Milazzo. Un altro incendio nella raffineria: tre operai feriti
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L'incendio nella raffineria di Milazzo (foto web) ndr. |
di Luciano Manna
L'incendio generato
dalla fuoriuscita di prodotto da un contatore
Milazzo, 20 DIC. – Torna la paura a Milazzo quando in cielo si alzano colonne
di fumo nero come accadde nella notte tra il 26 e il 27 settembre del 2014
quando prese il serbatoio TK513 della RAM a seguito di un problema tecnico del
tetto galleggiante dello stesso serbatoio. Una colonna di fumo denso e nero si
è alzata ieri mattina alle ore 9.45. La RAM con una nota stampa fa sapere che
"si è verificata una fuoriuscita di
prodotto da un contatore, che ha generato un incendio. E' prontamente
intervenuta la Squadra Interna d'Emergenza di raffineria, che ha circoscritto e
domato l'incendio. L'evento si è verificato in zona Nord-Est di raffineria, in
prossimità del mare in territorio del Comune di San Filippo del Mela, lontano dall'area
impianti di processo".
Nell'incidente sono state
coinvolte tre persone che operavano sugli impianti: "uno degli infortunati - si legge in un aggiornamento della RAM - ha riportato una contusione al piede, per
la quale è stato sottoposto a radiografia; un secondo infortunato ha riportato
ustioni di primo grado e rimarrà in cura presso l'Ospedale di Milazzo; il terzo
ha riportato ustioni di secondo grado, ma la sua situazione non desta
preoccupazioni e verrà trasferito a Catania per assicurargli la migliore
assistenza.
Per domare le fiamme sono
intervenute le squadre antincendio della raffineria sono state coadiuvate dai
Vigili del Fuoco del distaccamento di Milazzo mentre per questioni di sicurezza
le navi in rada si sono allontanate dal punto in cui erano ancorate. L'incendio
è stato spento dopo un'ora circa. Gli impianti della Ram (Raffineria di
Milazzo) sono di proprietà delle società Eni e Q8.
Tra le associazioni attive sul territorio a difesa dell'ambiente si registrano le dichiarazioni di Peppe Maimone, presidente dell'associazione ADASC, che interviene in merito all'incendio. "Siamo seriamente preoccupati perché non c'è stata nessuna comunicazione, molti cittadini hanno abbandonato le proprie abitazioni. Va verificata la compatibilità degli impianti in relazione al tessuto urbano". In merito all'accaduto l'associazione si è rivolta alle autorità competenti.
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