Calcio. Milan, Inter e le altre squadre europee in mano cinese
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I presidenti di club cinesi (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 14 APR. - Si aggiunge anche il Milan alla schiera di club di calcio europei passati in mani cinesi. Con il closing del 13 aprile, il club rossonero è passa nelle mani di Li Yonghong e della Rossoneri Sport Investment Lux, unendosi all'Inter, dal giugno scorso di proprietà di Zhang Jindong, l'imprenditore cinese a capo della conglomerata Suning, che detiene una quota del 68,55% del club nerazzurro. Il 2016 ha contribuito a ridisegnare il panorama del calcio europeo con gli investimenti o le acquisizioni di club europei da parte di investitori cinesi, e oggi sono circa una dozzina le squadre parzialmente o totalmente in mano a società cinesi.
Gli investimenti cinesi nel calcio comprendono anche i diritti televisivi delle partite dei maggiori campionati europei e a far la parte del leone negli accordi è ancora Suning. Il gruppo di Zhang Jindong, secondo quanto scriveva la rivista tedesca Der Kicker a inizio aprile, si è aggiudicato con un pre-accordo firmato a Nanchino a fine marzo scorso, i diritti tv della Bundesliga. Suning ha accordi anche con la Liga spagnola e con la Premier League britannica, di cui ha acquistato per tre anni i diritti tv tramite la propria piattaforma Pptv per circa 660 milioni di dollari a partire dalla stagione 2019-2020. A febbraio 2015, il gruppo di Wang Jianlin era diventato proprietario dei diritti della serie A con l'acquisto del gruppo svizzero Infront.
Ecco i principali club in mani cinesi:
- Atletico Madrid - Tra i primi a gettarsi nello shopping di club calcistici è stato Wang Jianlin, il patron della conglomerata Wanda, che nel 2014 aveva acquistato il 20% dell'Atletico Madrid, e che lo scorso anno è diventato sponsor ufficiale della Fifa, aggiungendo il nome Wanda a quelli di Coca Cola, Adidas, Gazprom, Hyundai e Visa.
- Manchester City - Dal dicembre 2015 la squadra inglese ha una partecipazione del 13% del China Media Capital di Li Ruigang.
- L'Aston Villa - E' passato nel 2016 nelle mani di Tony Jiantong Xia, a capo del Recon Group, società con sedi in Cina e a Hong Kong, che opera nei settori delle infrastrutture, dei trasporti, della salute e dell'agricoltura.
Intanto, la fame di calcio degli investitori cinesi non sembra placarsi. Mentre si conclude la saga della trattativa per la cessione del Milan, un altro club europeo potrebbe passare in mani cinesi: il Brentford, squadra di seconda divisione del campionato britannico. In base a quanto scrive il Financial Times, il club interessa al consorzio di investitori guidato dal sino-statunitense Chien Lee, fondatore e Ceo della società di investimenti NewCity Capital, e già co-proprietario dallo scorso anno della Ogc Nice assieme a un altro investitore cinese, Alex Zhang, con cui Chien aveva fondato in passato la catena di hotel a basso costo 7 Days Group Holdings.
Pechino ha frenato sulle acquisizioni calcistiche
A mettere un freno alle acquisizioni era stata una nota congiunta emessa nel dicembre 2016 dalla:
- Banca centrale cinese
- Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme
- Ministero del Commercio di Pechino
Nel 2016 record di investimenti cinesi all'estero
Gli investimenti cinesi all'estero hanno raggiunto livelli record lo scorso anno: in Europa, secondo il rapporto pubblicato a gennaio scorso dal Rhodium Group e dal Mercator Institute for China Studies di Berlino, il valore delle acquisizioni cinesi ha toccato quota 35,1 miliardi nel 2016: il 77% in più dell'anno precedente, quadruplicando il valore degli investimenti europei in Cina compiuti nello stesso periodo, fermi a quota otto miliardi di dollari. Il dato aveva fatto inarcare più di un sopracciglio in Europa, e lo stesso ambasciatore dell'Unione Europea a Pechino, Hans Dietmar Schweisgut, aveva sottolineato a gennaio scorso l'importanza di avere una maggiore reciprocità negli investimenti tra Cina e Ue.
Italia al terzo posto
In particolare, l'Italia è al terzo posto nella classifica dei Paesi europei che hanno ricevuto le maggiori attenzioni dagli investitori di Pechino. Tra il 2000 e il 2016, l'Italia ha ricevuto investimenti per 12,8 miliardi di dollari. Ai primi due posti, nello stesso arco temporale, ci sono la Gran Bretagna e la Germania.
- Gran Bretagna (a quota 23,6 miliardi)
- Germania (a quota 18,8 miliardi di dollari).
- Italia (a quota 12,8 miliardi di dolalri).
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