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Al via l'era Raggi, "tornata la democrazia"

Al via l'era Raggi, "tornata la democrazia". (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 8 LUG. (AGI) - Un pugno di minuti dopo le 18 e' cominciata formalmente l'era Raggi al Comune di Roma: a quell'ora l'avvocatessa pentastellata ha prestato giuramento sulla Costituzione italiana e sullo Statuto di Roma Capitale. Un lungo applauso, una standing ovation come quella che alle l'aveva accolta nell'aula Giulio Cesare affollata dal pubblico ma anche da giornalisti, fotografi e operatori tv per la prima seduta della nuova assemblea capitolina, ha suggellato questo momento chiave nella storia di Roma, per l'appunto l'insediamento del primo sindaco donna (o prima sindaca...). Mentre in strada, tutt'intorno al Campidoglio, strette misure di sicurezza da parte della Polizia di Stato, con i mezzi blindati piazzati agli angoli delle strade intorno al cuore amministrativo di Roma. Poi c'e' stato il discorso di insediamento di Raggi, che in precedenza si era anche concessa minuti di apparente distacco e spensieratezza portando il figlioletto Matteo a sedere fin sullo scranno di sindaco e giocando con lui mentre erano in corso le operazioni di voto per l'elezione dell'ufficio di presidenza dell'assemblea (presidente Marcello De Vito, vice Enrico Stefano e Andrea De Priamo). Un discorso breve ma non per questo privo di contenuti forti. A cominciare dall'impegno a "lavorare per introdurre parole come merito, trasparenza, legalita', solidarieta' dopo anni di buio e abbandono". "Dobbiamo ritenerci orgogliosi: aver ripristinato la democrazia in una citta' dove questa era venuta a mancare", ha scandito, "questa deve tornare ad essere casa loro, la casa di tutti i romani". "Lavoreremo per i nostri figli e per i figli dei nostri figli - ha aggiunto Raggi - e lo faremo avendo le mani libere da ogni compromesso. Ho appena giurato su una Costituzione bellissima, scritta per noi dopo il culmine di uno dei periodi piu' bui della nostra storia e ho giurato sullo Statuto di Roma Capitale, con profonda convinzione di volerne la piena attuazione". E non poteva mancare il riferimento al dopo Mafia Capitale: "Sara' onere e dovere della mia amministrazione confermare la fiducia che la maggioranza dei cittadini ha riposto nel nostro progetto di governo: un progetto fondato sull'idea di una citta' nuova, finalmente in grado di poter camminare sulle proprie gambe e rivolgere uno sguardo al futuro, dopo le tristi e gravissime vicende giudiziarie di Mafia Capitale che hanno macchiato l'immagine del Campidoglio e anche quella dei moltissimi dipendenti pubblici onesti che lavorano duramente ogni giorno per il bene della nostra citta'". Proprio ai dipendenti "voglio rivolgere un messaggio: voglio dire che servira' uno sforzo comune, che servira' costanza e determinazione, che servira' la voglia di ripartire, e che questa voglia pero' dovremo sentirla dentro, in ognuno di noi, perche' solo insieme saremo in grado di fare davvero la differenza", e "in questo senso ci tengo a sottolineare la mia precisa volonta' di tenere per me le deleghe sul personale" ma sempre cercando il dialogo con i lavoratori perche' "solo insieme riusciremo a ristabilire quel senso di comunita' perduto e di cui Roma ha estremamente bisogno". Una Virginia Raggi determinata ma anche umile, e non a caso ha ricordato che il 27 settembre 1979, in questa stessa aula, l'allora sindaco Luigi Petroselli nel suo discorso di insediamento "rievocava con forza il principio e il sentimento dell'umilta', raccogliendo l'eredita' di un altro gigante della storia capitolina, Giulio Carlo Argan, in segno del rispetto verso il suo alto e ineguagliabile rigore intellettuale e morale". E "noi dobbiamo oggi avvicinarci all'importante compito che ci attende con senso del dovere e con umilta', nella piena consapevolezza che ricostruire una citta' in macerie, come quella che ci hanno lasciato, non sara' certamente facile" ma "ce la possiamo fare: e' un obiettivo che il M5S puo' e vuole raggiungere". In un Campidoglio che "deve tornare ad essere casa loro, la casa di tutti i romani", Raggi ha detto che "questa vicinanza serve per recuperare quel rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni che manca da troppo tempo e che deve tornare a costituire la base per la costruzione di una solida unita' di intenti e della conseguente azione politico-amministativa, da parte dei consiglieri liberamente eletti dalla comunita' romana", annunciando quindi che a partire dall'ultima domenica di luglio le porte del Campidoglio "saranno aperte alle visite dei cittadini che vorranno conoscere da vicino i luoghi delle loro, delle nostre istituzioni", e le sedute dell'assemblea capitolina saranno trasmesse in streaming, e si sta lavorando perche' lo stesso sia per le sedute delle commissioni". Raggi si e' detta onorata di "essere in quest'aula ed e' un onore essere qui in rappresentanza di tutti i cittadini romani, anche di coloro che non mi hanno scelta, perche' come ho gia' ribadito piu' volte, indipendentemente dalle diverse connotazioni politiche, io saro' il sindaco di tutti i romani, anche di chi non mi ha votato". E dalle opposizioni il sindaco spera di avere "un approccio leale e franco al dialogo, e mi auguro che la consapevolezza della sfida che abbiamo di fronte sia anche la loro stessa consapevolezza". "Auspico che ogni consigliere qui seduto oggi possa mantenere un comportamento consono alla solennita' di questi luoghi e all'alta funzione che svolge nell'interesse dei cittadini", perche' "noi per primi abbiamo il dovere e l'onore di dare il buon esempio. Questa e' la nostra grande occasione per cambiare realmente le cose ed e' l'occasione di tutti i romani per tornare ad avere una citta' che si occupi finalmente di loro e di noi tutti", e "non bastera' fare, ma bisognera' fare bene: ne siamo consci e insieme ne saremo capaci". Non e' mancato un riferimento al fatto di essere la prima sindaco donna della citta' di Roma, "e anche questo non possiamo non considerarlo un risultato straordinario". Si e' detta "orgogliosa, peraltro, che avvenga proprio in un momento nel quale le pari opportunita' appaiono una chimera. Proprio per questo motivo, riprendendo una battaglia avviata nella scorsa consiliatura, mi auguro che quest'aula saro' in grado di trasformare quanto prima la ormai anacronistica Commissione delle Elette in Commissione delle Pari opportunita', dando la possibilita' anche agli uomini di partecipare e contribuire allo sviluppo di un tema che appartiene a ciascuno di noi". Un discorso che allafine e' stato salutato dal coro "Onesta', onesta" partito dal pubblico che in maniera molto composta ha seguito i lavori durati ore e per la gran parte dedicati alla nomina dei componenti dei diversi uffici (presidenza, segreteria, e via dicendo9 e che sono d'ausilio al lavoro del primo cittadino e del Consiglio. Un coro a cui la stessa Raggi e i consiglieri M5s hanno risposto con il proprio applauso. E con il discorso di insediamento la Raggi ha ufficializzato la composizione della giunta: cinque uomini e quattro donne. Assessori sono Daniele Frongia (fino a ieri Capo di Gabinetto del sindaco ed ora nominato vicesindaco e assessore alla Qualita' della vita, all'accessibilita', allo sport e alle politiche giovanili); Marcello Minenna (Bilancio, risorse economiche e patrimonio e titolare dell'assessorato di scopo per la Riorganizzazione delle partecipate); Paola Muraro (Sostenibilita' ambientale); Linda Meleo (Citta' in Movimento), Laura Baldassarre (Diritti alla persona, scuola e comunita' solidali); Adriano Meloni (Sviluppo economico, turismo e al lavoro); Paolo Berdini (Urbanistica e infrastrutture); Luca Bergamo (Crescita culturale) e Flavia Marzano (Roma semplice).





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