Bari. Il vero volto di San Nicola
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Il volto di San Nicola ricostruito. (foto web) ndr. |
di Giuseppe Femiano
BARI 8 MAG. - Dal libro curato da Angelo Schiavone Le spoglie della memoria. Storie di reliquie edizioni Telemaco traiamo la profonda analisi fatta sul volto di San Nicola dal prof. Francesco Introna ordinario e direttore della scuola di specializzazione in medicina legale dell’Università di Bari. Il professore Introna forte della sua profonda conoscenza in medicina legale e soprattutto come cultore delle tradizioni popolari e dell’iconografia nicolaiana riesce a dare il volto definitivo e reale di San Nicola. Inizialmente fa un excursus su tutte le raffigurazioni fatte nei secoli su San Nicola e soffermandosi in particolare sul volto del Santo più conosciuto al mondo. Parte dalle rappresentazioni pittoriche sparse in occidente e oriente analizzando le varie interpretazioni influenzate dalle tradizioni dei vari luoghi e latitudini e da quelle personali dei vari artisti succedutesi nei secoli.
A suo dire le manifestazioni sono distanti fra loro, si passa dall’icona di “San Nicola u gnor” della Basilica di Bari al biondo San Nicola del Beato Angelico, dal San Nicola scapigliato e iracondo di Giaquinto all’energico e contrito San Nicola di Luca Giordano; dalla statua di San Nicola dal volto olivastro conservata in Basilicata e tanto cara ai baresi a quella ieratica del colosso nordico, quasi glaciale guerriero vichingo regalata da Putin alla basilica di San Nicola ed a quelle dei tanti altri incluso Michele Montrone pittore barese dell”800. Per arrivare ad una determinazione attendibile e verosimilmente corrispondente alla realtà , il prof. Francesco Introna si avvale dell’unica (nel corso di 800 anni) ricognizione canonica fatta nel 1953 dal prof. Martino. La ricognizione del prof. Martino fu basata su fotografie e radiografie in forma laterale e da misurazioni craniche secondo tre assi cartesiani e dai raffronti dei rapporti tra i punti craniometrici. Il prof. Francesco Introna per arrivare a una determinazione più corrispondente al vero ha coinvolto la dottoressa Wilkinson, antropologa della Manchester School of Engineering.
Sono state applicate le tecniche modernissime e sofisticate usate dalla Criminalpol quando si vuole dare un volto a un cranio. È una tecnica ricostruttiva a strati, si appone plastilina in funzione dello spessore ritenuto dei tessuti molli in rapporto alle varie misurazioni craniche ed elaborati in funzione dello sviluppo e lo spessore delle creste ossee. Il volto di San Nicola era caratterizzato da un progenismo di terza classe scheletrica cioè una mandibola grossa prominente e da una deviazione della piramide nasale. Il risultato ottenuto è distante dall’immaginario comune caro a noi baresi. È un volto tondo di un soggetto bassino con una deviazione nasale destra e con una mandibola prominente di un soggetto mediterraneo vissuto 300 anni dopo Cristo nell’assolata costa meridionale della odierna Turchia.
Dagli studi fatti San Nicola risulta essere alto 169 centimetri e per rendere il volto più attendibile sono stati aggiunti particolari che il computer non poteva rendere, le rughe frontali, il colore degli occhi e della pelle, le sopracciglia, la barba e capelli. Possiamo, forse finalmente, grazie al prof. Francesco Introna avere il volto originale in 3D di San Nicola.
A suo dire le manifestazioni sono distanti fra loro, si passa dall’icona di “San Nicola u gnor” della Basilica di Bari al biondo San Nicola del Beato Angelico, dal San Nicola scapigliato e iracondo di Giaquinto all’energico e contrito San Nicola di Luca Giordano; dalla statua di San Nicola dal volto olivastro conservata in Basilicata e tanto cara ai baresi a quella ieratica del colosso nordico, quasi glaciale guerriero vichingo regalata da Putin alla basilica di San Nicola ed a quelle dei tanti altri incluso Michele Montrone pittore barese dell”800. Per arrivare ad una determinazione attendibile e verosimilmente corrispondente alla realtà , il prof. Francesco Introna si avvale dell’unica (nel corso di 800 anni) ricognizione canonica fatta nel 1953 dal prof. Martino. La ricognizione del prof. Martino fu basata su fotografie e radiografie in forma laterale e da misurazioni craniche secondo tre assi cartesiani e dai raffronti dei rapporti tra i punti craniometrici. Il prof. Francesco Introna per arrivare a una determinazione più corrispondente al vero ha coinvolto la dottoressa Wilkinson, antropologa della Manchester School of Engineering.
Sono state applicate le tecniche modernissime e sofisticate usate dalla Criminalpol quando si vuole dare un volto a un cranio. È una tecnica ricostruttiva a strati, si appone plastilina in funzione dello spessore ritenuto dei tessuti molli in rapporto alle varie misurazioni craniche ed elaborati in funzione dello sviluppo e lo spessore delle creste ossee. Il volto di San Nicola era caratterizzato da un progenismo di terza classe scheletrica cioè una mandibola grossa prominente e da una deviazione della piramide nasale. Il risultato ottenuto è distante dall’immaginario comune caro a noi baresi. È un volto tondo di un soggetto bassino con una deviazione nasale destra e con una mandibola prominente di un soggetto mediterraneo vissuto 300 anni dopo Cristo nell’assolata costa meridionale della odierna Turchia.
Dagli studi fatti San Nicola risulta essere alto 169 centimetri e per rendere il volto più attendibile sono stati aggiunti particolari che il computer non poteva rendere, le rughe frontali, il colore degli occhi e della pelle, le sopracciglia, la barba e capelli. Possiamo, forse finalmente, grazie al prof. Francesco Introna avere il volto originale in 3D di San Nicola.
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