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A Foggia il presidente nazionale dell’ANPI

ANPI, la bandiera (foto web) ndr.
di Redazione

FOGGIA, 18 GEN. (Com. St.) - E’ la prima volta che un presidente nazionale dell’ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia- arriva a Foggia. Accadrà mercoledì 23 gennaio 2019, per l’Assemblea Provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Nella sala conferenze della CGIL, in via della Repubblica 68, l’ANPI della Capitanata terrà la propria assemblea a partire dalle 17.30. Le conclusioni saranno affidate a Carla Nespolo, presidente nazionale ANPI. L’incontro ha un titolo molto significativo: “Con la Costituzione nel cuore”. L’assemblea, che sarà presieduta dal responsabile ANPI per il Sud Italia Vincenzo Calò, comincerà con l’intervento introduttivo di Michele Galante, presidente provinciale dell’ANPI.
LA COSTITUZIONE CONTRO IL DECRETO SICUREZZA. La posizione dei Partigiani d’Italia sul decreto sicurezza è stata subito chiara, come si evince dalle dichiarazioni di Carla Nespolo all’indomani dell’approvazione del provvedimento caro al ministro Salvini. "Con l'approvazione del decreto sicurezza”, dichiarò il presidente nazionale, “si stravolge di fatto la Costituzione e l'Italia entra nell'incubo dell'apartheid giuridico. È davvero incredibile che sia accaduto un fatto simile, che sia stato sferrato un colpo così pesante al diritto di asilo, all'accoglienza, all'integrazione". Il decreto sicurezza nega diritti umani fondamentali e spinge verso l’illegalità. Un tema particolarmente significativo, questo, proprio per Foggia e la Capitanata, dove l’odiosa pratica del caporalato, nel 2018, è stata alla base della tragica morte di 16 braccianti in due diversi incidenti.
IL PARLAMENTO SVUOTATO. Con il nuovo governo, che ha accentuato il ricorso sistematico allo strumento della fiducia, il Parlamento di fatto è stato svilito, svuotato, impossibilitato a svolgere pienamente il proprio ruolo secondo le prerogative che dovrebbero caratterizzare l’Assemblea.
NORD E SUD, PAESE SPACCATO. Emilia Romagna, Lombardia e Veneto si apprestano ad aumentare i loro livelli di autonomia. Stiamo assistendo alla secessione dei ricchi, una secessione mascherata, mentre il divario tra il Nord e il Sud del Paese sta aumentando, con intere regioni del Mezzogiorno che registrano indici di disoccupazione sempre più elevati.
I MIGRANTI E LA GUERRA AI POVERI. L’immigrazione è un fenomeno complesso, ma il problema degli italiani non sono i migranti. La provincia di Foggia, dal 2009 al 2019, è passata da 640.498 a 623.363 residenti: i bassi indici di natalità e l’emigrazione degli italiani svuotano i paesi, con i giovani che fanno le valigie per le regioni settentrionali o l’Europa del Nord. A Foggia, imprenditori e commercianti sono schiacciati dal racket delle estorsioni, come ha dimostrato l’ultima clamorosa inchiesta. La politica, che non riesce a dare risposte alla mancanza di lavoro e alla necessità di sostenere e rivitalizzare il tessuto sociale, copre la propria incapacità a dare risposte positive alimentando non la guerra alla povertà, ma la guerra ai poveri e tra poveri.



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