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Minervino Murge (Bat). Tentano di farsi giustizia da soli. Arrestati padre e figlio dai cc. [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO]

Le mazze sequestrate. (foto cc.) ndr.

di Redazione

MINERVINO MURGE (BA), 8 OTT. (Comunicato St.) - E’ successo tutto in poche ore e solo il pronto intervento dei Carabinieri della Stazione di Minervino Murge ha evitato il peggio. La scorsa notte, padre e figlio, G.A. e G.P., nel tentativo di farsi giustizia da soli, hanno sequestrato e malmenato un pregiudicato di Minervino, ritenuto colpevole di un furto da loro patito. Non contenti dell’azione delittuosa, si sono recati presso l’abitazione di un altro pregiudicato, ritenuto complice del furto, tentando di malmenarlo con una mazza ferrata. I militari della Stazione di Minervino, allertati da diverse chiamate al 112, effettuate da alcuni cittadini preoccupati per quanto stava avvenendo, si sono recati presso l’abitazione del secondo individuo e sono riusciti a bloccare padre e figlio, armati di una mazza ferrata, giusto in tempo per evitare che si commettesse un ulteriore grave delitto. I due soggetti venivano quindi perquisiti e, a bordo del loro furgone, utilizzato per trasportare il primo pregiudicato, è stata rinvenuta un’altra mazza ferrata oltre ad una corda ed un coltello di circa cm. 22, tutti oggetti sottoposti a sequestro. Il soggetto malmenato, nonostante il forte shock, ha riportato lesioni giudicate guaribili in pochi giorni. Padre e figlio, arrestati per sequestro di persona, lesioni personali e altro, su disposizione dell’A.G., sono stati posti agli arresti domiciliari. 

La pistola, la droga e il materiale sequestrato. (foto cc.) ndr.
BARI: OPERAZIONE DEI CARABINIERI DI SANTO SPIRITO NEL QUARTIERE SAN PIO. UN MINORENNE ARRESTATO PER ARMI E DROGA 

Alle prime ore di ieri mattina, i Carabinieri della Stazione di Santo Spirito, coadiuvati dai Carabinieri del Nucleo Cinofili di Modugno (BA), hanno svolto una serie di controlli e perquisizioni nel quartiere popolare di San Pio. Durante una perquisizione domiciliare, i militari hanno rinvenuto in un’abitazione, una dotazione di armi ed equipaggiamento completa, degna di un componente di un commando militare pronto all’assalto, ovvero: una pistola revolver calibro 38 con matricola abrasa e completa di colpi inseriti nel tamburo; una radio per le comunicazioni; 6 munizioni cal. 357 magnum (quindi per una diversa arma da fuoco) ed un giubbetto antiproiettile. A completare il quadro, nello stesso appartamento è stato rinvenuto anche stupefacente già predisposto per la vendita, suddiviso in 15 dosi di eroina; 3 dosi di cocaina e 6 dosi di marijuana nonché 190 euro in banconote di vario taglio, ritenute il provento dell’attività di spaccio. Il responsabile, un 17enne del luogo, è stato arrestato ed associato presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Bari. 

MONOPOLI (BA): HA INCENDIATO L’AUTO DEL SUO AVVOCATO, ARRESTATO DAI CARABINIERI SU ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE

Nella mattinata scorsa, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Monopoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari dott.ssa Alessandra Piliego nei confronti di F.P., 41enne, pregiudicato, già detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Trani, ritenuto responsabile di tentata estorsione ai danni di un avvocato e dell’incendio dell’autovettura di quest’ultimo. Le indagini, coordinate dal Pubblico Ministero Dott. Marcello Barbanente, Sost. Proc. della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, sono partite dal rogo di natura dolosa che, a Monopoli, nella notte del 20 dicembre 2015, all’interno dell’area di parcheggio di via Melvin Jones, distrussero completamente l’autovettura di un noto avvocato del luogo, danneggiando anche le auto parcheggiate nelle immediate vicinanze. I Carabinieri, grazie anche ad alcune testimonianze e sulla base degli elementi raccolti sul luogo dell’incendio, sono riusciti a risalire ad un pregiudicato del luogo, che in passato era stato cliente del legale, nei confronti del quale hanno successivamente raccolto inconfutabili indizi di colpevolezza. Il movente, secondo quanto emerso dalle indagini, risulta legato ad un risarcimento che l’avvocato aveva ottenuto in favore del 41enne, in una controversia di lavoro nella quale lo aveva assistito. Il pregiudicato, però, ritenendo che il legale avesse trattenuto parte della somma riconosciutagli, comprensiva delle spese legali, lo aveva più volte minacciato per farsi consegnare altro denaro e, non avendo ottenuto quanto richiesto, aveva quindi deciso di vendicarsi, dando alle fiamme l’auto del professionista.





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