Monte Sant'Angelo (Fg). RSSA Santa Maria di Pulsano, Il Dir. Totaro: « Il Commissario ha rassicurato che le cose andranno bene»
La RSSA Santa Maria di Pulsano (foto profilo facebook) ndr. |
di Nico Baratta
MONTE SANT'ANGELO (FG), 8 DIC. - Era nell’aria montanara e colpisce nuovamente una comunità che cerca di riemergere da molte attuali dicerie che l’hanno etichettata “mafiosa”, seppur sono anni che a Monte Sant’Angelo la mafia del “Clan dei Montanari” opera da ben altre parti. Eppure i fantasmi di tal etichetta sembrano non svanire. È notizia delle prime ore di oggi, 8 dicembre 2017, Festa dell’Immacolata, che la RSSA Santa Maria di Pulsano, a Monte Sant’Angelo, gestita dalla Cooperativa Sociale Sanitaria Service, è stata commissariata, così sospendendo i titolari della società stessa dall’esercizio dei poteri di disposizione e gestione.
A tener provvisoriamente le redini della struttura sarà il dott. Francesco Bevere, classe 1956 di Ariano Irpino (AV), Direttore Generale dell’AGENAS -Agenzia Nazionale per i servizi Sanitari regionali-, nominato dal Prefetto di Foggia, dott. Massimo Mariani, come Amministratore Unico, ovvero Commissario straordinario, ai sensi dell’art. 32, comma 10, del D. L. n° 90/2014. Una nomina nei confronti della Sanitaria Service preannunciata dapprima con un’informazione antimafia interdittiva n° 7764 del 09 marzo 2016 e poi confermata il 21 novembre 2017 con Decreto Prefettizio n° 004321, classifica 03.12B7, dopo la sentenza del Consiglio di Stato dello scorso luglio, n° 03356/2017REG.PROV.COLL. – n° 00087/2017 REG.RIC.
Un macigno, l’ulteriore, che si scaglia contro una struttura che ha sempre fornito grandi opportunità sociali ed economiche a una comunità che ha bisogno di lavoro, di crescita e sviluppo per il futuro, una struttura che non comparirebbe, nei vari gradi di giudizio, nelle relazioni delle Forze dell’Ordine, ma che il Consiglio di Stato, con sentenza n. 3356/2017 del 7 luglio 2017, ha giudicato, in base a cuginanze e assunzioni similari con alcuni esponenti della criminalità locale, permeata dal locale sodalizio criminale.
Ora la “palla” passa nelle mani di un Commissario che avrà il compito di traghettare la struttura in altre mani, quelle che l’ASL competente deciderà di conferire. Nella struttura ci lavorano 32 persone, perciò famiglie, con 41 posti letto che vuol dire 41 assistiti. Entrambe, in quella struttura, non hanno un futuro certo: se continueranno a lavorare e se saranno assistiti.
In merito a ciò è stato interpellato il Direttore Sanitario della RSSA, il dott. Giuseppe Totaro. «Ieri (07/12/2017, nda.) è venuto il Commissario e ci ha rassicurato che le cose andranno bene –ha dichiarato Totaro-. Per ora ci sarà lui e poi l’ASL prenderà dei provvedimenti, in accordo con il Prefetto, per vedere come procedere affinché la struttura rimanga aperta e con essa gli attuali dipendenti. Il Commissario è stato molto ottimista e sarà lui a segnare il passaggio tra la vecchia gestione e la nuova che verrà applicata dall’ASL affinché la struttura non chiuda. Questo è quanto ci è stato detto ieri dal Commissario (Francesco Bevere, nda.). Posso affermare che l’ASL non ha intenzione di chiudere ma di vedere come sistemare la vicenda e perciò le persone che ci lavorano e che sono ospitate. Il Commissario, presente nella struttura nel pomeriggio di ieri, –ha concluso il Direttore Sanitario-ha chiamato alcuni dipendenti della RSSA Santa Maria di Pulsano assicurando che le cose andranno bene».
Una testimonianza che conforta chi oggi credeva da un momento all’altro di rimanere senza lavoro e senza un letto. Tuttavia bisogna far i conti con il decreto prefettizio che prefigurerebbe ben altra sorte, e che testualmente scrive “La misura straordinaria di gestione, disposta con il presente provvedimento, perduri fino all'individuazione da parte dell'Azienda Sanitaria Locale di Foggia di ulteriori strutture assistenziali per la sistemazione degli ospiti della R.S.S.A. "Santa Maria di Pulsano", secondo le indicazioni dell'ANAC sopra richiamate”. Questo perché il personale impiegato nella RSSA è alle dirette dipendenze della stessa e non ha alcun rapporto di lavoro con la ASL di Foggia. Un particolare che l’ANAC -Autorità Nazionale AntiCorruzione-, nella veste del Presidente dott. Raffaele Cantone, ha più volte posto in primo piano con la nota n° 90626 del 12 luglio 2017 condividendo “l’urgente necessità, nel caso di specie, di assicurare la prosecuzione o il completamento dell'esecuzione dell'accordo contrattuale tra la RSSA “Villa Santa Maria di Pulsano”, gestita dalla società “SANITARIA SERVICE”, e la ASL di Foggia, mediante l’adozione della misura di gestione commissariale di cui all'art. 32, commi 2 bis e 10 del d.l.90/2014, fino alla tempestiva individuazione da parte dell'Azienda Sanitaria Locale di ulteriori strutture assistenziali per la sistemazione dei pazienti”.
Tempo al tempo, sperando che il Commissario Bevere riesca a mantenere in essere gli attuali posti di lavoro e che mantenga nella stessa sede quei posti letto tanto cari ai pazienti che preferirebbero continuare a dormire sonni tranquilli e soprattutto essere assistititi in casa propria e da chi amorevolmente lo ha fatto finora.
Riprendendo la tesi della non presenza della struttura nelle relazioni delle FF.OO., perché è giusto conferirne la stabilità delle affermazioni anzidette, c’è la dichiarazione di uno degli ex titolari, Damiano Totaro, che in un’intervista pubblicata il 10 luglio scorso, rilasciata allo scrivente, disse che era pronto a rendere pubbliche le relazione delle Forze dell'Ordine, affermando: « Se la legge me lo consentirà, vorrei far leggere a tutti i cittadini cosa riportano quelle relazioni. Non ho nulla da nascondere. Preciso che quando chiesi l'accesso agli atti questo mi fu negato. Ma durante la fase processuale svolta a Bari quelle relazioni sono state acquisite dagli avvocati, perciò conosco il loro contenuto. E questo perché in quelle relazioni non c'è scritto che ci sono infiltrazioni mafiose, ragion per cui vengono meno i collegamenti con la criminalità organizzata. C'è solo, come riportato durante la fase del primo grado del processo, il racconto di un incontro fortuito con mio cugino, avvenuto di passaggio in tarda mattina in un bar in pieno centro dove io lo salutai e basta». Dichiarazione, sempre rilasciata allo scrivente il giorno prima, preceduta da quella dell’ex Presidente, Pasquale Benestare, che si era impegnato a salvare i posti di lavori e quelli degli assistiti: « Oggi il Prefetto potrebbe in qualche modo aprire un tavolo per rivedere la questione. Io un anno fa dissi che ero favorevole a rinunciare ai finanziamenti pubblici, e lo posso sottoscrivere anche da domani con un documento nei confronti dell'ASL. Io voglio andare avanti in modo privato, con soldi dei privati, garantendo così i posti di lavoro e l'assistenza agli anziani. Ho finanche la volontà di chi oggi lavora ed è ospite nella RSSA, dove i dipendenti sono favorevoli a percepire uno stipendio un po' più basso pur di mantenere il lavoro e gli anziani a contribuire alla continuazione dell'attività. Purtroppo non mi ascoltano, non vogliono ascoltarmi perché la finalità è ben diversa».
Di seguito, cliccando, si riporta il decreto prefettizio della nomina del Commissario dott. Francesco Bevere.
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