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Bari – Santo Spirito. Arrestati per usura ed estorsioni 5 pregiudicati che avevano preso di mira un noto esercizio commerciale della zona [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO] [VIDEO]

Bari – Santo Spirito. Arrestati  per usura ed estorsioni 5 pregiudicati. (foto cc.) ndr.

di Redazione

BARI, 30 APR. (Comunicato St.) - Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare a carico di cinque persone, emessa dal GIP del Tribunale barese, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti soggetti, contigui al clan Strisciuglio, ritenuti responsabili di usura ed estorsione, in concorso, ai danni dei gestori di un noto esercizio commerciale di Bari Santo Spirito. Le indagini, condotte dalla Stazione CC di Bari Santo Spirito, con il coordinamento della Procura della Repubblica – DDA - del Capoluogo pugliese, venivano avviate al fine di accertare l’inspiegabile (a fronte degli ingenti introiti) situazione deficitaria in cui stavano versando i gestori del citato esercizio commerciale, ormai alle soglie del fallimento. Nonostante la reticenza delle vittime, sottoposte a ripetute minacce di atti ritorsivi nei loro confronti e dei loro cari, ad opera degli indagati, i militari sono riusciti a documentare il debito contratto dai commercianti, nei confronti degli arrestati. Questi ultimi, grazie all’intermediazione iniziale del pluripregiudicato Onofrio CALDARULO, 45enne, erano arrivati a sottrarre agli esercenti la somma complessiva di oltre mezzo milione di euro. La strategia adottata dal gruppo oggetto d’indagine è stata quella di proporre, grazie alla mediazione del citato CALDARULO, piccoli prestiti, di volta in volta elargiti dagli altri pregiudicati PASCALE Vito, 57enne, VALENTINO Giovanni, 49enne, MAINO Maurizio, 45enne, e MAISTO Andrea, 43enne, attraverso i quali si è innescato un meccanismo di recupero complessivo di credito che è arrivato talvolta anche a superare il 600 % di tasso (su base annua), basato sulla restituzione del capitale entro il mese, pena l’accumulo del residuo ed il suo raddoppio. Con gli odierni arresti, le vittime, ormai avvinte nella morsa dell’usura sin dal 2012 e sprovviste delle risorse economiche necessarie sin anche a pagare le piccole spese familiari, sono tornate libere di poter raccogliere i frutti del proprio lavoro, non dovendo patire più per la propria incolumità. Gli arrestati, su disposizione del GIP, sono stati tradotti nella locale casa circondariale.





Arrestato Pusher a Spinazzola (Bat). (foto cc.) ndr.
SPINAZZOLA (BT): DISSEMINA UN ETTO DI MARIJUANA NEL GARAGE. PUSHER ARRESTATO DAI CARABINIERI, GRAZIE AL FIUTO DEL CANE ANTIDROGA “FIGHTER” 

I Carabinieri della Stazione di Spinazzola, nel corso dei mirati servizi predisposti per il contrasto alla illecita attività dello spaccio di sostanze stupefacenti in area urbana e rurale, hanno arrestato un pusher, già noto alle Forze dell’Ordine per analoghi precedenti, per detenzione illegale ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nella prima mattinata, i militari, coadiuvati da una unità cinofila antidroga appositamente giunta dal Nucleo di Modugno (BA), avendo il sospetto che presso l’abitazione di M.A. di 22 anni, pregiudicato, vi potesse essere della sostanza stupefacente, opportunamente occultata, procedevano nei confronti del predetto ad una perquisizione personale e domiciliare. Le operazioni di ricerca venivano estese anche ad un attiguo e direttamente comunicante garage in uso all’uomo. E’ stato proprio in questo locale che il fiuto del cane antidroga “Fighter” ha consentito di rinvenire complessivamente 105 gr. di marjuana, custodita in 8 involucri di cellophane ed in un vaso di vetro, occultati in più luoghi all’interno del garage, nonché decine di bustine trasparenti vuote, utilizzate per il confezionamento della droga, due rotoli di nastro adesivo e due bilancini di precisione. La sostanza stupefacente, i due bilancini di precisione e tutto il materiale utilizzato per il confezionamento venivano, pertanto, sottoposti a sequestro. M.A. veniva, quindi, accompagnato negli uffici della Stazione Carabinieri di Spinazzola, dove, in considerazione delle modalità del confezionamento e del quantitativo della sostanza stupefacente, certamente non destinata ad un uso esclusivamente personale, veniva dichiarato in arresto e su disposizione della Procura di Trani (BT), sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria residenza. 


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