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Bari. Operazione “Caucaso Connection” della Polizia di Stato. Un fermo [CRONACA DELLA P.S. ALL'INTERNO]

Operazione “Caucaso Connection” della P.-S. (foto P.S.) ndr.

di Redazione

BARi 8 LUG. (Comunicato St.) - In data 5 luglio 2017 la Polizia di Stato ha dato esecuzione al provvedimento di fermo di delitto per i reati di cui agli artt. 270 bis e 302 C.P nei confronti del cittadino ceceno BOMBATALIEV Eli, di anni 38, emesso dal Procuratore Distrettuale, nell’ambito del procedimento penale nr. 12855/16 Mod. 21 della Procura Distrettuale di Bari, per la prevenzione e contrasto del fenomeno dei ‘foreign fighters’ ceceni dell’ISIS, in transito in Italia ed in collegamento con terroristi in Siria ed in altri stati dell’Unione Europea, oltre che con filiere jihadiste caucasiche. Le indagini, coordinate dalla DDA di Bari, sono state effettuate dagli uomini della DIGOS di Bari, con il supporto del GICO della Guardia di Finanza di Bari per quanto riguarda gli aspetti legati al finanziamento del terrorismo. Dall’attività investigativa è emerso il verosimile coinvolgimento del BOMBATALIEV nell’assalto, avvenuto a Grozny (Cecenia) nella notte tra il 3 e il 4 dicembre 2014, alla “Casa della Stampa”, sede delle principali emittenti locali, e ad una scuola, da parte di un commando composto da jihadisti aderenti alla formazione terroristica “Emirato del Caucaso”, dove persero la vita 19 persone. Inoltre, è emersa la militanza dell’indagato in gruppi combattenti in Siria nelle fila dell’ISIS tra il 2014 ed il 2015. Un significativo contributo informativo è stato acquisito nell’ambito di una collaborazione internazionale con il Belgio, in quanto il BOMBATALIEV (soggetto all’attenzione anche dell’AISI) era inserito in una rete di reclutatori e combattenti ceceni dell’ISIS attivi in quello Stato e soggetto segnalato dall’AISI (L’Agenzia informazioni e sicurezza interna). Contestualmente all’esecuzione del provvedimento cautelare, sono state effettuate nr. 3 espulsioni per motivi di sicurezza nazionale – alla luce della normativa antiterrorismo del 2015 – di due fratelli albanesi M.O. di anni 26 e M.L. di anni 23 (in regola sul territorio nazionale) e di una donna russa K.M. di anni 49 (irregolare sul territorio nazionale), rispettivamente stanziati a Potenza e a Napoli. I soggetti espulsi sono stati tutti destinatari dell’attività di indottrinamento del Bombataliev e, nel caso della donna, di vera e propria istigazione al martirio mediante il compimento di attacchi suicidi con esplosivo. Alle fasi esecutive dell’operazione hanno partecipato anche gli uomini della DIGOS di Napoli, Foggia e Potenza, sotto il coordinamento dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. Il GIP del Tribunale di Foggia, in data 7.7.2017, dopo aver convalidato il fermo, ha applicato nei confronti del Bombataliev la misura della custodia cautelare in carcere. 

- Nella mattinata di ieri, a Bari la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di: 
- URBANO Gennaro, nato a Bari di anni 67; - OTTOMANO Domenico, nato a Bari di anni 51;
- GHIADRI Gianluca, nato a Bari di anni 26; 
- BARBA Rosanna, nata a Bari di anni 49. I predetti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentata rapina aggravata, porto e detenzione di arma da fuoco clandestina, ricettazione e furto. Personale della Sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile, nell’ambito delle indagini connesse alla rapina ai danni della famiglia di un noto avvocato di Bari, conclusasi, il 28 marzo scorso, con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Urbano Gennaro, Ottomano Domenico e Altieri Nicola cl.’68, hanno appurato che gli odierni arrestati erano in procinto di compiere un’analoga rapina ai danni di un imprenditore residente in questo Capoluogo; in quell’occasione, per evitare che l’evento fosse portato a termine, il personale li trasse in arresto, nella flagranza del reato di detenzione e porto di arma da fuoco clandestina. A bordo dell’autovettura sulla quale viaggiavano, vennero rinvenuti e sequestrati guanti in lattice, radio ricetrasmittenti e cappellini con visiera. Ulteriori elementi raccolti in merito al tentativo di rapina hanno determinato l’A.G. ad emettere il provvedimento cautelare che ad Urbano, Ottomano e Ghiadri è stato notificato presso la locale Casa Circondariale dove sono ristretti, mentre a Barba Rosanna presso il proprio domicilio dove è in regime di arresti domiciliari. 

- Nella giornata di ieri ad Barletta, la Polizia di Stato ha tratto in arresto C.R., di anni 39, con numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio e la persona, ritenuto responsabile di estorsione aggravata e maltrattamenti in famiglia. In particolare, dopo l’ennesimo rifiuto da parte dei suoi congiunti a consegnargli del denaro che serviva per procurarsi lo stupefacente, l’uomo, tossicodipendente ed in crisi di astinenza, si è barricato in casa non permettendo alla moglie e la figlia minore di entrare. Agli agenti del locale Commissariato di P.S., giunti sul posto, la moglie che tale situazione si era già avverata e che questo era uno dei motivi per cui sovente l’uomo la minacciava e l’aggrediva incurante del fatto che ad assistere vi fosse anche la propria figlia minore; anzi, in diverse occasioni anche la minore era stata vittima di maltrattamenti dovuti allo stato di astinenza di C.R. Ovviamente, come spesso succede, un po’ per timore, un po’ per evitare di essere stigmatizzati da parenti e conoscenti, sia la donna che i genitori del 39enne, che pure avevano subito lo stesso tipo di aggressione da parte del figlio, evitavano di denunciarlo preferendo subire i maltrattamenti piuttosto che diventare oggetto di pettegolezzi e critiche da parte di conoscenti. Tuttavia, l’altra sera, ormai allo stremo delle forze e dello stress psicologico che tale situazione le comportava, la donna, dopo l’ennesima aggressione da parte del proprio congiunto, decideva di allertare il 113 raccontando tutte le sofferenze che sino ad allora aveva dovuto patire da parte del marito. Analoga denuncia veniva sporta da entrambi i genitori del C.R. che narravano di anni di soprusi e di maltrattamenti posti in essere dal proprio figlio, il quale li picchiava ogni qualvolta gli stessi si rifiutavano di dargli denaro utile per acquistare sostanze stupefacenti. Sulla scorta delle inconfutabili fonti di prova desunte dalle denunce formalizzate da tutte le vittime e dai riscontri oggettivi rilevati dagli agenti intervenuti, senza tralasciare i precedenti specifici, il 39enne dopo le formalità di rito è stato arrestato ed associato, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, presso la Casa Circondariale di Trani.



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