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Estero. Libia, rapiti due italiani

Insediamenti in Libia. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 20 SETT. (AGI) - Due italiani sono stati rapiti in Libia. Lo hanno riferito fonti del ministero degli Esteri. La Farnesina è informata della vicenda da questa mattina e sta seguendo gli sviluppi insieme alle altre articolazioni dello Stato, si apprende dalle fonti, le quali sottolineano che si lavora con il massimo riserbo tenuto conto della delicatezza della situazione. I due italiani sono stati sequestrati insieme con un cittadino canadese nella citta' libica di Ghat, nella regione meridionale del Fezzan, a pochi chilometri dal confine con l'Algeria. Il Canada per ora non conferma il rapimento di un loro concittadino. Il portavoce del ministero degli Esteri di Ottawa, Michael O'Shaughnessy, afferma di essere a conoscenza della questione, "ma di non avere ancora conferme delle notizia. Stiamo utilizzando tutti i canali appropriati". Secondo quanto riferisce il sito libico "el Wehda", i tre sarebbero operai di una azienda italiana, la Conicos, che ha condotto i lavori di manutenzione della pista dell'aeroporto della citta' di Ghat. Gli operai sarebbero stati sequestrati dopo che l'auto sulla quale viaggiavano era stato bloccata da uomini armati non identificati. I due italiani e il canadese erano in viaggio verso la loro sede situata a Bir Tahala, a nord del centro abitato di Ghat, nella provincia meridionale del Fezzan. Lo riferisce il sito "Libya Akhbar". Secondo le prime indiscrezioni insieme a due cittadini italiani e al canadese sarebbe stato sequestrato anche l'autista residente nella citta' Ghat. I due cittadini italiani sarebbero Bruno Cacace di Borgo San Dalmazzo e Danilo Calonego. "Non abbiamo ancora ricevuto nessuna notizia ufficiale, in famiglia c'e' stretto riserbo e per adesso e' giusto attendere e rispettare il loro silenzio". Lo ha detto il sindaco di Borgo San Dalmazzo, Gian Paolo Beretta, in merito al rapimento in Libia del concittadino, dipendente della ditta di costruzioni Co.I.Cos, con sedi a Mondovi' e Tripoli. "Lui e' una grande persona - ha aggiunto il primo cittadino - la sua famiglia e' molto conosciuta a Borgo, speriamo tutti che non sia nulla di grave". L'azienda Conicos, dove gli operai italiani lavorano, ha sede a Mondovì in provincia di Cuneo ed e' attiva da diversi anni in Libia. Nel Paese ha tre sedi: Tripoli, Bengasi e Ghat. Il rapimento e' stato confermato anche dal ministero degli Esteri libico. Il funzionario locale Qumani Mohammad Saleh ha riferito che al momento non e' ancora chiara l'identita' del gruppo che ha compiuto il sequestro. Saleh ha chiarito che sono in corso le operazioni per conoscere il gruppo autore del rapimento. Al momento il sequestro non e' stato rivendicato da alcun movimento o gruppo terroristico attivo nella zona. La regione del Fezzan e' amministrata dal governo di accordo nazionale di Tripoli riconosciuto dalla comunita' internazionale. Sara' la procura di Roma ad indagare sul sequestro dei due italiani in Libia, portati via da uomini armati mentre erano con un operaio di nazionalita' canadese, anche questo rapito. A piazzale Clodio si attende una prima informativa dei carabinieri del Ros per ricostruire la vicenda.





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