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Bari. 21 arresti dei cc. per mafia: Il clan ha condizionato le elezioni regionali del 2015. In manette anche un politico [VIDEO]

Una immagine della conferenza odierna. (foto V. R.) ndr.

di Redazione

BARI, 13 DIC. (Comunicato St.) - È stata condotta, nella notte, una vasta operazione antimafia dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Bari. Documentato, tra l’altro, il limitato condizionamento delle elezioni regionali del maggio del 2015. Tra le persone coinvolte vi è anche un politico, factotum di un candidato. Oltre 300 i militari impegnati. Decine gli arresti e le perquisizioni domiciliari alla ricerca di armi e droga. Unità cinofile, metal detector, sofisticate strumentazioni e persino un Elicottero sono stati utilizzati dai Carabinieri per chiudere definitivamente il cerchio sull’agguerrito clan ”Di Cosola”. Capi ed affiliati sono stati neutralizzati da una complessa indagine che, coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, ha chiuso il cerchio attorno ad uno dei più storici e radicati gruppi criminali della città. Le accuse sono di “associazione di tipo mafioso”, “scambio elettorale politico-mafioso” e “coercizione elettorale in concorso”. Le indagini, condotte attraverso sofisticate intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno consentito di documentare come il clan” Di Cosola”, dopo aver vissuto un difficile periodo dovuto a varie collaborazioni con la Giustizia e diversi provvedimenti cautelari che ne hanno minato la potenza militare, si stesse riorganizzando, stipulando alcune “comparanze” con tutti gli altri clan della zona, aventi come minimo comune denominatore l’ostilità verso il clan Strisciuglio. Grazie a questa strategia il clan Di Cosola stava continuando ad imperversare in alcuni quartieri cittadini ed in molti Comuni della Provincia, tanto da essere riuscito parzialmente a condizionare le elezioni regionali del maggio del 2015, sostenendo la campagna elettorale, nella sua area d’influenza, di un candidato iscritto nella lista Popolari. Tra gli arrestati vi è infatti anche un politico, factotum del candidato, che, dopo aver partecipato a diverse riunioni con gli appartenenti al sodalizio, aveva concordato la corresponsione di 50 euro a voto. 



AGGIORNAMENTO - BARI. 22 ARRESTI PER MAFIA. SCAMBIO ELETTORALE POLITICO – MAFIOSO IN OCCASIONE DELLE ELEZIONI REGIONALI DEL 2015. I CARABINIERI SGOMINANO IL CLAN “DI COSOLA” 

Il 13 dicembre 2016, in Bari, nella sua area metropolitana, Foggia e Pordenone, i Carabinieri del Comando Provinciale del capoluogo pugliese, unitamente a quelli dei reparti dell’Arma competenti per territorio, nonché al VI Elinucleo di Bari e alle unità del Nucleo cinofili Carabinieri di Modugno, hanno dato esecuzione a 22 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP del Tribunale barese, su richiesta della competente DDA, a carico degli elementi apicali e degli affiliati al temibile clan Di Cosola, operante nella città levantina e nei comuni del suo hinterland di Adelfia, Bitritto, Capurso, Casamassima, Ceglie del Campo, Gioia del Colle, Giovinazzo, Rutigliano, Sannicandro, Triggiano e Valenzano, poiché ritenuti responsabili di aver preso parte ad un’associazione armata di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso e coercizione elettorale in concorso. Il provvedimento restrittivo è stato adottato in base agli esiti di un’indagine avviata nel novembre 2015 dal Nucleo Investigativo di Bari, principalmente svolta attraverso numerose ed articolate attività tecniche e dinamiche, nei confronti della predetta consorteria, atteso che quest’ultima aveva mostrato, nonostante gli importanti interventi repressivi subiti ad opera dall’Arma del capoluogo pugliese e la conseguente scelta collaborativa intrapresa da alcuni dei suoi esponenti di maggior spessore, d’aver mantenuto e sviluppato la sua concreta e pericolosa capacità criminale nell’area d’influenza. L’attività investigativa ha inoltre documentato l’esistenza di una confederazione mafiosa promossa dai Di Cosola e realizzata mediante reciproche intese - le c.d. comparanze - con le altrettanto autorevoli compagini baresi dei Capriati, Parisi e Diomede-Mercante, allo scopo di porre a disposizione le rispettive risorse militari per il compimento di azioni delittuose, in pregiudizio del comune clan rivale degli Strisciuglio, con il quale ciascuna organizzazione criminale aveva ingaggiato, in passato, cruenti scontri armati, tali da insanguinare la città e tutta la sua area metropolitana. L’inchiesta ha tra l’altro accertato come, in occasione delle consultazioni regionali del maggio 2015, il clan Di Cosola abbia, nel suo vasto territorio d’interesse, sostenuto la campagna elettorale del candidato MARIELLA Natale, iscritto nella lista “Popolari”. L’accordo prevedeva la corresponsione, effettivamente soddisfatta, sia di una somma pari a 50 euro per ogni preferenza procurata dalla consorteria in favore del candidato, sia di un anticipo di quasi 30.000 euro. Del resto, gli elementi raccolti hanno anche dimostrato il ricorso alla forza di intimidazione esercitata dagli associati nei confronti degli elettori, i quali venivano sistematicamente minacciati, a fronte della promessa di 20 euro per ogni voto accordato al politico, di ritorsione in caso di non adempienza. La campagna elettorale svolta dalla compagine, sebbene non abbia consentito al MARIELLA di essere eletto al Consiglio Regionale della Puglia, gli ha permesso di raccogliere un considerevole pacchetto di preferenze[1], principalmente in quelle sezioni elettorali garantite dal clan, sebbene a lui sfavorevoli.





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