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L’Intervista. Lezione di legalità di due piccoli Montanari. Trovano portafogli con denaro e lo restituiscono al proprietario

Portafogli a terra (foto web) ndr.
di Nico Baratta

MONTE SANT'ANGELO (FG), 13 SETT. - Il titolo dice tutto. Molti media locali hanno subito ripreso un post pubblicato su facebook dove Donato Taronna -è proprio il caso di dirlo- ha annunciato un’azione che oggi potrebbe essere particolare. Invece particolare, in bene, è l’educazione, la formazione, il senso civico e di legalità, che due piccoli cittadini di Monte Sant’Angelo hanno ricevuto e messa in pratica.

Come dice testualmente il post, “Nella mattinata odierna nei pressi della villa comunale, in Piazza Beneficenza, a Monte Sant’Angelo, dei ragazzini di circa 10 anni G.A. e G. D. hanno ritrovato e consegnato ai Carabinieri di Monte Sant’Angelo un portafoglio con circa 100 euro all'interno. Il risvolto positivo di esempio di Legalità di ragazzi che vivono situazioni difficili e che hanno immediatamente chiamato e consegnato ai Carabinieri il portafoglio con il suo contenuto. Sindaco, bisogna dare atto a questi ragazzi con un gesto umile ma significativo da parte della sua Istituzione che rappresenta”.

Come detto i media tempestivamente hanno reso pubblica la notizia, e hanno fatto bene perché è un atto particolare, insolito, che forse un adulto, ma anche un bambino o un giovane, non avrebbe fatto. Invece Angelo G. e Domenico G., questi i nomi dei due ragazzini montanari (e non Francesco Giuseppe e Domenico come li ha chiamati il Primo Cittadino Montanaro in un suo post di elogio, ma son dettagli… secondari), hanno deciso di restituire il portafogli al legittimo proprietario con i soldi ivi contenuti. Era di un turista straniero, che era in vacanza a Monte Sant’Angelo, e che da quanto si è appreso ha ringraziato accoratamente i due ragazzini.

Legalità allo stato puro, educazione forse di altri tempi ricevuta dai suoi genitori, che pone in netta evidenza – e lo stabilirete dall’intervista- la bontà dell’azione senza esitare e fidarsi di chicchessia, trovando nelle divise quella fiducia che ognuno di noi dovrebbe avere e riporre senza esitare.

Angelo e Domenico sono due ragazzini, che frequentano rispettivamente la prima media e la quarta elementare, che al ritrovamento del portafogli non hanno esitato un attimo sul da farsi. Due scolari che, come è organizzata oggi la scuola, purtroppo non insegna –perché il Ministero non l’ha più compresa nei programmi scolastici- l’Educazione Civica. Ora, è vero che la materia in disuso non approfondiva la materia legalità, ma era pur sempre un riferimento per formare nel bene nuove leve.

A differenza degli altri media, si è voluto ascoltare i due ragazzini, in particolare chi ha materialmente trovato il portafogli smarrito, ovvero Angelo.


L'intervista

[L’Intervista è avvenuta alla presenza della madre di Angelo, che ha autorizzato lo scrivente a farla e alla sua pubblicazione]

D: Come avete fatto a trovare il portafogli? Dove lo avete trovato?
R: Stavamo giocando con il pallone. Ho tirato e ho fatto goal. Mentre stavo correndo per recuperare il pallone ho schiacciato qualcosa e ho visto il portafogli. L'ho trovato per puro caso.

D: Dopo aver trovato il portafogli che cosa avete fatto? E come avete fatto a sapere che era stato perso?
R: Lo abbiamo preso e non sapendo di chi fosse abbiamo controllato se c'erano dei documenti e ne abbiamo trovato uno, forse la patente. Abbiamo letto un nome straniero che ci è parso tedesco. Poi abbiamo visto i soldi. Erano 100 euro.

D: Constatato che il proprietario era uno sconosciuto, anche perché straniero e non di Monte, cosa avete fatto?
R: Mentre controllavamo il portafogli ci hanno visto delle persone, quelli che stavano tagliando i rami degli alberi (probabilmente operai comunali preposti alla cura del verde pubblico, nda.) e ci hanno chiesto cosa avevamo trovato. Noi abbiamo detto che era un portafogli e loro ci hanno chiesto di darglielo per consegnarlo ai Vigili. Noi, però, non lo abbiamo consegnato a loro.

D: Come mai non glielo avete voluto dare? In fin dei conti erano delle persone adulte, dipendenti comunali che stavano potando gli alberi?
R: Semplicemente perché ho visto i Carabinieri e volevamo consegnarlo a loro. E poi non ci siamo fidati di quelle persone che vedendo dei soldi potevano tenerseli loro.

D: Comprendo la perplessità nei confronti di estranei, anche se erano dipendenti pubblici che stavano lavorando, perciò facilmente identificabili, ma credo che a voi due sia balzato all'occhio la divisa dei Carabinieri e avete deciso di fidarvi di loro: è cosi?
R: Si, è così. Abbiamo visto i Carabinieri, gli abbiamo fermati e gli abbiamo consegnato il portafogli. Gli abbiamo fatto vedere il documento che sembrava essere di un tedesco e loro ci hanno chiesto chi eravamo.

D: Benissimo. Ottima azione. Ma ora mi dite come mai avete voluto restituire il portafogli, non essere tentati di tenervi i soldi e poi buttare il portafogli?
R: Perché era di un'altra persona e gli potevano servire quei soldi e c'era anche altre carte da turista.

D: Non fraintendetemi, voglio essere cattivello. Voi avreste potuto trattenervi i soldi per potervi comprare caramelle, gelati, pizze e ciò che più vi piaceva, e invece avete scelto di ridare i soldi. A cosa avete pensato?
R: Perché non era roba nostra.

Che dire, qui emerge tutta la bontà dell’azione e dell’educazione di Angelo e Domenico, che andrebbe premiata con un encomio. Il Sindaco di Monte Sant’Angelo sensibilmente e con dovizia ha ringraziato i due suoi piccoli concittadini. Lo ha fatto con un post sul suo profilo facebook: «Avrebbero potuto tenere il portafogli e il turista straniero avrebbe avuto non pochi problemi. Avrebbero potuto usare quei soldi. Invece hanno scelto di restituirli. Hanno scelto. Il buon seme della legalità germoglia. Il plauso mio e quello dell’intera comunità a Giuseppe Francesco e Domenico per il loro gesto carico di umanità, onestà, educazione e speranza. Tutta Monte Sant’Angelo è fiera di voi! #buonrisveglioMonte». Da lui e da tutta l’amministrazione comunale, ora, si attende un atto formale verso Angelo e Domenico, un encomio, non tanto per la restituzione che è importante, soprattutto per l’esempio dato, per il gesto che andrebbe replicato da ognuno di noi, per la bellissima figura che hanno fatto fare a Monte Sant’Angelo, perché tal gesto è una propaganda inestimabile per tutti i montanari e Monte. È anche uno sprone alle scuole e ai suoi insegnanti affinché raccontino la storia di Angelo e Domenico; del resto ritagliare un’ora per raccontarla e chiedere a chi l’ascolta cosa avrebbero fatto e cosa hanno imparato, non saranno sessanta minuti sottratti a una materia ministeriale, bensì guadagnati in educazione e formazione.

Un esempio si è detto. Ma anche un gesto che fa riflettere di quanto la scuola, e non solo, necessiti di “Cultura Civica”, dove la Legalità sia in primo piano corredata da quella tanto desiderata educazione civica che nei decenni scolastici ha formato e educato tutti noi adulti di oltre trent’anni.


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