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Con la tecnica del “cavallo di ritorno” estorcevano denaro in cambio dell’auto. Arrestati dalla Polizia di Foggia

Arresto (foto web) ndr.
di Redazione

FOGGIA, 09 LUG. (Com. St.) - Alle prime luci dell’alba del 7 Luglio u.s., Agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Foggia – Sezione Criminalità Organizzata, con la collaborazione dei Reparti Prevenzione Crimine, hanno eseguito tre misure cautelari in carcere emesse dal GIP presso il Tribunale di Foggia nei confronti di CAMPANILE Guido, classe 1977; VILLANI Michele 1979 e GAROFALO Davide, classe 1986 tutti con precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio, stupefacenti e contro la persona, ritenuti responsabili di una serie di furti di autovettura, ricettazione ed estorsioni ai danni di onesti cittadini foggiani.

L’indagine condotta dalla Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, ed effettuata anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, ha permesso di fare piena luce su un fenomeno che stava suscitando nella cittadinanza grande preoccupazione, ovvero il furto di autovetture con contestuale richiesta di denaro per la restituzione del mezzo cd. “cavallo di ritorno”. 
L’attività investigativa ha permesso di attribuire al gruppo criminale più di dieci furti e tentati furti di autovetture, in un periodo relativamente breve ovvero da gennaio a marzo 2017. I tre criminali non avevano un target di auto ben definito da rubare anche se la maggior parte dei veicoli erano Fiat Panda probabilmente perché più semplici da rubare o perché più diffuse nella città. Il modus operandi era sempre lo stesso ovvero venivano utilizzati semplici ma efficaci arnesi da scasso per entrare nel veicolo, poi lo stesso veniva sbloccato e spinto con un secondo veicolo con cui i tre erano giunti sul posto. Subito dopo il furto il veicolo veniva nascosto in capannoni a loro in uso e solo nei giorni successivi veniva chiesta la somma di denaro ai proprietari per la restituzione.  In un caso si è riusciti a dimostrare che una delle vittime, per ottenere la restituzione della propria Fiat Panda, è stata costretto a pagare la somma di 300 euro.

Sono state le intercettazioni telefoniche a mettere in risalto l’effettiva capacità criminale dei tre individui i quali si sono dimostrati professionisti nel furto dei veicoli che, dopo essere stati individuati, venivano rubati con una certa facilità:“…Michele vedi sta Punto. Questa mo te la spacco. La spacco di dentro e tu la spingi con questa macchina hai capito?” … “dove dobbiamo andare” .. “Sempre la . La mettiamo la nel capannone … tanto due tanto tre”.
Anche il GIP, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, descrive i tre come persone dedite alla commissione di reati contro il patrimonio che in pochissimi giorni hanno effettuato una sequela di furti, tentati furti ed estorsioni tanto da poter affermare di essere di fronte ad individui recidivi e quindi meritevoli della misura cautelare in carcere.

L’indagine portata a termine dalla Squadra Mobile, comprova l’incessante lavoro della Polizia di Stato in questo territorio, in cui non viene sottovalutata alcuna forma di illegalità e la cattura dei tre professionisti del furto ne è una evidente dimostrazione.  

ALTRE CRONACHE.

FOGGIA: POLIZIA DI STATO ARRESTA ALBANESE ESPULSO PER MOTIVI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA.
Nel corso della notte appena trascorsa, Agenti della Polizia di Stato del Reparto Volanti della Questura di Foggia hanno tratto in arresto ZHOLI ShKelqim, classe 1975 Albanese.
Gli Agenti intervenivano  presso un piano terra in questo centro cittadino, perché era stato segnalata un’attività spaccio di sostanze stupefacenti.
Le tre persone presenti all’atto dell’arrivo della volante si davano alla fuga, ma dopo un inseguimento a piedi, uno dei tre veniva fermato e identificato per ZHOLI ShKelqim.
L’abitazione segnalata veniva sottoposta a perquisizione unitamente agli occupanti con esito negativo.
Da accertamenti esperiti emergeva che ZHOLI aveva fatto rientro sul territorio italiano dopo essere stato espulso per motivi di ordine e sicurezza pubblica in data 20 Aprile u.s.
Il predetto entrava in Italia senza la prescritta autorizzazione del Ministro dell’Interno nel quinquennio successivo alla data del provvedimento di allontamento. 
All’epoca dell’espulsione, il predetto era stato accompagnato da Agenti della Polizia di Stato e scortato a bordo di una motonave fino in Albania.
Dopo le formalità di rito ZHOLI veniva associato alla locale Casa Circondariale a disposizione della Procura della Repubblica di Foggia.



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