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Cronaca. I migranti del "Gran Ghetto" di Rignano G.co protestano davanti la Prefettura. Vogliono rimanere nel villaggio di cartone [FT]

La protesta dei Migranti (foto N. Baratta) ndr.
di Nico Baratta

FOGGIA, 2 MAR. - La Regione Puglia, così come da accordi intercorsi con la Prefettura e con il Comune di San Severo, da mesi ha messo a disposizione gli spazi dell'Azienda Agricola "Fortore.
Come preannunciato da alcuni giorni presso il “Gran Ghetto”, cosiddetto “Villaggio di Cartone” e in essere da circa vent’anni e sempre in condizioni più precarie, pericolose e sanitariamente fuori legge, sono in corso le operazioni di sgombero avente come obiettivo la chiusura dell’improvvisato centro abitativo pro-migranti. Una decisione assunta dopo le ultime indagini della D.D.A. – Direzione Distrettuale Antimafia- di Bari che lo scorso anno la magistratura aveva posto sotto sequestro con determina di sgombero.

Ebbene, questa mattina lo sgombero, che è in corso, ha acceso gli animi dei  migranti che abitano la baraccopoli ubicata nelle campagne tra Foggia e Rignano Garganico. Davanti la Prefettura di Foggia stamani c’erano oltre 150 migranti, che protestavano per sapere le loro sorti e soprattutto dove sarebbero stati collocati, giacché non avrebbero più avuto un tetto, seppur di cartone, dove ripararsi e dormire. Tra le richieste rivolte al Prefetto Tirone i migranti avrebbero chiesto di rimanere nel Gran Ghetto e di non trasferirsi in quello destinato poiché sarebbe troppo piccolo. Difatti da alcuni mesi, tra la Prefettura e il Comune di San Severo sarebbero intercorsi accordi per conferire ai migranti un luogo dignitoso per vivere. Tra le aree individuate vi sarebbero gli spazi dell’Azienda Agricola “Fortore”, dove si sta sperimentando con buon esito il binomio ospitalità-lavoro, tant’è che dal luglio scorso ad oggi circa 120 sono state le persone accolte. Ma secondo i migranti l’area a loro destinata sarebbe una masseria troppo piccola per accogliere altri lavoratori stranieri che, nel periodo estivo, arrivano fino a duemila persone.



Finanche il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sta seguendo con attenzione la vicenda essendo parte attiva degli accordi suddetti. La Regione Puglia avrebbe un peso molto importante su questa vicenda poiché, ed è bene ricordarlo, nel febbraio 2016 il Presidente Emiliano depositò alla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari una denuncia per riduzione in schiavitù. Una denuncia cui seguì  il decreto di sequestro del suolo sul quale, da qualche giorno, la DDA ha revocato la facoltà d’uso, dando così avvio alle operazioni odierne. Il “gran ghetto”, accampamento sorto vent’anni fa in agro di San Severo e nelle vicinanze di Rignano, è – secondo il presidente Emiliano. «Ãˆ una vergogna cresciuta per anni nell’indifferenza- ha replicato e poi concluso Michele Emiliano-. Il ringraziamento va a tutte le Istituzioni e le realtà associative e sindacali che, in rete, hanno permesso di arrivare al risultato che si sta perseguendo oggi». Con ciò la Regione Puglia ha deciso di supportare anche il Comune di San Severo che ha messo a disposizione spazi per accogliere altri migranti che oggi sono ancora “residenti” nel “Gran Ghetto”. 






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