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Taranto. "Grave atto di bracconaggio" nel Mar Piccolo

La Caretta Caretta uccisa (foto Millarte) ndr.

di Luciano Manna


Uccisa una tartaruga Caretta Caretta
TARANTO, 22 OTT. – Durante la mattinata di sabato 21 ottobre l'Arpec Puglia, mentre svolgeva un'operazione di sorveglianza ambientale per la realizzazione dell'Eco-museo del Mar Piccolo di Taranto, ha rinvenuto una tartaruga marina Caretta caretta che era stata uccisa e ancorata per mezzo di una corda ad una grossa pietra. Il fine degli autori di questo terribile gesto era quello di occultare il corpo del rettile sul fondo del mare, dopo averla ammazzata, grazie al peso della pietra a cui era stata legata.

"La colpa di Gaetana - scrive il presidente del WWF Taranto Fabio Millarte - era quella di contendere il pescato con delinquenti che nel Mar Piccolo applicano la pesca con le reti che è vietata in queste acque. Sollecitiamo le Istituzioni preposte al rispetto delle regole ed al sequestro di barche e reti nel momento che si trovino all'interno del Mar Piccolo pescatori di frodo". Si chiamava Gaetana la femmina di tartaruga marina adulta che era stata recuperata a gennaio del 2017 sempre nel Mar Piccolo di Taranto e presa in cura dal WWF per poi essere liberata nell'aprile dello stesso anno".


"Un gravissimo atto di bracconaggio" - definisce l'episodio il WWF Italia  che nella sua nota stampa prosegue informando gli organi di stampa che - "in seguito al raccapricciante ritrovamento, che è apparso subito come una vera e propria esecuzione, sono state immediatamente allertate le autorità competenti: Carabinieri, Guardia Costiera, ASL ed Aeronautica (la tartaruga è stata infatti rinvenuta presso la S.V.T.A.M. Scuola (Scuola Volontari di Truppa dell’Aeronautica Militare di Taranto) sono accorsi immediatamente sul posto. Di fronte alla gravità dell’accaduto l’ASL ha contattato il magistrato di turno che ha disposto l’avvio di indagini approfondite per individuare l’autore di questo gesto brutale. Il WWF che con il suo ufficio legale ha già avviato tutti gli approfondimenti per valutare una eventuale costituzione di parte civile contro chi si è macchiato di questo orribile crimine di natura chiede alle autorità competenti di fare piena luce su quanto accaduto individuando al più presto l’autore di questo gesto raccapricciante. Il WWF chiede inoltre alle istituzioni di Taranto un impegno straordinario di sorveglianza contro la pesca illegale all’interno del Mar Piccolo dove la pesca con le reti è vietata oltre che un tavolo permanente sulla salvaguardia del Mar Piccolo".



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