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Nave scuola Palinuro a Taranto (foto A. Tasca) ndr. |
Presentati i dati sullo stato di
salute della cetofauna
di Daniele Lo Cascio
TARANTO, 19 LUG - Nave Palinuro della Marina Militare sta facendo sosta
a Taranto durante la sua 54ª Campagna di istruzione allievi. La nave scuola
appartiene al naviglio della Marina Militare Italiana dal 1955, collocandosi
tra le unità più antiche e storicamente legate alle tradizioni e la cultura
marinaresca nazionali. Nave Palinuro fa sede nell'isola di La Maddalena dove è
presente una delle due Scuole Sottufficiali della Marina Militare che provvede
alla formazione etica militare e tecnico professionale del personale della
Marina Militare Italiana per le categorie
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(foto D. Lo Cascio) |
nocchieri, nostromi, tecnici di
macchina, nocchieri di Porto, Guardia Costiera nonché alla formazione e all'abilitazione
del personale di altre forze armate per il comando e condotta di mezzi navali e
di impianti a propulsione. Nave Palinuro nacque come peschereccio, varata
nel marzo del 1934 nei cantieri navali Dubigeon di Nantes in Francia con il
nome di “Commandant Louis Richard” per la pesca del merluzzo sui banchi di
Terranova in Atlantico fino al termine del secondo conflitto mondiale quando la
nave fu messa in vendita. La Marina militare, che aveva perso la nave scuola
Cristoforo Colombo (gemella dell'amerigo Vespucci), per consegnarla all’ex
Unione Sovietica quale risarcimento dei danni di guerra, ritenne opportuno
continuare ad addestrare i propri equipaggi sul grandi navi a vela, allora lo Stato
Maggiore
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(foto D. Lo Cascio) |
della Marina decise di acquistare la nave nel 1951 sottoponendola ad
una serie di importanti lavorazioni presso i cantieri navali di Castellammare
di Stabia per trasformarla nella Nave Scuola Palinuro. Tra i lavori più
importanti effettuati vi furono l'allungamento del Ponte cassero di circa 5
metri verso prora, la sostituzione del vecchio motore con un moderno apparato
di propulsione con 6 cilindri in linea e invertitore e la rimozione del vecchio
fumaiolo posizionato sull'albero di mezzana, con il conseguente convogliamento
dei gas di scarico del motore termico principale all'interno della mezzana. «La nave entrò in servizio il 17 luglio 1955 con
due compiti principali – ci spiega il comandante Capitano di Fregata
Giuseppe Valentini - offrire il supporto
necessario alla formazione e all'addestramento degli allievi sottufficiali,
degli allievi della scuola navale Morosini di Venezia nonché dei giovani
appartenenti alle Associazioni Nautiche e svolgere il ruolo di Piattaforma per
le Relazioni Internazionali contribuendo alla proiezione di immagine della
Marina Militare». Il
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(foto D. Lo Cascio) |
primo obiettivo oggi si realizza durante le campagne e
di istruzione estive quando a bordo
della nave si imbarcano, in periodi modulati e in aggiunta l'equipaggio, gli
allievi della Scuola Sottufficiali di Taranto, i giovani frequentatori del Collegio
Navale ed i ragazzi delle varie Associazioni Nautiche. In questa occasione gli
allievi affrontano diverse settimane di navigazione, per molti di loro si tratta della prima
esperienza di imbarco durante la quale sono sottoposti ad un intenso programma
di formazione nel settore marinaresco, della sicurezza, della condotta della navigazione
e nell'ambito etico-militare. Il ruolo di Piattaforma per le Relazioni Internazionali
di proiezione di immagine della Marina Militare si manifesta invece durante le
soste nei porti nazionali ed esteri, durante le quali la nave testimonia verso
la popolazione le autorità locali le più antiche tradizioni della Marineria
Italiana svolgendo a bordo eventi manifestazioni di carattere culturale
marinaresco e rimanendo aperta alle visite a favore della popolazione locale. Tra queste attività proprio oggi vi è stata la
presentazione dei risultati del 6º workshop legato allo stato di salute della
cetofauna condotto congiuntamente dall’Università degli Studi di Bari e lo
Stato Maggiore della Marina Militare. Coordinatore scientifico dello studio il professor
Roberto Carlucci del
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(foto D. Lo Cascio) |
Dipartimento di Biologia dell'Università di Bari Aldo
Moro. «Il progetto -ci spiega il prof
Carlucci - è stata una opportunità quest’anno per 8 studenti afferenti a diversi
corsi di laurea. Essi hanno vissuto tutte le esperienze di bordo come il resto dell'equipaggio, dall’alzabandiera
fino al tramonto del sole rilevando in posizioni diverse dell'imbarcazione la
presenza della citofauna. I risultati che riportiamo oggi delle sei campagne
testimoniano con fatti oggettivi che i nostri mari sono popolati da diverse
specie di cetacei, un dato di assoluta importanza perché essendo i cetacei
animali al vertice della catena alimentare, la loro presenza testimonia
oggettivamente lo stato di conservazione e l'integrità dell'intera rete trofica
sulla quale lui esistono quindi la loro presenza non è significativa in termini
numerici ma la loro presenza garantisce che quel tratto di mare, quell’ecosistema, quell’habitat supporta, a
partire dal livello trofico più basso fino ad arrivare al terzo, al quarto, al
quinto livello trofico tutte le componenti della rete trofica; è un termometro per misurare lo stato di salute
dei nostri mari ed i risultati non possono che essere entusiasmanti». La
campagna addestrativa si è realizzata da fine maggio fino a pochi giorni fa muovendo
da Gaeta a Palinuro, da Palinuro a Minori e da Minori un'unica tratta di
navigazione fino a Taranto.La nave dopo aver lasciato Taranto si dirigerÃ
all’isola di Kos, poi in Mar Nero, Costanza in Romania, Georgia, Cegalonia per
terminare il suo viaggio a Reggio Calabria. A fine settembre parteciperà a
Porto Ferraio (Livorno) al raduno delle navi della Marina Militare. La nave approdata
al Castello Aragonese, si è
spostata ora presso la Base Navale di Mar
Grande dove sarà possibile visitarla solo sabato e domenica prossimi dalle 10
alle 12 e dalle 16 alle 19.
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