Taranto. Disattivato ordigno bellico nelle acque antistanti Campomarino
![]() |
I sub della Marina Militare. (foto M.M.) ndr. |
di Redazione
TARANTO, 28 AGO. (Comunicato St.) - Il 26 agosto scorso i Palombari
del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed incursori della Marina
Militare distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. di Taranto (Sminamento Difesa
Antimezzi Insidiosi), hanno condotto una delicata operazione subacquea nelle acque antistanti Campomarino (Taranto) tesa a
neutralizzare un pericoloso ordigno esplosivo. A seguito di una segnalazione da
parte di un bagnante della presenza di un probabile manufatto esplosivo, la
Capitaneria di Porto di Taranto ha provveduto ad interdire la navigazione nel
tratto di mare interessato alla bonifica per motivi di sicurezza ed informare
la Prefettura di Taranto che ha richiesto un intervento di bonifica d’urgenza
al Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare. I Palombari si sono immersi per ricercare ed effettuare il riconoscimento
dell’oggetto segnalato che, trovato a 6 metri di profondità e a 20 metri dalla
costa, è stato identificato come una bomba d’aereo da 100 libbre risalente alla
Seconda Guerra Mondiale. L’ordigno è stato quindi rimorchiato, tenendolo a
distanza di sicurezza, fino a giungere in un’area individuata dall’AutoritÃ
Marittima, dove sono state condotte le operazioni subacquee che ne hanno
permesso il brillamento. Questo intervento rappresenta una delle tante attivitÃ
che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica
incolumità in moltissimi porti e coste italiane, svolgendo operazioni subacquee
ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della
balneabilità e della navigazione. Lo
scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno distrutto un totale
di 12.400 ordigni esplosivi
residuati bellici, mentre dal 1 gennaio
2017 ne hanno già neutralizzati 10.946
dai mari, fiumi e laghi italiani.mAgli appassionati del mare, che
con l’estate incrementano la loro attività subacquea ricreativa, si consiglia
di non toccare assolutamente gli oggetti eventualmente rinvenuti che possano
essere ritenuti pericolosi, la cui forma possa ricordare o meno un ordigno
esplosivo o parti di esso. Quello che invece è doveroso fare, per l’incolumitÃ
di tutti, è di identificarne il sito di ritrovamento, fotografare l’ipotetico
ordigno (qualora si abbia con se una macchina fotografica subacquea) e denunciarne
immediatamente il rinvenimento alla locale Capitaneria di Porto o stazione dei
Carabinieri, che richiederà l’intervento dei Palombari del Gruppo Operativo
Subacquei di COMSUBIN al fine di ristabilire la fruibilità in piena sicurezza
di quel tratto di mare.
Nessun commento