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Cronaca. Ispettori del “Tesoro” a Monte Sant’Angelo (Fg). Lunedì il Comune sarà sotto controllo

L'aula consiliare del Comune di Monte Sant'Angelo (foto) ndr.
di Nico Baratta

MONTE SANT'ANGELO (FG), 21 OTT. - A quanto pare l’occhio puntato sul Comune di Monte Sant’Angelo non appartiene solo al Ministero dell’Interno. Da un po’ di tempo c’è anche quello dell’Economia e delle Finanze, un tempo chiamato del Tesoro. 
Lunedì 23 ottobre 2017 al Comune di Monte Sant’Angelo pare che farà “visita” una commissione composta da Ispettori del MEF, quel dicastero con a capo Pier Paolo Padoan. La notizia fino ad ora non è stata ufficializzata, ma è trapelata negli ambiti interni del comune garganico. Il motivo di questa “visita” non è chiaro e pare abbia messo in fibrillazione chiunque è alle dipendenze del Palazzo di Città. Una fibrillazione, amministratori compresi, che chiunque è operativo al civico di Piazza Municipio n° 2 cerca di nascondere, ma che in realtà pulsa e preoccupa. 
Sempre da indiscrezioni, la commissione sarebbe stata attivata dal MEF in seguito a un esposto, sicuramente anonimo e giunto al Ministero suddetto, e dovrebbe svolgere un controllo scrupoloso e capillare su tutto il personale del comune e degli atti prodotti fino ad oggi.  Tuttavia non si sa se il controllo riguarderà atti e azioni svolte da alcuni anni nel comune predetto. Accertamenti presumibilmente riguardanti operazioni svolte durante il periodo del commissariamento prefettizio (e un motivo c’è, nda.) e forse anche dell’attuale amministrazione, insediata nel giugno scorso. Il mistero sussiste e lo conosceremo a verifiche compiute. Ciò detto è anche giustificato verosimilmente dal fatto che gli atti prodotti dalla scorsa amministrazione sono stati già più volte passati al setaccio dalla Commissione Parlamentare Antimafia, tra l’altro senza trovar nulla. Un dato inconfutabile perché nessun ex amministratore controllato dalla sopraddetta Commissione governativa è stato incriminato, “che però sconta una pena morale e d’immagine molto più malvagia del carcere, quella dell’onorabilità sottratta da sentenze, rispettate ma non condivise, politicamente e governative indotte in statu quo ante, in statu quo nunc  (nda.)”.  
L’amministrazione d’Arienzo è abbottonatissima sulla “visita” degli ispettori inviati dal MEF. Ma i bottoni se non sono cuciti bene dondolano, e le indiscrezioni così giungono allo scrivente, che come sempre chiede a lor signori amministratori, sindaco in primis, una conferma; se avverrà, ben fatto, contrariamente si è innanzi al solito silente comportamento eclissato di chi non si rapporta con i media e, di riflesso, con i cittadini. 
Un interrogativo rimane, riconducendoci a quel “un motivo c’è”: perché inviare solo ora gli ispettori del MEF sapendo che già in passato, e non meno di un anno fa, da Monte una persona battezzata “il corvo del Comune” aveva denunciato azioni ed atti prodotti dai tre Commissari Prefettizi Straordinari? Di quelle indiscrezioni tuttora non si conoscono i contenuti, è tutto secretato. Ma da fonti certe è trapelato che quel cosiddetto “corvo” starebbe per godere dell’archiviazione del caso per volontà dello stesso Pubblico Ministero che sta svolgendo il caso. Una decisione alquanto strana e inconsueta per un PM. 
Comunque, chi non fa saper nulla, travisando la tanto trasparenza acclarata in campagna elettorale, si allinea all'arcinoto “stai sereno” di quella persona cui l’attuale amministrazione montanara si identifica, una frase tanto usata quanto abusata nel suo intrinseco significato, divenuto dapprima tormentone, poi infelice aplomb di sventura altrui.

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