Teatro. All'Abeliano Emilio Solfrizzi in Roger il mito irraggiungibile
Una immagine dello spettacolo. (foto M.C.) ndr. |
di Maria Caravella
BARI, 24 OTT. - Grande Successo al Teatro Abeliano per lo straordinario ritorno a Bari di Emilio Solfrizzi che ha brillantemente interpretato ROGER
scritto e diretto da Umberto Marino, Argot produzioni.
Il protagonista è un tennista mediocre, considerato da sempre il numero due. Per la prima volta nella vita, gli si presenta l'occasione di poter gareggiare con Roger il campione per eccellenza e magari batterlo e diventare egli stesso il tanto agognato numero uno.
La performance realizzata sotto forma di monologo si svolge interamente su un campo da tennis disegnato sul palcoscenico, con ai lati delle panchine, tipo quelle dove si riposano i tennisti. Qui la regia ha pensato di posizionare alcuni spettatori che immaginano tutto ciò che l'attore racconta, come si trattasse di una vera partita. La competizione che si appresta ad essere giocata, ha tutte le caratteristiche della tragicommedia e rappresenta un’immaginaria e tragicomica partita. A differenza del testo originario che ipotizza oggetti di scena anche sonori capaci di dare un apporto realistico, qui tutto questo viene a mancare a favore della centralità della parola e del ruolo dell'attore, che con il suo talento e la sua intemperanza rende viva fino all'ultima battuta questa rappresentazione.
Qui la metafora della partita di tennis diventa metafora della vita quella di ogni uomo, che si gioca nel quotidiano con fatica e con il continuo desiderio di misurarsi con l'altro, tirando fuori il meglio di sé, sfidando colui che noi consideriamo il numero uno. Tante sono le riflessioni ad alta voce del nostro protagonista, il quale mette a nudo se stesso con i propri punti di forza e di debolezza Roger però alla sfida non si presenta e lui non potrà mai sapere se misurandosi con lui sarebbe potuto diventare il numero uno. Insicurezza, voglia di confrontarsi e anche necessità di giustificare una eventuale sconfitta. Ci sono anche tutte le paure i fallimenti, i bilanci e le speranze di un uomo di mezza età , il quale ritiene di essere in grado di poter ancora dare e ricevere qualcosa dalla vita. Una partita di tennis infatti non si gioca soltanto come accade nella vita reale sulle esternazioni delle potenzialità dei giocatori, ma anche sull'intervento del fato, del caso, come ad esempio può essere un colpo di vento che devia una palla; e allora tutto si rimette in gioco, la vita si rimette in gioco, i sogni, le speranze la voglia di combattere di ogni giorno, che ci tiene in vita e ci fa apprezzare sempre di più la fatica del vivere.
non dimentichiamo le ultime repliche
Stasera/Giovedì 24 OTTOBRE 2019, h. 21
Venerdì 25 OTTOBRE 2019, h. 21
Sabato 26 OTTOBRE 2019, h. 21
Domenica 27 OTTOBRE 2019, h. 18
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