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Cronaca. Suicida Marco Prato alla vigilia del processo per l'omicidio Varani

Marco Prato. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 20 GIU. (AGI) - Marco Prato, il Pr di eventi gay accusato di aver seviziato e ucciso il 23enne Luca Varani a Roma nel marzo 2016, si è tolto la vita nella notte nel carcere di Velletri, dove era detenuto da marzo. Gli agenti della Polizia penitenziaria lo hanno trovato con la testa infilata in un sacchetto. Domani il 31enne sarebbe dovuto comparire davanti alla prima Corte d'Assise per il processo. Per lo stesso delitto è già stato condannato a 30 anni con rito abbreviato lo studente fuori corso Manuel Foffo. Luca Varani massacrato a coltellate in una notte di follia Il 5 marzo 2016 il corpo martoriato di un ragazzo di 23 anni, Luca Varani (nella foto), viene trovato in un appartamento del quartiere Collatino al decimo piano di via Giordani, a Roma, dai carabinieri di piazza Dante. E' stato ucciso la sera prima a coltellate e a martellate. Vengono fermati due studenti universitari fuori corso: il padrone di casa, Manuel Foffo, 29 anni, figlio di ristoratori che ha condotto i militari sul luogo del delitto costituendosi e l'amico di un anno più grande, Marco Prato, scappato in un hotel di piazza Bologna subito dopo l'aggressione dove avrebbe cercato di togliersi la vita con un mix di medicinali e stupefacenti. I particolari della morte del ragazzo emergono alcuni giorni dopo dall'autopsia che rivela che Varani sia stato raggiunto da circa 20 martellate alla testa e in bocca, mentre sono trenta le ferite da arma da taglio superficiali, cioè inferte al solo scopo di provocare dolore e sofferenza. Su tutte le armi utilizzate per seviziare e uccidere Luca, ci sono tracce biologiche riconducibili a Prato e Foffo. A confermarlo sono le analisi eseguite dal perito nominato dal gip in sede di incidente probatorio. Dall'esame effettuato su due coltelli e su un martello, infatti, la perizia avrebbe concluso per un analogo contributo nell'evento omicidiario dei due indagati ai quali il pm Francesco Scavo ha contestato il concorso in omicidio volontario premeditato. Marco Prato si è sempre professato innocente A differenza di Foffo, Marco Prato si è sempre professato innocente e ha accusato l'amico dell'uccisione di Luca Varani. "Io non ho ucciso Luca - ha spiegato ai pm dopo 9 mesi di silenzio come ha ricordato Huffingtron Post -. Non sono stato io a colpirlo con il martello e con i coltelli. Ha fatto tutto Manuel Foffo che non ho avuto il coraggio di fermare. Lo amavo ed ero succube della sua personalità". Prato ha raccontato al pm di "non avere avuto la forza di arrestare la veemenza di Foffo", scagliatosi improvvisamente contro Varani per motivi ancora da chiarire. Stando alle parole di Prato riportate dal giornale, "è stato Foffo a somministrare a Luca l'Alcover (un farmaco antidepressivo, ndr) in un cocktail. Lo voleva stordire, ce l'ha messo lui nella tazza che io poi ho dato a Luca". E poco dopo è scattata la furia violenta di Foffo che avrebbe sorpreso e anche spaventato lo stesso Prato. "Manuel - ha ripetuto al pm - si è comportato in maniera assurda. Io sono dispiaciuto per quello che è successo, non mi do pace perché non sono riuscito a riportare Luca sano e salvo a casa sua".



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