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Cronaca. Inchieste. Per “Gli Angeli” di Monte c’è l’Interdittiva Antimafia

Il parcheggio gestito dalla Coop. "Gli Angeli" (foto) ndr.
di Nico Baratta

MONTE SANT'ANGELO (FG), 27 OTT. - A distanza di poche ore da quando la notizia è stata recapitata al Comune di Monte Sant’Angelo, la piazza vocifera. E se vocifera, qualcosa sotto sotto c’è: Vox populi, vox Dei, la storia insegna. 

A tenere banco, come preannunciato dal titolo, è l’invio dell’Interdittiva Antimafia per la cooperativa “Gli Angeli”, ovvero per non far confusione con altre dal nome similare, a Gli Angeli - Società Cooperativa A Responsabilità Limitata Siglabile In “coop.gli Angeli A R.l.”, una cooperativa che si occupa prevalentemente di gestione di parcheggi e autorimesse. Ora, i motivi non sono stati resi noti, tant’è che il documento che attesta la decisione della Prefettura è riservato. Eppure, fino ad ora a carico della Coop. "Gli Angeli" non era stato imputato nulla, tanto che giustamente la Cooperativa ha continuato nella sua opera di lavoro e aggiudicazione appalti. Ma questo sembra un film già visto, come è accaduto agli ex amministratori “sciolti” su presunzioni dei fatti, su indizi e non prove, su cuginanze, insomma tutte accuse legalmente poco rilevanti perché, se la Legge non ammette ignoranza, chi ha sentenziato in tal modo avrebbe dovuto tener conto di prove e condannare chi oggi paga un prezzo di onorabilità e credibilità sottratta. Perché fino ad oggi la Prefettura non ha imputato nulla a questa cooperativa, consentendo quindi ai Commissari e alla Provincia di affidare definitivamente il servizio parcheggio? Sia chiaro, nulla contro la cooperativa in oggetto che finora ha lavorato fornendo tutti i documenti richiesti da chi gli ha affidato appalti. E se ha lavorato vuol dire che “Gli Angeli” era in regola, superava tutti i crismi e maggiormente quelli relativi all’Antimafia. Però il dubbio resta, non sulla cooperativa, bensì sull’operato degli organi di Stato e di Governo, in particolare sui tre Commissari Prefettizi Straordinari. Difatti nel novembre 2016, in piena gestione straordinaria prefettizia, la cooperativa “Gli Angeli” dalla S.U.A. (Staziona Unica Appaltante) si aggiudicò in modo definitivo la gestione del parcheggio “ex campo sportivo”. Ciò avvenne dopo che i Commissari verificarono tutti i requisiti di legge, così come scritto in calce nella Determinazione Gestionale n° 802 del 22/11/2016. Lo stesso dicasi per l’aggiudicazione dei bagni pubblici, ma per mano dell’attuale Amministrazione comunale, guidata da d'Arienzo, cioè un'Amministrazione politica non prefettizia, aggiudicazione avvenuta poco più di quattro mesi fa, precisamente a giugno, con la Determinazione Gestionale n° 503 del 22/06/2017. E dulcis in fundo a questa cooperativa, sempre dai tre Commissari Prefettizi Straordinari, fu affidato in modo diretto l’appalto per i seggi elettorali che hanno ospitato le urne che hanno decretato il nuovo Consiglio comunale reggente. In comune le determinazioni hanno in calce le firme della tecnostruttura, come previsto dalla Legge Bassanini, i quali hanno preso atto delle documentazioni prodotte. Ma il dubbio, comunque, resta. Rimane sulla bontà intellettuale di chi ha voluto nell’A.D. 2015 sciogliere politicamente il comune di Monte. Un dubbio che riporta a retropensieri giacché a distanza di poco più di un anno la Prefettura ribalta ciò che aveva garantito prima. Sembra che ci si svegli la mattina e di soprassalto quel torpore ante-amministrative 2017 diventi vivacità mentale. 

Ragionando al di fuori della conoscenza intrinseca dei fatti, sovviene pensare che i tre Commissari suddetti abbiamo applicato ciò che la Prefettura di Foggia gli ha indicato. È così? O sarà così! Ma se è o sarà così qualcosa non quadra e la Prefettura dovrebbe esprimersi in chiaro (non con documenti riservati) per far luce su una decisione che avrà dei risvolti non belli e dirompenti su tutta la comunità di Monte Sant’Angelo. Come pure, alla luce di questo episodio, è permesso pensare che i tre Commissari Prefettizi Straordinari non si siano mai accorti di quello che succedeva sotto il loro naso? Che gli stessi abbiano commesso, sicuramente persuasi dai loro superiori, gli stessi errori che hanno determinato lo scioglimento dell’ex Consiglio comunale giacché la condanna è stata fondata su presunzione dei fatti e indizi? Un dato è certo: la ex Amministrazione comunale, dagli atti in possesso dagli inquirenti e in chiaro sull’Albo Pretorio del comune di Monte Sant’Angelo, non hanno mai conferito o affidato a una ditta, cooperativa e associazione, un appalto o una struttura senza mai aver prima ricevuto tutti i documenti previsti per legge e tra questi le garanzie antimafia. Inoltre, quando c’era un dubbio, gli ex amministratori hanno sempre atteso per avere più informazioni e nel dubbio non procedevano. Cosa si vuol dire: il buon senso ha sempre conferito legalità alle decisioni intraprese, prima e dopo; nel caso specifico bastava attendere e non affidare direttamente finanche i seggi per le elezioni amministrative 2017. A proposito, ora alla luce di tal interdittiva, le elezioni rimarranno tali? Se l’Antimafia condanna per presunzione dei fatti, dovrebbe interrogarsi anche sull’andamento dello scrutinio: la presunzione dei fatti c’è se l’Antimafia si pronuncia per mezzo di essa. 

Ma ora i montanari hanno il dovere di sapere, di conoscere, per valutare, come si potrebbero evolvere i fatti. Basti pensare che se la cooperativa “Gli Angeli” chiederà i danni con procedure legali al Comune di Monte si creerà direttamente un danno erariale per lo stesso Comune e perciò a scapito dei cittadini. Non sarà la Prefettura a risarcire e/o pagare le spese legali (dipende da come si pronunceranno i Giudici), bensì il Comune poiché è l'Ente che ha affidato mediante la S.U.A. gli appalti alla cooperativa. Inoltre, c’è da chiedersi e chiedere a chi attualmente amministra il Comune se già sapevano di questa interdittiva, poiché chi oggi è al comando sappiamo che con la Prefettura si interfaccia frequentemente. 

Il quadro apparirebbe pigmentato con colori poco densi, ipotizzando superficialità nel lavoro svolto dagli organi competenti in materia investigativa, Prefettura di Foggia in primis, che hanno determinato lo scenario predetto. Ed ancor più lo è pensando ed analizzando ciò che è accaduto e per come è stato svolto tutto il lavoro che ha punito moralmente chi oggi non ha subito condanne penali perché non ci sono prove a tal fine, solo presunzioni dei fatti, indizi, cuginanze. Tutti dati che oggi ritornano alla ribalta con l’Interdittiva Antimafia per la cooperativa “Gli Angeli”, ma che dovrebbero interessare chi finora non ha saputo vedere oltre il proprio naso e ha preso quella decisione.


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