Eventi. NINA, o sia LA PAZZA PER AMORE prezioso ascolto per il fortunato pubblico tarantino
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Una immagine della rappresentazione. (foto) ndr. |
di Daniele Lo Cascio
TARANTO, 13 SETT. - Nell'ambito della XIV edizione del Giovanni Paisiello Festival organizzato dagli
Amici della Musica di Taranto si è tenuta ieri presso il MUDI (Museo Diocesano
di Arte Sacra) la prima rappresentazione dell'opera Nina, o sia la pazza per
amore, fortunato titolo del compositore tarantino su libretto di Giovanni
Battista Lorenzi partendo dalla traduzione di Giuseppe Carpani di Nina ou la
Folle par amour di Benoît-Joseph Marsollier de Vivetières (libretto per un
lavoro di Nicolas Dalayrac).
Nello specifico si è messa in scena l'edizione critica del musicologo Lucio
Tufano che ha recuperato la primigenia versione andata in scena per soli 240
spettatori il 25 giugno del 1789 presso S.Leucio (CE), residenza estiva di
Ferdinando IV e Maria Carolina d'Austria. Altrettanto privilegiati si sono
sentiti i 250 spettatori che hanno affollato il piccolo cortile del Mudi ed
ascoltato questa versione in «prima assoluta» in tempi moderni che è di un solo
atto ed ha il tratto caratteristico dell'alternanza tra parti parlate e numeri
musicali come voleva la tradizione drammaturgica dell’opéra-comique francese. È
storia che l'opera venne poi replicata nel luglio dello stesso anno presso il
teatro dei Fiorentini a Napoli e poi riprogrammata nella stagione invernale,
riadattandola e rendendola piú corposa, dividendola in due atti e con i
recitativi cantati. A differenza di molte opere coeve molto semplice la trama:
la giovane contessina Nina ( interpretata dal soprano Giuseppina Piunti)
impazzisce credendo che l’amato Lindoro sia stato ucciso in duello. Si ritrova
così a vivere uno stato di follia in cui non riconosce il padre e si rivede
bambina in un delirio rivelatore di autenticità di sentimenti. Musicalmente vi è
un grande coinvolgimento degli altri personaggi che vengono trascinati
empaticamente nell'alternanza dei momenti di gioia e di dolore della
protagonista. Perchè tutto abbia un lieto fine, al termine dell'opera Nina
ritrova contemporaneamente l’amato creduto morto e la ragione. Sul podio ha
diretto l'Orchestra e Coro del Giovanni Paisiello Festival Giovanni Di Stefano,
da sempre impegnato nel recupero e nella diffusione del repertorio paisielliano.
Della compagnia di canto si sono distinti i bassi Andrea Vincenzo Bonsignore
(Giorgio, balio del Conte) e Rocco Cavalluzzi (il Conte, padre di Nina), giovani
gli altri interpreti: il tenore argentino Francisco Brito (Lindoro) e il soprano
Maria Luisa Casale (Susanna, la governante di Nina). Applausi per tutti.
L’allestimento è in coproduzione con l’Opera Giocosa di Savona, dove Nina verrÃ
riproposta nel mese di ottobre. Stasera al Mudi alle ore 21 seconda e ultima
rappresentazione.
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