ove resterà a disposizione dell’Autorità giudiziaria poiché ritenuto responsabile di coltivazione e detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. 

GIOVINAZZO: ESEGUITE 3 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE, 1 IN CARCERE E 2 AGLI ARRESTI DOMICILIARI, EMESSE DAL GIP DI BARI SU RICHIESTA DELLA LOCALE DDA BARI, NEI CONFRONTI DI ALTRETTANTI INDAGATI

I Carabinieri della Compagnia di Molfetta, di concerto con la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, a conclusione di una articolata attività investigativa, davano esecuzione a 3 misure di custodia cautelare, 1 in carcere e 2 agli arresti domiciliari, emesse dal GIP di Bari, dott. Giovanni ABBATTISTA, su richiesta della dott.ssa Isabella GINEFRA, Sost. Proc. presso la DDA, nei confronti di tre giovani di Giovinazzo, poiché ritenuti, in concorso e a vario titolo, responsabili della detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, operante nel comune del Nord Barese. A conclusione di una prolungata ed intensa attività info-investigativa, condotta anche con l’ausilio di moderne tecnologie, i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, hanno acquisito certi ed inequivocabili elementi di colpevolezza che hanno permesso l’emissione, da parte del Gip di Bari, che concordava con richiesta della dott.ssa Isabella GINEFRA, Sost.Proc. presso la DDA di Bari, di 3 misure cautelari restrittive nei confronti di un gruppo composto da tre giovani giovinazzesi, dediti allo spaccio di droghe leggere, capeggiato da Fieramosca Vincenzo e del quale facevano parte il fratello Gaetano e Tarantino Giuseppe. Le indagini prendono le mosse dalla attività d’indagine espletata dai CC del N.O.R. della Compagnia di Molfetta, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari, in seguito all’omicidio del giovane Spera Gaetano, avvenuto in Giovinazzo il 24 marzo 2015, nel cui ambito attività tecnico investigative portavano alla luce il fiorente svolgimento di attività di spaccio di sostanze stupefacenti, del tipo hashish e marijuana, ad opera di giovani operanti su quel territorio e posta in essere sulla piazza di Giovinazzo, nei principali luoghi di ritrovo giovanili ivi esistenti, come la Villa Comunale o in prossimità di bar e pizzerie del luogo. A fondamento dell’indagine venivano raccolte anche le dichiarazioni rese alla Polizia Giudiziaria da parte degli acquirenti di droga che ammettevano di aver acquistato droghe leggere nonché i riconoscimenti fotografici. L’attività investigativa consentiva di acclarare centinaia di cessioni di droghe leggere, anche a favore di minori del luogo, ragazzi e ragazze che utilizzando termini ermetici e convenzionali, tipo “hai cinque minuti, dieci o mi dai una mano?’” richiedevano la cessione della sostanza. Durante l’attività investigativa venivano sequestrate, in più occasioni, modiche quantità di sostanza stupefacente del tipo hashish, oggetto della contrattazione fra i venditori e gli acquirenti.





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