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Maglie (Le) 21 marzo – Alunni delle V° parlano sulle pratiche di legalità

Una immagine dell'incontro. (foto com.) ndr.

di Rocco Adamuccio

MAGLIE (LE), 22 MAR. - A Maglie (Le), il 21 marzo u.s. un folto gruppo di giovani studenti delle quinte dell’Istituto Scolastico “Principe di Piemonte” sotto la guida della Dirigente Scolastica prof.ssa Maria Stella COLELLA si è riunito e interfacciato per parlare sulle pratiche di legalità e impegno civile ricordando anche le vittime innocenti delle mafie, delle stragi, del terrorismo e del dovere. A prendere parte all’incontro e massimi esperti sulla legalità i Carabinieri con il Maggiore Dario CAMPANELLA Comandante del N.O.E. (Nucleo Operativo Ecologico) di Lecce e il Capitano Luigi SCALINGI Comandante della Compagnia Carabinieri di Maglie i quali a turno si sono rapportati con i giovani alunni. Nello specifico il Maggiore Dario CAMPANELLA ha illustrato come il Nucleo alle sue dipendenze si occupi di monitorizzare il territorio, l’aria, l’acqua e agendo in prevenzione e prendendo consapevolezza del danno che una sostanza può apportare anche all’essere umano Il Capitano Luigi SCALINGI Comandante della Compagnia Carabinieri di Maglie si è soffermato invece del bullismo nelle sue manifestazioni di prevaricazione distinguendone tra indirette o dirette che possono essere fisiche e verbali. Gli alunni appassionati e padroneggianti sul tema del bullismo hanno chiesto al Capitano di distinguere le varie forme che nel particolare ha specificato che il bullismo diretto fisico si manifesta in molti modi, per esempio nel picchiare, prendere a calci e a pugni, spingere e appropriarsi degli oggetti degli altri o rovinarli, il bullismo diretto verbale implica azioni come minacciare, insultare, offendere, esprimere pensieri razzisti, estorcere denaro e beni materiali e il bullismo indiretto è meno evidente e più difficile da individuare ma altrettanto dannoso per la vittima. Si tratta di episodi che mirano deliberatamente all'esclusione dal gruppo dei coetanei, all'isolamento e alla diffusione di pettegolezzi e calunnie sul conto della vittima. Ma non tutte le forme di aggressività possono essere riconducibili alla categoria del bullismo i giochi turbolenti o le lotte tra coetanei, particolarmente diffusi soprattutto tra i maschi, non possono essere considerati forme di bullismo in quanto implicano una relazione di equivalenza di forza in cui i soggetti coinvolti giocano alternativamente ruoli di prevaricatore/prevaricato. La Dirigente Scolastica prof.ssa Maria Stella COLELLA infine nel ringraziare alunni, docenti e genitori intervenuti ha espresso a nome dell’Istituto grande stima e ammirazione per il lavoro che svolge la Forza Armata Carabinieri nei vari scenari d’impiego.



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