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Andria (Bat). San Nicola con Adeodato ritorna al suo splendore

Particolare dell'Opera. (foto D. Lo Cascio) ndr.

di Daniele Lo Cascio

ANDRIA (BT), 14 DIC. – Da martedì scorso il quadro di San Nicola con Adeodato e i tre fanciulli è tornato a troneggiare sull’abside della Chiesa di San Nicola di Myra ad Andria dopo tre mesi di restauri presso il laboratorio della ditta Pantone Restauri a Roma. Il dipinto di autore ignoto risalente al XVIII secolo, è risultato vincitore della tappa di aprile di “Opera tua”, un concorso promosso da Coop Alleanza 3.0, con cui i consumatori di ogni regione potevano votare un’opera della propria regione da avviare al restauro. In particolare la tela di San Nicola con Adeodato è risultata preferita con il 51% dei voti dei soci Coop votanti in Puglia, 2287 contro i 2266 riportati dalla tempera su tavola del XIII secolo “ San Nicola e storie della sua vita” conservata presso la Pinacoteca Metropolitana di Bari. Si tratta di dipinto del XVIII secolo con protagonista uno dei santi più popolari del Cristianesimo, specialmente in Puglia e a Bari, città che conserva ancora oggi le sue reliquie. Il dipinto narra uno dei miracoli compiuti da San Nicola: in uno di questi il santo raccolse la sfida di un pascià ottomano, che canzonò un giovane coppiere al suo servizio, reo di essere nostalgico del suo santo protettore. Quando il giovane, fatto schiavo dai Turchi, espresse il suo rimpianto per non essere alle celebrazioni di San Nicola, il pascià gli disse che se davvero di santo si trattava, allora San Nicola lo avrebbe immediatamente riunito a sé. E il santo cosi fece, come si vede dalla presenza del giovane alla destra del santo. Alla sua sinistra, invece, i tre fanciulli che danno il nome all'opera. 
Altro Particolare dell'Opera. (foto D. Lo Cascio) ndr.
Nel dettaglio il restauro ha visto operazioni preliminari consistite nel consolidare, foderare e velinare con carta giapponese l'opera al fine di consentire la rimozione del telaio e delle toppe posteriori che erano state applicate nel tempo per procedere poi allo spianamento progressivo del dipinto per mezzo di vapore caldo e pesi localizzati. Un'operazione lenta a causa delle spesse ridipinture e dell'inaridimento delle fibre tessili vegetali del supporto pittorico. La fase successiva ha riguardato la foderatura, il tensionamento e applicazione della tela sul nuovo supporto, realizzato ad hoc nel rispetto della grandezza della nicchia che accoglie l'opera, utilizzando colla di pasta fredda.. Si è quindi passati ai saggi di pulitura localizzati in punti diversi dell'opera che hanno permesso di decidere le modalità di intervento complessivo per la rimozione di tutti gli agenti incoerenti attraverso la pulitura meccanica con bisturi delle ridipinture ad olio permettendo di togliere anche tutte le precedenti stuccature. Da qui, attraverso il riscaldamento della superficie con lampade ad infrarosso si è provveduto a nutrire e proteggere con speciale vernice la parte pittorica per effettuare l'intervento di ritocco con la tecnica del tratteggio che ha consentito di mantenere la cromaticità originale valorizzandone la lucentezza dei colori. Alla fine si è provveduto a stendere l'ultimo strato (il terzo) di vernice protettiva e ad effettuare un intervento di manutenzione anche della cornice che è stata completamente smontata, trattata e fissata sui lati del telaio al fine di non frenare i movimenti di estensione della tela. Le opere da restaurare sono state scelte con Fondaco Italia, società attiva nella valorizzazione de beni culturali in collaborazione con le istituzioni territoriali.



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