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Manfredonia. Agguato a Dino Miucci, ritrovati bossoli calibro 7.65. Probabile faida in corso (NOC Press)

Sparatoria (foto web) ndr.
di Redazione

MANFREDONIA (FG), 30 NOV. (fonte NOC Press) - Prende sempre più corpo l’ipotesi di faida l’agguato a Dino Miucci (all’anagrafe Leonardo), rimasto illeso, avvenuto ieri a Manfredonia nel tardo pomeriggio. Gli inquirenti tacciono con il massimo riserbo, ma i precedenti omicidi avvenuti sul Gargano, l’ultimo a Macchia, fa pensare a un regolamento di conti tra clan opposti. Sul luogo del tentato omicidio al fratello di Enzo Miucci, U’ Criatur, reggente del clan Li Bergolis-Miucci, meglio conosciuto come “clan dei montanari", i Carabinieri, cui sono state affidate le indagini, hanno rinvenuto ben sei bossoli d’arma da fuoco calibro 7.65.

Dino Miucci, poco più quarantenne, era solito transitare sul luogo dell’attentato, alla ex Monteshell lungo la SS89, e chi ha avrebbe voluto porre fine alla sua vita ha ben studiato ogni suo movimento. Ma ieri qualcosa è andato non per il verso giusto.

Non si conoscono ancora i particolari su quanti erano a sparare, forse anche una persona, dubbi non sciolti anche per l'assenza in zona di impianti di videosorveglianza. Nel frattempo dagli inquirenti son state fermate alcune persone censurate, cui hanno effettuato stub, controlli vari e perquisizioni, anche nei loro appartamenti.

A quanto pare si è riaccesa l’ancestrale faida tra montanari e garganici, famiglie che da decenni si contendono il territorio a suon di armi da fuoco, con omicidi, scie di sangue che hanno tracciato un solco indelebile nella storia di un Promontorio che cerca riscatto e piena legalità. Una faida che sembrava scemare per le scie di sangue con dei clan sempre attivi sul piano estorsivo, traffico di droga e armi, infiltrazioni mafiose nella Pubblica Amministrazione.

L’assenza sul territorio di Enzo Miucci, che dalla libertà vigilata è finito dapprima ai domiciliari e poi detenuto nel carcere di Foggia perché coinvolto nella blitz Friends, lascia un vuoto nell’apicale gestione degli affari del clan e gli antagonisti vorrebbero colmare. Ma da adito anche a regolamenti di conti per rispondere, a modo loro, a omicidi. L’ultimo è quello di “Fic Secc” ovvero Pasquale Ricucci, freddato a Macchia pochi giorni fa. L’omicidio del Ricucci è ancora in fase di intense indagini. “Fic Secc” era uno dei reggenti del clan Lombardi-Ricucci-La Torre, ormai posizionato al posto dei Romito nell’area manfredoniana e montanara, e da sempre rivali acerrimi del “clan dei montanari”.

fonte: NOC Press


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