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UNITRE. L'attore biscegliese Nicola Losapio inaugura l’Anno Accademico con il sorriso

L'attore Nicola Losapio inaugura UNITRE (foto com.) ndr.
Successo di pubblico per l'attore pugliese, ospite d’onore dell’Università delle Tre Età 

di Giuseppe Gallo

BISCEGLIE (BT), 5 DIC. (COMUNICATO STAMPA) - «L’ironia è il sale della vita e, se applicata allo studio, aiuta ad apprendere meglio.» Un vero e proprio motto per Nicola Losapio, ospite d’onore all’inaugurazione dell’A.A. 2019/2020 della UNITRE di Bisceglie (BAT), una delle più note università della terza età, con numerose sedi in tutta Italia e anche all’estero. Reduce dalle riprese pugliesi degli ultimi film di Sofia Loren, Zalone, Verdone, Paola Cortellesi e Aldo, Giovanni e Giacomo, Nicola Losapio ha allietato il pubblico del Salone EPASS di Bisceglie, con due piccole e divertenti pièce teatrali. La serata è stata aperta dal Coro Gaudium con l'inno di Mameli ed altri brani di repertorio, accolti con entusiasmo dall’importante parterre, del quale facevano parte gli assessori Roberta Rigante, Vittoria Sasso e Tonia Spina; il consigliere Vittorio Fata e il Mons. Franco Lorusso, vicario episcopale di Bisceglie. Nicola Losapio, affiancato dal regista Neri Genesio Verdirosi e dalla professoressa Ida Lucia Musci, ha interpretato le pièce “Acqua Minerale” di Achille Campanile e “Lettera Anonima” dei fratelli Carlo e Aldo Giuffrè. 

Molte risate e tantissimi applausi hanno caratterizzato un pubblico partecipe ed entusiasta, soddisfatto delle interpretazioni dei tre attori che hanno dato pepe alla serata. «Una bella serata di cultura e ironia, parole che non passano mai di moda e che, come il vino, migliorano con il tempo.» dice Losapio al termine dell’evento. «Ringrazio la presidente di UNITRE – Bisceglie Anna Maria Pignatelli. La UNITRE è una realtà importante, con un notevole peso culturale nella nostra comunità e in tutte quelle nelle quali ha sede. È un veicolo essenziale per diffondere la conoscenza a tutte le età. Questa sera sono stato felice di aver interpretato due pièce di Campanile e dei fratelli Giuffrè, esponenti di spicco della letteratura e del teatro italiano, capaci come pochi di fare cultura con ironia. Perché L’ironia è il sale della vita e, se applicata allo studio, aiuta ad apprendere meglio.»



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