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Calcio. Via ai Mondiali con “El gasico”, la sfida energetica tra Russia e Arabia Saudita

Russia 2018. (foto Agi) ndr.

di Giandomenico Serrao

MOSCA, 17 GIU. (AGI) - Da circa un anno e mezzo a questa parte infatti i due Paesi hanno preso le redini energetiche del mondo non solo vendendo idrocarburi ma gestendo in modo molto attivo l’andamento del prezzo del petrolio ponendosi alla guida dell’Opec (Riad) e dei Paesi non Opec (Mosca) Russia-Arabia Saudita oltre ad essere la partita che apre la 21esima edizione dei Mondiali di calcio rappresenta una sfida che ha tante implicazioni, soprattutto geopolitiche ed energetiche. Il match tra le squadre allenate da Stanislav Cherchesov e Juan Antonio Pizzi non ha di per sé una grande valenza sportiva ma può essere definito come il “derby del petrolio” o “El gasico”. Copyright geniale per definire quella che secondo gli osservatori sarà “una delle peggiori partite di sempre” dal punto di vista tecnico ma fondamentale per il futuro energetico del mondo. Da circa un anno e mezzo a questa parte infatti i due Paesi hanno preso le redini energetiche del mondo non solo vendendo idrocarburi ma gestendo in modo molto attivo l’andamento del prezzo del petrolio ponendosi alla guida dell’Opec (Riad) e dei Paesi non Opec (Mosca). Tanto da far arrabbiare, ripetutamente il presidente americano Donald Trump, che non ha gradito l’aumento del prezzo del petrolio manifestando il suo disappunto con lo strumento preferito, Twitter. 
L’ultimo irato appello nei confronti dei paesi produttori è proprio di ieri. Arabia Saudita e Russia infatti sono i maggiori produttori ed esportatori di petrolio mondiali tampinati, al terzo posto proprio dagli Usa. Stesso discorso per il gas naturale, dove però al primo posto per produzione c’è Mosca mentre Riad è quarta dietro all’Iran e al Qatar. Basti pensare che l’Italia importa circa il 90% del gas che consuma mentre l’Europa il 70% in gran parte proveniente dalla Russia. I signori dell’energia Vladimir Putin e Mohammad bin Salman (MbS) hanno preso in mano saldamente la situazione e sono entrambi seduti in quella che viene definita la Banca centrale del petrolio mondiale. E proprio a conferma di quanto detto, oggi, prima del match inaugurale dei mondiali si sono incontrati il presidente russo Vladimir Putin, il ministro dell'Energia Alexander Novak, il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman (MbS) e il ministro saudita dell’Energia Khalid al-Falih per stabilire un “aumento graduale della produzione di petrolio”. Cosa non da poco che avrà effetti su tutta l’economia mondiale. Il tutto al di fuori della cornice ufficiale del meeting Opec che si terrà il 22 giugno a Vienna. Proprio a rimarcare che oggi Russia e Arabia Saudita faranno, probabilmente, da comparse ai Mondiali di calcio ma sono i campioni del mondo nel settore energetico.



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