Politica. Monte Sant'Angelo, Comitato dei Disoccupati, «A Monte ci vuole più lavoro e un Sindaco che ascolti, risponda e faccia»
MONTE SANT'ANGELO, 11 SET. - Lavoro, tasse, spese sanitarie, mantenimento della famiglia e dei propri beni, istruzione , tutti temi legati all’occupazione, quella che il Governo propaganda in crescita ma che in realtà manca. L’ISTAT con la nota stampa del 31 agosto 2017, “Occupati e disoccupati (dati provvisori)”, comunica che “A luglio 2017 la stima degli occupati cresce dello 0,3% rispetto a giugno (+59 mila), confermando la persistenza della fase di espansione occupazionale”. Insomma “Al netto dell'effetto della componente demografica, su base annua cresce l'incidenza degli occupati sulla popolazione in tutte le classi di età”. Ed allora perché tutti si lamentano? Perché in giro persiste il ritornello "non c’è lavoro”? Forse perché quel lavoro tanto sponsorizzato dal Governo è giornaliero, frutto di un Jobs Act che colloca giovani attraverso agenzie che somministrano lavoro a tempo determinato senza tener conto del futuro delle persone, ma solo dell’azienda? È un dato di fatto, ascoltando molti giovani preoccupati per il loro futuro. E quando non servi giornalmente rimani a spasso. Di pari in passo la disoccupazione aumenta con la metastatica situazione di esodati, precari, non collocati e disoccupati anche ad itinere, frutto di una legge, la drammatica “Fornero”, che finora nessun Governo ha abolito, pur condannandola solo durante le campagne elettorali. Un controsenso che a voce di chi ci governa è un assurdo e che invece è la sintesi di un' “Italietta” un tempo florida e appetitosa per la sua sempre dedizione alla cultura, manifattura, agricoltura, poi trasformata in industria multinazionale mordi e fuggi. Un po’, diciamo…, quello che è accaduto e lo è tuttora nel Mezzogiorno d’Italia, dalle nostre parti e più precisamente, per rimanere in tema, nella provincia di Foggia, zona Macchia inclusa. La politica di politici senza scrupoli in tutto questo ha le maggiori responsabilità. Promesse da mercanti, tagli di nastri, selfie e passeggiate presenzialiste, le armi infide utilizzate per arraffare voti in cambio di un lavoro che non ci sarà più. E con loro chi localmente governa comuni già di per sé afflitti dal temuto Patto di Stabilità. È anche vero, però, che ogni comune si è attrezzato a fronteggiare tal mannaia: c’è chi lo fa con responsabilità e amor per la comunità detraendosi remunerazioni e con scelte certosine devolvendo liquidità laddove la povertà incombe, anche con strumenti come il “Baratto Amministrativo”, c’è chi, invece, "pilatescamente”, applica leggi e norme solo per salvar la faccia e rimpinguare le casse, senza devolvere fondi per il bene comune, e tra l’altro senza confrontarsi con le associazioni e comitati cittadini, chiudendosi anche nel mutismo verso la stampa, un atto antidemocratico se svolto da amministratori eletti dal Popolo.
Monte Sant’Angelo è un piccolo comune, con circa 13mila anime, e soffre di disoccupazione e, perciò, di liquidità pro-capite, quella che serve a sopravvivere, non a vivere. Una sofferenza che permane da tempo e che la nuova Amministrazione politica, insediatasi nella prima decade di giugno 2017, pare non alleviare. Ciò è quanto detto in sintesi dal “Comitato dei Disoccupati” del centro garganico, che, per voce del suo Presidente, il sig. Matteo Falcone, ha voluto rendere pubbliche le perplessità che da tempo affligge chi si rivolge a loro.
D: Salve Presidente Matteo Falcone. Lei è a capo di un comitato che da tempo sta cercando di occuparsi dei problemi dei montanari, in particolar modo dei disoccupati, portando al Comune le loro istanze e le vostre soluzioni. In questo periodo a Monte non si parla d’altro, ovvero della remunerazione del neo Sindaco, dovuta per legge, e raddoppiata per aver scelto di dedicarsi 24 ore su 24 al suo mandato, abbandonando il lavoro retribuito presso il Comune di Mattinata. Cosa ci dice in merito, giacché sui social Lei sig. Falcone ha ripreso tale scelta?
R: «Grazie per la possibilità di rendere ancor più pubbliche le istanze del Comitato che ho l’onore e l’onere di presiedere. In maniera molto serena e tranquilla, voglio porre una domanda al Sindaco Pierpaolo d’Arienzo: come mai ha lasciato il lavoro a Mattinata, rinunciando a una retribuzione che non pesava sulle teste dei montanari e ha scelto di raddoppiarsi quella da Sindaco, pesando su tutti noi? Mi risponda e soprattutto lo faccia ai montanari, ma non dicendo che dedicarsi 24 ore al giorno farebbe meglio il suo lavoro da Primo Cittadino, perché per me e per il Comitato non avrebbero senso le figure degli Assessori che dovrebbero risolvere i problemi del paese. Aggiungo, a nome del Comitato dei Disoccupati, che, se è vero che d’Arienzo lo ha fatto per dedicarsi pienamente a Monte, sarebbe il caso di togliere gli Assessori, perché se devono lavorare col Sindaco, questi che funzioni avrebbero in un comune piccolo e perciò alla portata di un solo o al massimo due in Giunta? Un Assessore costa alla comunità perché percepisce una buona indennità».
D: Perciò, lei sig. Falcone ritiene che la volontà del Sindaco d’Arienzo di dedicarsi h24 a Monte potrebbe risultare ininfluente sul futuro della vita montanara?
R:« Io penso che dedicarsi 24 al giorno sia una chiacchiera. Qui c’è gente che ha famiglie sulle spalle e deve mantenerla con pochi soldi, e spesso senza averne, per un lavoro che manca. L’indennità doppia il Sindaco poteva risparmiarsela, mantenendo il lavoro a Mattinata e conferendo agli Assessori maggiori responsabilità e perciò lavoro da svolgere. Invece ha scelto di pesare ancor di più su di noi. E così facendo a Monte Sant'Angelo chi è senza reddito contribuirà a pagare indennità alta e anche agli Assessori».
D: Durante la campagna elettorale di questa Amministrazione targata d’Arienzo, ha tenuto banco l’anagramma del nome della coalizione messa in campo dal centrosinistra, PD in testa. CambiaMonte è l’anagramma di cambiamento. Difatti tra le voci nel programma c’è scritto “CambiaMonte vuol dire trovare risposte al tema dello sviluppo e del lavoro”. Presidente le risposte si stanno dando?
R: «Ad oggi nessun tema del lavoro a Monte è stato preso in considerazione. Non è stato fatto nulla. Non c'è attenzione da parte loro. Il mio riferimento è prevalentemente sociale oltre che di pertinenza politica. Il dato che è sotto gli occhi di tutti noi montanari è che i lavoratori un tempo assunti presso aziende operanti nella piana di Macchia oggi sono disoccupati. Queste persone, donne e uomini, che hanno perso il proprio lavoro per fallimento e o per trasferimento di aziende, oggi a Monte Sant’Angelo non hanno reddito. In questo modo ci sono padri di famiglia che non hanno nemmeno più la possibilità di pagare l'affitto della propria casa, così da non garantire un tetto per i loro figli e la propria moglie. Il Sindaco ha il dovere di pensare a queste famiglie; aumentandosi lo stipendio non fa altro che renderle più povere per le tasse che devono pagare».
D: Lei un tempo era in politica, ricoprendo una carica importante a Monte. Se fosse stato ancora in carica, come avrebbe lavorato avendo alle spalle un partito che poteva anche essere vicino a quello dell’attuale amministrazione?
R: «Si, ero Segretario locale dell’Italia dei Valori. Ma ciò non mi esclude da prendere posizioni a favore della comunità, pur sapendo che sarei andato contro l’Amministrazione politicamente eletta. Io da sempre ho combattuto questo sistema spendendo tutte le mie energie a favore dei temi sociali e per i più deboli, anche quando ero segretario locale dell'IdV. Chi mi conosce sa bene chi sono e come opero. La mia libertà nel pensiero mi induce a porre in evidenzia ciò che non va, ciò che turba il paese, perché a Monte da molti giorni non si fa altro che parlare del fatto che il Sindaco Pierpapolo d’Arienzo abbia lasciato quel lavoro a Mattinata che gli assicurava uno stipendio in aggiunta a quello da Sindaco. Una sicurezza monetaria di oltre 1300 euro al mese oltre a quella di Mattinata. Mentre ora guadagna circa 2000 euro netti al mese. Ma il Sindaco è consapevole che qui a Monte ci sono disoccupati che da oltre 12 anni non lavorano? Su questo d'Arienzo e la sua Amministrazione devono ragionare e con loro i montanari che devono pretendere azioni risolutive in tema di disoccupazione e fabbisogno sociale».
D: Ma lei, sig. Falcone, ha parlato col Sindaco? La domanda trova pertinenza perché con qualche giornalista pare non voglia interloquire e ciò sminuisce una posizione e una figura che pubblicamente eletta dovrebbe interfacciarsi con i media, anche se scomodi.
R: «Certo che c’ho parlato ed ho chiesto cosa volesse fare per Monte. Se non risponde ai giornalisti che fanno il loro lavoro, anche scomodo ma democratico e ne devono andare orgogliosi, evidentemente c’è qualche problema. Tuttavia, posso confermare che qui a Monte molte persone politiche o vicine a loro, per nostra sfortuna perché non dialogano con la stampa, sono abituate a ritenersi intellettuali o comunque persone vivaci nella vita politica e sociale del paese e che ad oggi hanno anche paura di esprimere un pensiero; questa è una cosa che ritengo grave. Così facendo e quando un paese non parla la fine è vicina. E Monte Sant'Angelo è già un paese che sta andando alla fine. Se non si spendono energie per riportare la barra dritta a Monte, soprattutto conferendo lavoro che vuol dire sicurezza personale e soprattutto familiare, la fine è dietro l'angolo. Non interessare la stampa come mezzo di comunicazione di massa è un atto antidemocratico e vicino al non voler di niente. Noi come Comitato dei Disoccupati ci siamo spesi tanto in tal senso, comunicando attraverso Facebook e ora anche con questa testata giornalistica».
D: Leggendo sui social e chiedendo in giro tra la gente è noto che il Comitato ha posto l’attenzione sul decoro urbano. Presidente gentilmente può approfondire il tema? Come Comitato è stato coinvolto nella tanto celebrata campagna elettorale dove CambiaMonte propagandava “Perché abbia successo occorre che tutte le forze sociali della nostra città si mobilitino in uno slancio unitario”?
R: «Mi fa piacere che mi sia stata rivolta questa domanda. Difatti, il sottoscritto come Presidente ha posto all'attenzione del Comune il tema del decoro urbano. Ho mandato moltissime segnalazioni a questa amministrazione ma senza ricevere risposte e attenzioni».
D: Ergo che quella propaganda è rimasta sul foglio del programma di CambiaMonte?
R: «Per noi del Comitato la risposta è sí, è rimasta su quel foglio. E ne approfitto per aggiungere un mio pensiero: bisogna far capire alla gente, Sindaco in primis, che se uno non ha più le condizioni per vivere, per pagare le tasse, il lavoro è l'unico mezzo per fronteggiare questo grave problema. Basterebbe che il comune si adoperasse finché, per esempio, se Matteo Falcone al comune deve 500 euro lui va a fare 500 euro di lavoro. E di questo io ne avevo parlato già con il Commissario Cantadori. Non capisco perché non possa essere fatto. Il problema credo non sia tutto politico, ma della struttura del comune, dei dirigenti, sempre gli stessi e che andrebbero cambiati mettendo in campo energie nuove e non rivisitate e legate a chi ora amministra. Per esempio in comune sono giacenti dei progetti di lavoro che devono essere portati avanti. Evidentemente ci sono degli ostacoli non solo politici. Queste sono le cose che devono essere messe in evidenza, ovvero progetti di lavoro che non vengono portati avanti».
D: Prestazione lavorativa a fronte di debiti con in cambio la risoluzione del passivo in atto. In altre parole Lei sta parlando del “Baratto Amministrativo” che a quanto pare è stato abrogato. Insomma un’altra decisione dei tre Commissari Prefettizi Straordinari bocciata da questa Amministrazione, come il cambio di guardia al comando della Polizia Municipale. Per la cronaca si ricorda che il Baratto Amministrativo, come detto inserito nel bilancio in piena gestione commissariale, fu voluto fortemente dal M5S per opera della Consigliera regionale Rosa Barone, e che nel “Verbale di Deliberazione della Giunta Comunale di Monte Sant’Angelo n° 5 del 18/07/2017”, per la “Variazione al Bilancio di Previsione Finanziario 2017/2019 (art. 175, comma 2, del D. Lgs. n° 267/2000) n°2, alla voce “Minori Uscite: - Diversi stanziamenti si sono rilevati esuberanti rispetto all’andamento gestionale – baratto amministrativo (€ 10.000,00)”, e votato favorevolmente da quasi tutta la Giunta, Sindaco compreso, con il No dell’Assessore alla Politiche Sociali, Agnese Rinaldi, non sarà più fruibile da più bisognosi. Presidente al comune Lei ha chiesto lumi per tal decisione, giacché il Comitato si occupa di questa importante problema?
R: «Esatto! Io sono andato in Comune e come Comitato dei Disoccupati ho chiesto un modello per tal servizio. Inoltre ho chiesto come mai il Baratto Amministrativo non veniva portato avanti come progetto sociale. Io e il Comitato non abbiamo ricevuto risposte. Ora spero che attraverso Facebook e ora anche con La Gazzetta Meridionale di mettere in risalto questo tema che attanaglia Monte e la sua comunità, zona Macchia compresa. I cittadini devono sapere che uno strumento sociale di importante entità e soprattutto utilità a Monte non c’è più. Questo è molto grave e che non si dica che per le piangenti casse comunali si abolisce qualcosa a favore della collettività. Ciò mi fa ritornare sul tema dello stipendio comunale del Sindaco e di quelli degli Assessori, che in altre amministrazioni alcuni degli attuali in Giunta gridavano in aula affinché venissero ridotte le remunerazioni degli allora Assessori e Sindaco compreso. Chiedo coerenza».
D: A proposito di coerenza, ma al comune di Monte ci sono progetti sociali e lavorativi in attesa di essere utilizzati?
R: «Certo che sí! Infatti esistono progetti sociali e di lavoro per 42 giovani finalizzati all’accompagnamento degli anziani. Non si tratta dei soliti progetti di assistenza come pulizia personale, per quella c’è il personale preposto, formato e specializzato per tal servizio. L’accompagnamento è inteso come assistenza per andar a far la spesa, accompagnare sottobraccio gli anziani alla posta o per farli divagare con una sana passeggiata nella nostra bellissima Monte. Su questo tema mi sono già confrontato con gli attuali Amministratori e il Sindaco d’Arienzo, ricordandogli che i tre Commissari Prefettizi Straordinari avevano assicurato che questi progetti sarebbero stati avviati. È lavoro retribuito, non so se mi spiego. E qui, come ho già detto il lavoro manca. Voglio ricordare a d’Arienzo che se i progetti non verranno svolti, o almeno avviati, inderogabilmente vedranno i finanziamenti regionali ritornare da dove son venuti. Stiamo parlando di circa 80mila euro, non so se mi spiego».
D: Secondo Lei l’abrogazione del Baratto Amministrativo potrebbe dar l’abbrivio ad altre scelte per venir meno a progetti socialmente utili in materia di lavoro per persone che si trovano in difficoltà tali, anche temporanee, da essere al di sotto di quella soglia economica minima per una esistenza almeno accettabile?
R: «Spero di no, anche perché la Regione Puglia ha messo a disposizione strumenti di contrasto alla povertà assoluta e di supporto con un percorso più ampio di inserimento sociale e lavorativo. Mi riferisco al ReD (Reddito di Dignità Pugliese, nda.) un percorso individuale, che fa parte del patto di inclusione sociale attiva, che mi sa già viene conferito solo a soggetti e nuclei familiari con ISEE inferiore a 3mila euro annui. Ma che se il comune vuole, potrebbe estenderlo con lavori socialmente utili. Ma questa è una mia riflessione a favore dei meno fortunati che hanno contratto debiti col comune e che lavorando potrebbero estinguerli. Insomma un tipo di Baratto Amministrativo se questo non c’è più. Ripeto per l’ennesima volta, qui a Monte Sant'Angelo la situazione lavoro, e perciò vivere e pagare le tasse, è drammatica. Forse non ci rendiamo conto ma qui a breve arriveranno pignoramenti. Tutto è legato al lavoro che manca, a quello perduto particolarmente nella zona di Macchia, e di diverse aziende locali che hanno chiuso. Tutti parlano di una Monte che vive di turismo, di centri ricettivi. Ci sono, ma stanno diminuendo e con essi chi ci lavorava. La Politica deve interrogarsi su questo tema perché è stata scelta dal cittadino e non mandata da un Prefetto che ha mantenuto servizi senza far andar in debito le casse comunali».
D: In conclusione, sig. Matteo, nei prossimi giorni ha qualche attività da porre in essere?
R: «Farò quello che ho sempre fatto ogni giorno, ascoltare i concittadini, aiutarli, farmi carico dei loro problemi, studiare soluzioni per fronteggiare la crisi lavoro e forme di guadagno con gli strumenti messi a disposizione dalla pubblica amministrazione per farli attuare dal Comune. La settimana prossima come Comitato dei Disoccupati avremo un incontro con il Sindaco e spero abbia luogo perché lì in quella sede ci faremo valere, faremo sentire la nostra voce con le nostre istanze che poi sono quelle dei cittadini che si rivolgono a noi. A me piace dialogare come giusto deve avvenire in democrazia, perché il dialogo è la base della democrazia; forse qualcuno ha una visione diversa di questo significato perché se noi del Comitato stiamo sbagliando vorremmo delle risposte, vorremmo essere edotti e corretti, se ce ne fosse bisogno. Il mutismo assoluto non mi appartiene e se appartiene ad altri questi saranno la causa della morte della democrazia e di Monte Sant’Angelo. Personalmente ho sempre dialogato con la gente, e mi piace farlo, ascoltandola e riportando le loro istanze a chi ci amministra. Come Presidente che rappresenta il Comitato dei Disoccupati gradirei risposte da questa Amministrazione ma soprattutto fatti giacché in campagna elettorale, e non lo dimentichiamo, hanno sempre detto che “La lista CambiaMonte è una coalizione di forze per costruire insieme il futuro di Monte Sant’Angelo”. Sindaco d’Arienzo con i fatti ci faccia vivere sin da ora in quel futuro».
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