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Papa, a Dacca e Baghdad violenti accecati dall'odio

Papa Francesco all'Angelus. (foto Agi) ndr.

di Redazione

CITTA' DEL VATICANO, 4 LUG. (AGI) - "Cari fratelli e sorelle, esprimo la mia vicinanza ai familiari delle vittime dei feriti dell'attentato a Dacca e di quello di Baghdad. Preghiamo insieme per loro, per i defunti, e chiediamo al Signore di convertire il cuore dei violenti accecati dall'odio". Papa Francesco torna a ricordare all'Angelus le vittime dell'attaco a Dacca costato la vita a venti persone, tra cui nove italiani, e quelle di stamani all'attentato kamikaze nel centro comemrciale a Baghdad. E ha continuato: il Vangelo rende il cristiano "consapevole della realtà difficile e talvolta ostile che lo attende. Infatti Gesu non risparmia parole su questo e infatti dice: 'Vi mando come agnelli in mezzo a lupi', E' chiarissimo: l'ostilità e' sempre all'inizio della persecuzio ne dei cristiani, perche' sa che la missione e' ostacolata dall'opera del maligno". Tutto questo - ha scandito - "significa che il Regno di Dio si costruisce giorno per giorno e offre già su questa terra i suoi frutti di conversione, di purificazione, di amore e di consolazione tra gli uomini. Cosa bella costruire questo Regno di Dio, non distruggere, costruire. Quando noi facciamo questo il cuore si riempie di gioia. La Chiesa gioisce per i sacerdoti, le suore, i bravi parroci che annunciano il Vangelo". I missionari, ha osservato il Papa, "annunziano a tutti un messaggio di salvezza, una buona parola di salvezza e questo e' il dono che ci dà Gesù con lo Spirito Sant. Gesù ha avvicinato Dio a noi, In Gesù Dio regna in mezzo a noi il suo amore vince la miseria e il pecctao". Per questo, ha spiegato il Papa, "l'operaio del Vangelo si sforzerà di essere libero da condizionamenti umani di ogni genere, non portando borsa, ne' sacca, ne' sandali, come ha raccomandato Gesù, per fare affidamento soltanto sulla potenza della Croce di Cristo. Questo significa abbandonare ogni motivo di vanto personale, di carrierismo o sete di potere, e farsi umilmente strumenti della salvezza operata dal sacrificio di Gesù, morto e risorto per noi". Secondo Bergoglio, "quella del cristiano nel mondo e' una missione stupenda e destinata a tutti, nessuno escluso; essa richiede tanta generosità e soprattutto lo sguardo e il cuore rivolti in alto, per invocare l'aiuto del Signore". "C'e' tanto bisogno - ha osservato di cristiani che testimoniano con gioia il Vangelo nella vita di ogni giorno. I discepoli, inviati da Gesù, tornarono pieni di gioia". "Tutti noi, pastori e fedeli, siamo chiamati a imparare sempre meglio l'arte di essere gioiosi, non per motivi umani, ma - ha sottolineato Papa Francesco - per la certezza che 'i nostri nomi sono scritti nei cieli', che cioe' siamo predestinati ad essere pervasi dall'amore di Gesù, già su questa terra, e soprattutto nell'altra vita. La gioia - ha assicurato il Papa - è presente e opera in noi per mezzo dello Spirito Santo . Alla sua guida e al suo sostegno affidiamo la vocazione di tutti i battezzati ad essere testimoni di Cristo, costruttori di comunità cristiane ricche di fede e di carità, rinnovatori del mondo secondo il Vangelo". "Preghiamo il Signore, per intercessione della Vergine Maria - ha esortato infine il Papa - perché non manchino mai alla Chiesa cuori generosi, che lavorino per portare a tutti l'amore e la tenerezza del Padre celeste". Infine Francesco ha ricordato il sacrificio di Maria Goretti, la ragazza delle paludi pontine che prima di morire perdonò lo stupratore che l'aveva ferita a morte. "Nell'Anno Santo della Misericordia mi è caro ricordare che mercoledi' prossimo celebreremo la memoria di santa Maria Goretti, la ragazza martire che prima di morire perdonò il suo uccisore". Per la giovane martire della purezza, il Papa ha chiesto un applauso della folla di piazza San Pietro. Anche poco prima, parlando della missione vengelizzatrice affidata da Gesù alla Chiesa, il Papa si e' rivolto alla piazza gremita chiedendo se vi fossero presenti giovani disposti a seguire la chiamata di Dio. Dopo l'Angelus, il Papa si e' infine complimentato con gli oggi molto riconoscibili fedeli di Bergamo, "cha non hanno risparmiato per fare quel cartello cosi' grande", e con quelli di Ascoli Piceno giunti a piedi a Roma in occasione del Giubileo. "A tutti - ha poi concluso - auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!".





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