Ilva. USB a Di Maio: tempi stretti, urge un incontro
Una
conferenza stampa del sindacato a Roma (foto USB) ndr.
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Il sindacato chiede un immediato incontro al MISE
di Luciano Manna
TARANTO, 9 GIU. – In una nota stampa emanata dalla sigla sindacale USB firmata dal segretario nazionale Sergio Bellavita e dal coordinatore provinciale Francesco Rizzo vengono poste al neo ministro del Ministero dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, tutte le preoccupazioni causate da un accordo sindacale ancora non raggiunto a seguito di mesi di trattative naufragate dalle inaccettabili richieste dell'acquirente ArcelorMittal, azionista di maggioranza della cordata AMInvestco, e dalle recenti vicende in cui nella trattativa era ancora presente Calenda; anche nei giorni successivi all'esito delle elezioni, dove l'oramai ex ministro non aveva più legittimità sociale per gestire la delicata vicenda inerente la cessione del siderurgico Ilva dall'amministrazione straordinaria alla cordata condotta dagli indiani.
Per l'USB la prerogativa assoluta è il mantenimento integrale di tutta la forza lavoro attualmente impiegata nello stabilimento, oltre al rispetto degli attuali contratti che nell'operazione di cessione non possono subire nessuna svalutazione al ribasso in termini di diritti acquisiti dagli operai negli anni in cui hanno operato nello stabilimento.
"Urge un incontro con il nuovo Governo - ribadisce Francesco Rizzo, che nelle sue dichiarazioni si auspica - una tempestiva convocazione per poter esporre il punto di vista del sindacato e capire quali siano le intenzioni del Governo sulla questione Ilva. Ci sono in ballo 18.000 lavoratori. Come organizzazione abbiamo dato disponibilità a qualsiasi tipo di discussione a patto che sia garantito occupazione e reddito attuale ai 14.000 lavoratori Ilva e ai 4000 dipendenti appalto. Fino ad oggi - prosegue il coordinatore provinciale Rizzo - ci siamo mossi con un grande spirito unitario nel rapporto con Fim Fiom uilm con L'unico obiettivo di rispondere ai bisogni dei Lavoratori Ilva e della popolazione di Taranto. Prendiamo atto con rammarico che per la direzione nazionale di Fim Fiom e Uilm quel rapporto si è interrotto. Da parte nostra, con la serietà e la determinazione di sempre, continueremo a sostenere una battaglia in difesa delle ragioni dei Lavoratori Ilva e dei Tarantini".
"Urge un incontro con il nuovo Governo - ribadisce Francesco Rizzo, che nelle sue dichiarazioni si auspica - una tempestiva convocazione per poter esporre il punto di vista del sindacato e capire quali siano le intenzioni del Governo sulla questione Ilva. Ci sono in ballo 18.000 lavoratori. Come organizzazione abbiamo dato disponibilità a qualsiasi tipo di discussione a patto che sia garantito occupazione e reddito attuale ai 14.000 lavoratori Ilva e ai 4000 dipendenti appalto. Fino ad oggi - prosegue il coordinatore provinciale Rizzo - ci siamo mossi con un grande spirito unitario nel rapporto con Fim Fiom uilm con L'unico obiettivo di rispondere ai bisogni dei Lavoratori Ilva e della popolazione di Taranto. Prendiamo atto con rammarico che per la direzione nazionale di Fim Fiom e Uilm quel rapporto si è interrotto. Da parte nostra, con la serietà e la determinazione di sempre, continueremo a sostenere una battaglia in difesa delle ragioni dei Lavoratori Ilva e dei Tarantini".
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