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Teatro. Al Petruzzelli, grande pathos, emozione e sentimento, con"Il Maestro e Margherita"regia di Baracco

Una immagine della rappresentazione. (foto M.C.) ndr.

di Maria Caravella

BARI, 11 GEN. - Grande curiosità e interesse al Petruzzelli di Bari per "Il Maestro e Margherita", quinto appuntamento della Stagione del Teatro Pubblico Pugliese; con Michele Riondino, Francesco Bonomo, Federica Rosellini; e con Giordano Agrusta, Carolina Balucani, Caterina Fiocchetti, Michele Nani, Alessandro Pezzali, Francesco Bolo Rossini, Diego Sepe, Oskar Winiarski, regia di ANDREA BARACCO "Quale verità? Una, nessuna, centomila? ”Che cos’è la verità? Io non voglio la realtà, voglio la verità” supplica il Maestro secondo una primordiale richiesta, invocando l’avvento del soprannaturale per abbattere il muro del conformismo". 
Siamo nel teatro del mondo, buio come il mistero che l’avvolge, dove brilla la verità della passione che lega Margherita (Federica Rosellini) all’uomo per il quale ha dato il titolo di “Maestro” (Francesco Bonomo), perchè autore di uno scritto provocatorio sulla vicenda di Cristo e Ponzio Pilato. Quest’ultimo però sarà presto annientato dalla censura, come anche il legame tra i due amanti, che nella Russia degli anni ’30 impediva di ipotizzare contenuti religiosi, perfino come problemi irrisolti. L'opzione di anticipare l'essenza dell'intento narrativo nel prologo introduttivo, che si gioca sulla simbologia del fuoco, sposta subito l’attenzione dal contesto storico originario alla critica universale verso ogni forma di dogmatismo, per approdare all’interrogativo esistenziale. In questo spettacolo un eterogeneo cast dà vita alle insolite, meravigliose e sconvolgenti pagine di Michail Bulgakov. La regia di Baracco molto coinvolgente dà corpo ad una delle più tristi e inconsuete storie d'amore della letteratura, quella tra il Maestro e Margherita e il loro rimanere inevitabilmente imprigionati l'uno nel corpo e nella mente dell'altra. 
Quello di  Bulgakov è un romanzo pieno di colpi di scena, che include sia il registro comico, sia l'aspetto tragico, passa dal varietà estremo, all' interrogarsi su quale sia la natura dell'uomo e dell'amore. Tutto questo convive ininterrottamente creando un gioco spettacolare, sorprendente, in cui ci si muove sempre sulla porta dell'impossibile, del grottesco, della mancanza e del sublime. A volte si ride, a volte si piange. Il capolavoro di Bulgakov acquista nuova vita nella sapiente trasposizione drammaturgica di Letizia Russo, una rilettura che mira all’essenza dell’opera restituendone al termine un testo rinnovato, creato con l'intento di una trasposizione teatrale. Fine ultimo del progetto, diviene il carattere sconvolgente, molteplice e flessibile dell’originale, sicuramente un romanzo dai variegati e colorati aspetti, elevati e universali, in grado di incuriosire la creatività artistica del regista Andrea Baracco, coadiuvato da un importante gruppo di talentuosi attori. 
Al politeama barese c'è stata grande partecipazione di pubblico per questa singolare interpretazione del famoso romanzo "Il Maestro e Margherita", di grande pathos, emozione e sentimento, sciupato un po’ dai tempi troppo lunghi per una performance teatrale che diventa così un po' dispersiva disorientando gli spettatori.



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