Cronaca. Uno squalo nelle acque di Cerano (BR), forse non è la solita Verdesca [VIDEO]
Lo squalo avvistato (foto Sportello dei Diritti) ndr. |
di Nico Baratta
CERANO (BR), 12 FEB. - La notizia ha fatto il giro del web in poco tempo, allertando la popolazione che l’ha letta e vista. Un annuncio che potenzialmente avrebbe potuto procurare allarmismo. Senonché noi della redazione, come dovuta prassi, abbiamo consultato la Capitaneria di Porto di Brindisi per aver contezza dei fatti. La risposta dei militari è stata negativa, o meglio, presso il loro comando non è giunta alcuna segnalazione a riguardo. Ragion per cui non possiamo darla per vera, anche se è stata divulgata da testate giornalistiche e portali web accreditati. Comunque, ricordiamo che la Capitaneria doveva assolutamente saperlo.
Veniamo ai fatti.
In video amatoriale, girato con un smartphone, di un pescatore nelle acque costiere di Cerano (BR) sarebbe stato immortalato uno squalo di dimensioni maggiori dei soliti avvistati. Il fatto è accaduto sabato 10 febbraio 2018 a pochi metri dalla riva di Cerano. Secondo le testimonianze dei pescatori presenti sugli scogli, lo squalo non sarebbe riconducibile alla solita specie conosciuta come “verdesca”, che solitamente essendo anche uno squalo potenzialmente pericoloso per l'uomo, è classificato tra gli ultimi posti, perciò non aggressivo. Ma quello avvistato sabato sembrerebbe diverso dalla nota verdesca. Ovviamente sono solo supposizioni sulla diversità della specie avvistata ed immortalata nelle immagini del video diffuso sul web, e precisamente sul canale youtube “dagatagiovanni”.
Video presente sul portale "Sportello dei Diritti"
E proprio in merito a quest’ultimo nome, dallo “Sportello dei Diritti” in data 10/0282018, nella sezione Ambiente, è stato diramato un comunicato stampo, “Strani avvistamenti nel Basso Adriatico. Il video di un grosso squalo famelico che caccia a pochi metri dalla riva di Cerano”, cui riportiamo fedelmente: «Alcuni pescatori dilettanti sono rimasti letteralmente sorpresi se non atterriti quando l’hanno visto. Un grosso squalo che con estrema voracità predava sino a pochi metri, se non centimetri, dalla riva nei pressi di Cerano, Brindisi, e più precisamente allo sbocco del canale della Centrale Termoelettrica. Si tratta di un evento unico anche per il tipo di specie, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, perché questa volta non si tratta della solita verdesca, come segnalato più volte nel corso degli ultimi anni per avvistamenti analoghi nel Tacco. Vedi video al link: www.youtube.com/watchv=cfQqUX2yMT8&feature=youtu.be. Un fatto che merita senz’altro un approfondimento da parte degli studiosi, per comprendere come mai si verifichino con sempre maggior frequenza questo tipo di eventi che, vista anche la frenesia alimentare dimostrata dall’ultimo grosso esemplare a pochissima distanza dalla costa, inducono a riflettere se vi sia un qualsiasi tipo di rischio per i bagnanti». Comunicato presente al seguente link: http://www.sportellodeidiritti.org/notizie/dettagli.php?id_elemento=7417
L’area in oggetto non è nuova a presenze di squali, seppur innocui, poiché sarebbe interessata da correnti calde prodotte dalle acque di scarico della vicinissima centrale termoelettrica ENEL di Cerano che a pieno regime raggiungevano oltre un miliardo di metri cubi di acqua sversata in quell’area marina. Un particolare non trascurabile giacché negli anni ha causato la formazione di un ecosistema particolare con un microclima che ha attirato diverse specie marine facenti parte del pasto di uno squalo. Infatti nell’area tra Torre Mattarella e Torre San Gennaro c’è una presenza costante di grandi banchi di cefali, sgombri, sarde, sardine e acciughe, cibo per pesci come ricciole e palamite, questi ultimi cibo per gli squali.
Come si poteva supporre la suddetta area marina costiera, appunto per la massiccia e perciò congrua presenza di pesce, è prediletta dai pescatori attrezzatissimi di canne e di ogni tipologia affine; pertanto gli avvistamenti degli squali sono loro testimonianze. Ma la accertata pericolosità per la presenza di squali, anche verosimilmente innocui come la verdesca, ha indotto le autorità competenti a vietare la balneazione e ogni forma di pesca ad immersione; quella praticata a quanto pare è solo con canne.
Ora si spera che l’avvistamento sia oggetto di verifica, anche se, come anzidetto, la Capitaneria di Porto di Brindisi non ha ricevuto la segnalazione.
Infine, ci sentiamo di dire che se squalo diverso dalla verdesca c’è stato, le autorità competenti farebbero bene a valutare la bontà delle immagini del video predetto, formulando una loro valutazione. Come pure sarebbe giusto ascoltare i testimoni oculari sull’avvistamento per garantire veridicità dell’accaduto. I procurati allarmi sono reati penalmente puniti, come lo è anche una sottostimata pericolosità non istruita secondo le norme vigenti.
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